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Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà
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Il Regno Unito e la repubblica francese aumentano le pressioni alla Sykes-Picot sulla Siria

21 novembre 2011 (MoviSol) - La Siria ha accettato i cinquecento osservatori della Lega Araba. Un funzionario siriano afferma che Damasco ha accettato tale missione, pur volendo ancora precisare i dettagli. Il funzionario ha chiesto l'anonimato poiché la questione è davvero delicata.

Che le squadre armate, normalmente descritte come ammutinate dall'esercito regolare, siano responsabili di parte della violenza è sempre più chiaro, tanto che Hillary Clinton l'ha fatto notare, ieri in Indonesia, dicendo alla NBC News che "penso che potrebbe esservi una guerra civile, grazie ad una opposizione assai determinata, ben dotata di armi e infine ben finanziata, influenzata, se non gestita direttamente, dagli ammutinati dall'esercito".

Il 19 novembre Russia Today ha affermato che Turchia e Giordania hanno annunciato i loro piani per stabilire "delle zone cuscinetto per i rifugiati dal territorio siriano".

Nel frattempo Alain Juppé, Ministro degli Esteri francese, parlava in Turchia il 18 novembre a favore dell’imposizione di ulteriori sanzioni da parte del Consiglio di Sicurezza dell'ONU. A fianco di Ahmet Davutoglu, Ministro degli Esteri turco, ha dichiarato: "Dobbiamo continuare ad esercitare della pressione. Le Nazioni Unite devono agire... non è normale che il Consiglio di Sicurezza dell'ONU non agisca". Dopo aver ricordato che la Francia chiese ad Assad di cambiare ma "il regime non ne volle sapere, il che non è accettabile", Davutoglu, rispondendo ad una domanda sul possibile sostegno turco nella costruzione di una zona di divieto per gli aerei in Siria, ha convenuto che potrebbe sorgere la necessità di qualche misura, se la Siria mantenesse il pugno duro sui civili. Ha aggiunto che le prime azioni sarebbero economiche e che "ulteriori opzioni verranno in seguito".

A Londra si è avuto oggi un incontro a Downing Street tra le opposizioni, i consiglieri del Primo Ministro e il ministro degli Esteri William Hague. L'incontro ha coinvolto i rappresentanti del Consiglio Nazionale Siriano e del Comitato Nazionale di Coordinamento per il Cambiamento Democratico.

L'ex Ambasciatore britannico a Beirut, Frances Guy, fungerà d'ora in poi da inviato stabile per conferire con le opposizioni siriane. Una fonte diplomatica in pensione, parlando al londinese Independent, ha rifiutato il parallelo con la situazione in Libano, sostenendo che gli incontri non hanno luogo per riconoscere ufficialmente l'opposizione. "Stiamo chiedendo alle opposizioni siriane di presentare un insieme coerente di politiche e di organizzarsi autonomamente", ha affermato.

In mezzo a tutti questi sviluppi, ieri è affiorato un rapporto sul probabile dispiegamento, in un futuro prossimo, della marina russa nelle acque siriane. Esso indicherebbe "che la manovra rappresenta un chiaro messaggio all'Occidente da parte di Mosca, sulla sua intenzione di resistere ad ogni intervento straniero nei disordini civili della nazione", stando al quotidiano Ha'aretz. il rapporto sembra preparato da un'agenzia giornalistica siriana e, pur non essendo stato confermato ufficialmente, sembra coerente con le dichiarazioni ufficiali della Russia sull'interferenza straniera nella crisi di Damasco.

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