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Spannaus all'assemblea di
Confcooperative di Varese

13 settembre 2011 (MoviSol) - Il Segretario di MoviSol Andrew Spannaus è stato tra i relatori invitati all'assemblea di Confcooperative Varese l'11 settembre, nell'area fiera della stessa città. L'assemblea ha avuto luogo nel momento in cui le cooperative riunite sotto questa sigla - che sono in gran parte di ispirazione cattolica - si trovano ad affrontare un aumento della tassazione sulle loro attività deciso nell'ultima legge finanziaria.

Invitato all'ultimo minuto su iniziativa del presidente dell'A.I.C.C.R.E. (Associazione Italiana per il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d'Europa) Luciano Valaguzza, a Spannaus è stato chiesto di spiegare il legame tra i gravi problemi economici sperimentati a livello locale con il contesto della crisi internazionale, e in modo particolare di indicarne le soluzioni. Oltre alla relazione del presidente di Confcooperative Claudio Marelli e di Valaguzza stesso, che ha sottolineato l'importanza di un'Europa dei cittadini che punti allo sviluppo economico piuttosto che l'attuale "Europa dei conti" che si limita ad imporre tagli e "riforme" senza speranza di miglioramento, sono intervenuti anche l'ex Consigliere Regionale Giuseppe Adamoli, l'ex ministro e attuale presidente dell'Istituto Grandi Infrastrutture Giuseppe Zamberletti, e l'Assessore ai Trasporti della Regione Lombardia Raffaele Cattaneo.

Nel suo intervento, il Segretario di MoviSol ha tracciato brevemente la genesi della crisi attuale, dal cambiamento di paradigma degli anni Sessanta-Settanta alla deregulation degli anni Ottanta, all'esplosione della speculazione nei titoli derivati ed affini negli anni Novanta. Nel presentare la necessità di un cambiamento sistemico sul modello della legge Glass-Steagall per la separazione tra le banche ordinarie e le banche coinvolte nelle attività speculative (le banche d'affari come la Goldman Sachs ma ora anche le grandi banche come Unicredit, Deutsche Bank, ecc.), Spannaus ha anche sottolineato l'importanza di stabilizzare il debito pubblico per evitare i ricatti dei "mercati" tanto invocati nel periodo recente. Sarà necessario rompere lo strapotere della Banca Centrale Europea, tornando ad un sistema di Banche Nazionali in grado di garantire i titoli di stato e indirizzare le spese statali verso gli investimenti produttivi, piuttosto che sottostare al salvataggio del sistema della speculazione.

Tutti gli interventi durante il corso dell'assemblea, con la partecipazione di quasi 100 persone, hanno toccato la questione dell'importanza dell'economia reale e dello sviluppo del territorio, in contrapposizione ai meccanismi che stanno provocando lo stremo della popolazione in questi anni. Prima dei discorsi di Valaguzza e di Spannaus, l'on. Zamberletti aveva già aperto lo sguardo verso le strategie dello sviluppo internazionale, parlando dell'importanza dei grandi progetti quali i corridoi di trasporto trans-europei e le infrastrutture nel Sud Italia.

L'Assessore Cattaneo è stato molto preciso nel dare lo stato dei conti pubblici italiani, ammettendo molto apertamente che, nonostante la sua appartenenza alla maggioranza che governa il Paese in questo momento, non ha problemi a dire che la manovra finanziaria in corso di approvazione non risolverà alcunché, e anzi, potrebbe semplicemente essere il preludio ad altre "correzioni" simili in futuro. Citando le parole del Ministro Giulio Tremonti a Cernobbio, Cattaneo ha detto che "siamo nelle mani degli usurai!"

Purtroppo, malgrado la sua franchezza nel denunciare i problemi dati dal contesto internazionale e anche dalla riduzione delle spese in conto capitale (infrastrutture) nel bilancio nazionale negli ultimi anni, l'Assessore ha detto che al momento non c'è altra scelta, il bilancio dev'essere tagliato.

È per questo motivo che risulta fondamentale la riorganizzazione del sistema come presentata dal Segretario di MoviSol.

L'Italia e numerosi altri Paesi sono nella morsa di una dittatura dei mercati e delle istituzioni sovrannazionali: per quanto si possa comprendere la difficoltà di rompere con quel sistema, finché non se ne avrà il coraggio sarà impossibile bloccare i suoi effetti devastanti.

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