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Sistema finanziario: anche il Sole ci chiede di passare ad un modello creditizio

4 aprile 2011 (MoviSol) - La catastrofe naturale che ha colpito il Giappone lancia all'umanità intera una sfida storica.

Infatti, il terremoto giapponese dell'11 marzo è solo il più eclatante di una ben più ampia sequenza che ha visto: il 22 febbraio un terremoto di magnitudo 6.3 della scala Richter distruggere completamente la Christchurch in Nuova Zelanda, ed il 27 febbraio un terremoto di magnitudo 8.8 colpire la Cina.

Secondo autorevoli scienziati russi, inglesi, peruviani, ecc. vi sarebbe una relazione tra l'attività solare ed i terremoti terrestri. È prevista un'intensissima attività solare fino al 2013 e questa potrebbe destabilizzare la "cintura di fuoco" del Pacifico che va approssimativamente dalla Nuova Zelanda, attraversa il Giappone, raggiunge l'Alaska, per poi scendere fino alla California ed a sud fino al Cile.

La scienza non è ancora in grado di spiegare questa relazione e dunque, sia la capacità previsionale che di prevenzione sono limitate.

La sfida che ci lanciano il nostro sistema galattico e quello solare giunge in un periodo storico che ci obbliga a parlare di un tipico caso di ironia della storia. Infatti, alla luce di un sistema politico-economico occidentale vittima del virus monetarista, per cui le nazioni potrebbero spendere solo ciò che hanno, oramai depredate della loro sovranità monetaria trasferita nelle mani delle banche centrali indipendenti, l'elevato rischio di grandi cataclismi che corre una buona parte dell'umanità, costringerà i nostri governanti ad annunciare: "Cari concittadini, dovremmo finanziare i nostri scienziati per comprendere meglio la relazione tra il nostro sistema terrestre e quello solare, per poter salvare molte vite umane, ma purtroppo non abbiamo i soldi con cui pagarli e dunque non possiamo fare altro che sperare che le previsioni fatte non si verifichino!".

Il sistema americano di economia politica, così come fu in particolare applicato da Franklin Delano Roosevelt, prima e durante la seconda guerra mondiale, lanciò una provocazione simile a quella che oggi ci pone la natura: una nazione durante una stagione di guerra, non si pone problemi di bilancio, ma si affida al credito governativo per la produzione di materiale bellico, a prescindere dalle condizioni delle casse statali; altrimenti, dovrebbe comunicare alla propria popolazione che non resta altro che attendere che il nemico la conquisti! Allora, per l'autentico sistema americano di economia politica questo approccio deve essere utilizzato a maggior ragione in tempi di pace, per progetti funzionali al benessere della gente.

Dunque, ironia della storia, è il nostro stesso sistema solare che ci offre lo spunto per uscire dall'ingiusto ed anti-progressista sistema speculativo monetarista, per passare ad un sistema creditizio che ridia una reale sovranità economica agli stati. In realtà, sarebbe dovuto bastare il paradosso venuto a galla con la recente crisi finanziaria – lungi dall'esser terminata – manifestatasi in modo evidente dal 2007, per cui dopo decenni di politiche nazionali di austerità con contrazione della spesa per la sanità, l'istruzione, le infrastrutture, la giustizia, le pensioni, tutto d'un tratto, con la crisi delle banche "troppo grandi per poter fallire", in soli tre anni si è proceduto a salvataggi, per cifre decine di volte superiori ai ricavati di tutte le privatizzazioni dell'impresa pubblica avviate dagli anni '70 in poi; conseguentemente, con i bilanci nazionali in situazioni ancor più precarie rispetto al pre-crisi, le popolazioni si sono dovute sentir dire: "Ed ora dobbiamo tagliare ancor di più la spesa per sanità, pensioni, scuola, infrastrutture!". Così, non essendo bastato tutto ciò per farci riaccendere il lume della ragione, è la natura stessa che oggi invita l'umanità ad uscire da questo sistema che altro non può esser definito che oligarchico, per rimettere in piedi sistemi autenticamente repubblicani.

L'umanità, attraverso gli stati sovrani, oltre che di un sistema di infrastrutture e di abitazioni più congeniali a più elevati standard di civiltà, ha necessità dunque di esprimersi maggiormente nella scienza, aumentare di uno/due ordini di grandezza il numero dei ricercatori, e finanziare la comunità scientifica per indagare e comprendere, per esempio, le relazioni tra sistema galattico, solare a terrestre. Questa sfida sgombera così il campo da varie frodi concettuali che le teorie economiche liberiste-monetariste e l'ambientalismo anti-scientifico hanno contribuito a diffondere nella società negli ultimi quarant'anni: 1) è attraverso l'economia fisica che possiamo misurare l'economia in modo funzionale alle necessità ed alle aspirazioni di benessere dell'umanità, e non attraverso sistemi contabili di bilancio e sciocchi parametri come quelli imposti da Maastricht o dalle agenzie di rating; 2) l'esplorazione dello spazio, non è un qualcosa di innaturale, dispendioso ed inutile, piuttosto referenzia la progressiva evoluzione del genere umano nell'esercizio della sua naturale capacità cognitivo-creativa che, come tutte le fonti di conoscenza, è necessaria per l'evoluzione e la salvezza dell'uomo.

Si rende dunque necessario quanto prima il passaggio ad un nuovo ordine finanziario internazionale centrato sulla sovranità creditizia di ogni singola nazione, altrimenti, oltre ad assistere a continue rivolte di popolo, non potremo rispondere ai vari disastri che la natura ci preannuncia, non già per il "troppo progresso", ma per la pochezza, per il suo ritardo in tanti settori e perché, in fondo, il progresso non è "mai abbastanza".

Claudio Giudici
Movimento Internazionale per i Diritti Civili - Solidarietà


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