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USA: nuovi salvataggi bancari sono solo una questione di tempo

26 giugno 2011 (MoviSol) - Neil Barofsky, l'ex ispettore generale del primo salvataggio bancario, il TARP, ha sottolineato in un una recente intervista che le banche "too big to fail" sono oggi cresciute del 20% rispetto al 2008. A causa di ciò, il prossimo salvataggio potrebbe costare ai contribuenti fino a 5 mila miliardi di dollari. Rispondendo ad un giornalista spaventato da quella cifra, Barofsky ha detto: "Fa bene a spaventarsi – io stesso sono spaventato. Non si può non esserlo. Non si può guardare al periodo che precedette la crisi del 2008 senza vedere che si sta ripetendo, a causa di tutto ciò che abbiamo fatto".

Il programma adottato dall'amministrazione Obama per affrontare la crisi dei mutui immobiliari, ha aggiunto Barofsky, "è stato un fallimento", arrecando vantaggi solo al 5% degli oltre 10 milioni di famiglie colpite dal pignoramento della casa.

Anche il presidente della Federal Deposit Insurance Corporation, il fondo statale di tutela dei depositi, Sheila Bair, ha detto la sua. Parlando alla Commissione Servizi Finanziari della Camera il 16 giugno, la Bair ha notato che le dimensioni dei programmi della Federal Reserve, del FDIC e del Tesoro per sostenere il settore finanziario dal 2007 "hanno ecceduto i 14 mila miliardi di dollari".

Bair ha anche parlato della rischi presenti nel sistema bancario europeo e nei salvataggi operati dai governi dell'UE. "Le prospettive di nuovi problemi bancari [in Europa] sono preoccupanti e elevate", ha affermato.


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