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I banchieri francesi sono orripilati dalla crescita del fattore Glass-Steagall associato alla candidatura di Jacques Cheminade

11 febbraio 2012 (MoviSol) - Sin da quando il 22 gennaio il candidato socialista François Hollande, considerato il favorito alle elezioni presidenziali del 22 aprile, criticò il sistema bancario francese sostenendo l'urgenza della separazione tra attività bancarie, ovvero tra banche ordinarie e banche d'affari, l'establishment francese sembra assalito da una cruccio da incubo: con l'idea della netta separazione tra banche, il nuovo Glass-Steagall Act proposto da Lyndon LaRouche negli Stati Uniti d'America e da Jacques Cheminade, candidato presidenziale in Francia con crescente visibilità nel dibattito politico nazionale, diventerà realtà oppure verrà svilito per mezzo di menzogne, minacce e sofismi vari?

Il 6 febbraio Les Echos ha riportato che "finora silenziosi, negli ultimi giorni i capi banchieri di Francia hanno cominciato a reagire alle proposte del candidato socialista, in particolare sulla necessità di separare all'interno di una banca, le attività bancarie d'investimento da quelle di deposito".

Frédéric Oudéa, amministratore delegato di Société Générale e presidente della Federazione Bancaria Francese (FBF), in una miracolosa conversione ha affermato di aver cambiato le sue precedenti convinzioni. Parlando sulle onde di RTL ha affermato che i banchieri sono "pronti a discutere" della questione. "E' perfettamente legittimo dire: non vogliamo che i depositi dei francesi e dei contribuenti siano usati nelle attività speculative che non hanno alcun interesse nell'economia". Tuttavia, Oudéa aggiunge che si dovrebbe ammettere che dall’inizio della crisi molte cose sono già cambiate. A suo parere, separare le banche sarebbe "una legge sbagliata" poiché "nei mercati" di deve "distinguere, all'interno delle attività di scambio, quelle che sono speculative e quelle che sono necessarie per il finanziamento delle società".

In un'intervista con la nuova versione francese dell'Huffington Post, l'amministratore delegato della Banque Populaire et Caisse d'Epargne (Banca Popolare e Cassa di Risparmio), sostiene che si ha il diritto di chiedere che i banchieri si prendano cura dei loro clienti e non speculino con i loro soldi", argomentando a favore di una regolazione bancaria alla Volcker. (La direttrice di Huffingtonpost.fr è Anne Sinclair, il cui marito è l'ex direttore del FMI Dominique Strauss-Kahn.)

Su Le Monde del 7 febbraio, Jean-Michel Naulot, un "ex" banchiere che ha fatto tutta la sua carriera presso Indosuez, chiaramente parla in nome della cricca dei banchieri. Dopo aver dimostrato che la delimitazione delle attività bancarie "sotto un singolo tetto", promossa dal "cavallo di Troia" Sir John Vickers, è destinata a fallire, Naulot avverte allarmato: "Nelle ultime settimane, molti candidati [presidenziali] hanno richiamato l'attenzione sui vantaggi del ritorno al Glass-Steagall Act, separando i depositi dalle banche d'affari. Alcuni hanno addirittura proposto di adottare la riforma [proposta dalla Commissione Vickers] dibattuta nel Regno Unito, o una sua versione più restrittiva.... Alcuni economisti propongono di andare oltre e di tagliare ogni legame tra le banche di deposito e le banche d'affari, tornando ad un Glass-Steagall Act puro e rigoroso. Questo sarebbe un errore".

Poi, in un sforzo apparentemente disperato di pensare ad una "alternativa", Naulot mente: "In realtà, la versione moderna del Glass-Steagall Act è la Volcker Rule, adottata nel luglio 2010 nel quadro operativo definito dal Frank-Dodd Act e coraggiosamente difeso da Obama contro qualunque tipo di lobby. Questa riforma ha due meriti: è semplice e di immediata applicazione".

Chiaramente, ora che Cheminade ha un piede dentro casa, il gioco si farà sempre più sporco e duro. Alcune fonti d'alto livello prossime al contendente socialista confermano che dal 22 gennaio su Hollande è stata esercitata una pressione "inimmaginabile".

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