L'agenzia Reuters lancia la candidatura di Jacques Cheminade alla presidenza francese
20 gennaio 2012 (MoviSol) - "Il candidato che raccolse la più piccola percentuale di voti durante le elezioni presidenziali del 1995 in Francia", comincia la nota d'agenzia, "Jacques Cheminade, riparte con la campagna del 2012 e si dice a buon punto nella caccia alle cinquecento firme di sindaci".
"Questo economista atipico, da taluni definito di estrema destra, ma che nel 2007 chiese di votare per la socialista Ségolène Royal e che si definisce "gollista di sinistra", nel 1995 ottenne soltanto lo 0,28 per cento dei voti e vide si rifiutare il rimborso delle spese elettorali da parte del Consiglio costituzionale."
"Per nulla scosso da questa disavventura, né dal suo scacco nel raccogliere le firme di sostegno dei sindaci richieste per presentarsi alle ultime due elezioni presidenziali, il presidente del partito Solidarité et Progrès marcia nuovamente alla volta dei sindaci francesi, con un certo ottimismo."
"«Annunceremo tra una settimana a che punto siamo nella raccolta firme; ma sta andando bene», ha detto alla Reuters lo scorso martedì."
"«Oggi i sindaci firmano perché riconoscono che avevo previsto, sin dal 1995, che ci sarebbe stata una grave crisi economica, ed è accaduto», ha aggiunto. Come nel 1995, il settantenne Jacques Cheminade denuncia il «cancro speculativo» e sogna un mondo «senza la City di Londra e Wall Street»."
"Nato in Argentina da genitori dell'Auvergne, diplomato in commercio (presso la HEC) ed ex allievo della Scuola Nazionale d'Amministrazione (ENA), quindi funzionario del ministero delle finanze, seguì un percorso classico prima di subire il fascino dell'economista americano Lyndon LaRouche, che propone una totale riorganizzazione del sistema finanziario."
"«Siamo in guerra», annuncia Jacques Cheminade sul suo sito elettorale. «Un conglomerato di interessi finanziari operante a partire dalla City di Londra e da Wall Street domina il mondo. La legge è il profitto a breve, il possesso, la cupidigia e il saccheggio sociale»."
"Il suo programma, che varia poco negli anni, si basa su una separazione tra le banche d'affari e quelle di risparmio e di credito. Si dice ugualmente a favore di un «credito produttivo pubblico» di finanziamento delle grandi opere."
