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La Germania diventa il campo di battaglia strategico decisivo

16 giugno 2011 (MoviSol) - Da quando l'arresto di Strauss-Kahn ha inceppato il meccanismo dei salvataggi finanziari, è scoppiata una furiosa battaglia che vede ancora una volta al centro la Germania. Ciò è stato evidente il 6 giugno, quando Angela Merkel è arrivata a Washington per incontri bilaterali con Barack Obama.

In primo luogo, Obama si è schierato con gli interessi anti-industriali della fazione monetarista irriducibile, affermando in un'intervista alla stampa tedesca che "l'impegno della Germania per l'ambiente è ammirevole, e ci sono cose che possiamo imparare da Berlino su come diventando più verdi si può incrementare la crescita economica". Proprio quella politica verde ha incontrato forti critiche sia in Germania che all'estero.

In secondo luogo, Obama ha tentato di far desistere il governo tedesco dall'intenzione di esigere che le banche private condividano i costi dei salvataggi, un'idea categoricamente respinta dal FMI, dalla BCE e altre istituzioni monetaristiche.

Sull'energia, la Federazione Metalmeccanica Europea è una delle istituzioni che hanno espresso grande preoccupazione che la politica antinucleare tedesca rafforzi l'attuale politica di "protezione del clima" della Commissione EU, e acceleri il processo di deindustrializzazione dell'Europa con l'aumento dei prezzi energetici come necessaria conseguenza del costo e dell'inefficienza delle fonti rinnovabili. Juergen Grossman, l'amministratore del più grande generatore di potenza della Germania, la RWE, teme anche che l'uscita dal nucleare costringa molte imprese a lasciare il paese in cerca di fonti più economiche.

Sul fronte politico, il 6 giugno Arnold Vaatz, vicepresidente del gruppo democristiano al Bundestag, ha emesso una dichiarazione pubblica che denuncia quella antinucleare come "la decisione più disastrosa della politica tedesca" dalla fondazione della repubblica nel 1949. Una "fonte energetica affidabile ed economica come il nucleare", ha detto, "non dovrebbe essere sacrificata per avventure di politica energetica" che preannunciano il disastro per l'industria tedesca e distruggono le prospettive di tecnologia per generazioni a venire. La CDU ora chiede una sessione speciale per rivedere la questione.

Su basi più fondamentali, il Die Welt ha denunciato l'influenza spirituale del filosofo esistenzialista e nazista Martin Heidegger sull'ideologia anti-tecnologica e anti-democratica dietro l'abbandono del nucleare suggerito al governo tedesco dal WBGU. L'articolo prende a bersaglio il saggio La questione che riguarda la tecnologia pubblicato da Heidegger nel 1949 per cercare di impedire la ricostruzione industriale della Repubblica Tedesca nel dopoguerra, in cui invoca un rapporto sostenibile con la natura. Questo può essere considerato uno dei documenti precursori del movimento ambientalista radicale che entrò nella politica 25 anni dopo.


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