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"La peggiore idea da Bruening"

2 febbraio 2012 (MoviSol) - In una dichiarazione rilasciata il 28 gennaio, la presidentessa dello Schiller Institute internazionale Helga Zepp-LaRouche ha definite il nuovo "Patto fiscale" dell'UE "la peggiore idea da Bruening", il cancelliere Tedesco la cui politica di tagli al bilancio aprì la strada al regime di Hitler. "La combinazione di patto fiscal, blocco del debito e sanzioni faranno contrarre massicciamente l'economia reale nei paesi membri, abbassando brutalmente i livelli di vita, e condurrà al caos sociale; in breve, sarà un fallimento garantito, nella tradizione del cancelliere Bruening".

Gli organizzatori dell'UE, ha scritto la signora LaRouche, "sembrano essere dotati di black humor, avendo scelto il 30 gennaio, anniversario della presa di potere di Hitler, come data per il vertice UE che dovrà adottare il nuovo Fiscal Compact, che include i draconiani tetti all'indebitamento e le sanzioni automatiche ai governi che violano il pareggio di bilancio".

La presidentessa dello Schiller Institute ha citato l'ex ministro dell'Economia italiano Giulio Tremonti, che ha definito il nuovo Patto UE "una dichiarazione di guerra contro l'Italia", aggiungendo che in verità si tratta di una dichiarazione di guerra "contro i popoli di tutti gli stati membri dell'Euro e dell'UE".

Un documento del governo tedesco pubblicato dal Financial Times il 28 gennaio dà forza alle parole della signora LaRouche. Secondo il documento, il governo Merkel propone che la Grecia trasferisca completamente la sovranità sulle decisioni fiscali e di spesa ad un "commissario di bilancio" europeo in cambio del secondo pacchetto di salvataggio dell'UE.

Non si può fare a meno di chiedersi se i funzionari del Kanzleramt di Berlino stiano deliberatamente tirando troppo la corda. Il debito greco è già negoziato al 30% del valore nominale, portando i costi di uscita dall'euro alla pari con quelli del rimanere nella moneta unica.

Allo stesso tempo, il governo Merkel ha riattivato il fondo di salvataggio bancario SoFFin II, con una dotazione di 480 miliardi di euro, chiaramente in vista di un probabile default greco e del suo effetto sul sistema bancario tedesco. La Germania gioca col fuoco, perché l'uscita della Grecia dall'euro causerebbe un'onda d'urto che sovrasterebbe la potenza di fuoco di tutti i fondi di salvataggio. E anche se il SoFFin riuscisse a limitare i danni al sistema bancario tedesco, i 480 miliardi di garanzie diventerebbero un fardello di veri debiti sulle spalle dei contribuenti.

Tutto sta a indicare che i commissari e i governi UE si muovano deliberatamente verso un sistema dittatoriale per affrontare l'inevitabile esplosione sociale. Abbiamo già visto come la Commissione UE e il governo Monti in Italia abbiano reagito duramente all'esplosione della "rivolta dei forconi" in Sicilia e allo sciopero degli autotrasportatori. Chiudendo gli occhi di fronte alla condizione reale degli strati sociali colpiti dall'aumento dei costi della benzina e dalla concorrenza sregolata dall'estero, si è trattata la protesta alla stregua di mafiosi e terroristi.

Sotto il nuovo Trattato UE (o "Fiscal Compact" nelle parole del suo autore Mario Draghi), il sistema repressivo sarebbe istituzionalizzato tramite una dittatura politica sovrannazionale. Il trattato "sottrae alla sovranità nazionale parte della discrezionalità sulla politica fiscale", ha detto Draghi a Davos, ammettendo che "è il primo passo verso un'unione fiscale".

Per questo, Helga Zepp-LaRouche ha affermato: "Abbiamo il peggio di tutti i mondi: da una parte, l'economia reale è strangolata dalla camicia di forza del Fiscal Compact e dal tetto all'indebitamento, senza la minima prospettiva di crescita economica o di investimenti in un programma, così che l'Europa intera è gettata nella depressione; dall'altra, il settore bancario riceve liquidità illimitata. Saluti dalla Germania di Weimar 1923".

La signora LaRouche ha denunciato non solo "il sistema oligarchico" che governa l'Europa, ma anche il comportamento servile dei cittadini che hanno accettato di "adorare il monetarismo". Ciò ha portato all'indifferenza nei confronti di catastrofi umane come la fame che attualmente minaccia oltre dieci milioni di persone nella regione africana del Sahel.

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