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Un autorevole economista giapponese parla della legge Glass-Steagall e accusa l'establishment anglo-americano di aver provocato la Nuova Grande Depressione


Daisuke Kotegawa
(Canon Institute for Global Studies)

24 marzo 2012 (MoviSol) – Daisuke Kotegawa, ex funzionario ad alto livello del Ministero delle Finanze giapponese e rappresentante nipponico presso il FMI, ha descritto l'abrogazione della legge Glass-Steagall come "la principale causa strutturale della bolla finanziaria negli Stati Uniti e in Europa, dal 2002 al 2007". Scrivendo per il Canon Institute for Global Studies, di cui è ora il direttore della ricerca, Kotegawa ha anche attaccato la risposta fallimentare del gruppo costituito da Paulson, Geithner e Darling a Londra e a New York quando si verificò il collasso finanziario del 2008, una decisione a suo avviso responsabile dell'aggravamento della crisi globale. Ha paragonato la scelta di quel gruppo a come egli personalmente gestì un'analoga crisi del suo Paese, quella del 1999 (allora era direttore del dipartimento titoli del Ministero delle Finanze), in primo luogo imponendo il disbrigo delle transazioni estere delle società fallite, quindi consentendo al Giappone di assorbire i costi della liquidazione, piuttosto che costringere il resto del mondo a pagare per la crisi nipponica, e parallelamente incarcerando numerosi banchieri, azione da lui ripetutamente suggerita agli Stati Uniti e al Regno Unito, i quali hanno finora fatto orecchie da mercante.

Riportiamo alcuni estratti delle sue dichiarazioni, con enfasi aggiunta dalla nostra redazione:

«Perché la crisi economica mondiale si è avuta dopo il caso sconcertante della banca Lehman Brothers? Si è discusso pochissimo a tal proposito, con la giusta profondità, probabilmente come riflesso del vizio che affligge i media occidentali, quando si occupano di Wall Street. La totale abrogazione del Glass-Steagall Act nel febbraio 1999 fu la principale causa strutturale della bolla finanziaria negli Stati Uniti e in Europa, dal 2002 al 2007. Fu abrogata sotto l’influsso del ministro del Tesoro Lawrence Summers, durante il processo di liberalizzazione dei mercati finanziari della fine del XX secolo. La legge era stata posta in vigore nel 1933, al fine di separare le banche d’affari dalle banche commerciali, alla luce delle tragiche esperienze della Grande Depressione. La liquidità in surplus creata in un lungo periodo di lassa politica monetaria, durante il primo decennio del XXI secolo, sotto gli auspici del presidente della Federal Reserve di Alan Greenspan, ha alimentato il cosiddetto gioco monetario delle banche d'affari, che è stato inconsistente con le leggi della vera domanda. Una tale politica e un tale amministrazione della Riserva Federale e del Tesoro sono state le cause principali della bolla.»

Parlando della sua gestione del collasso finanziario di Yamaichi Securities, ecc. nel 1997:

«Lehman Brothers andò in bancarotta, il lunedì 15 settembre 2008, senza sbrigare il suo enorme volume di transazioni transfrontaliere. Ciò ebbe uno stupefacente effetto contagioso sul sistema finanziario mondiale, a cominciare dalla branca londinese di AIG, e scatenò una depressione mondiale paragonabile alla Grande Depressione precedente la Seconda Guerra Mondiale...
Liquidare la Lehman Brothers solo dopo il disbrigo delle sue transazioni con l'estero avrebbe impedito la crisi mondiale. In modo sufficientemente comprensibile, se Lehman Brothers fosse stata liquidata solo dopo il disbrigo, il governo degli Stati Uniti avrebbe dovuto impiegare una grande quantità di denaro dei contribuenti per quel salvataggio, per proteggere il sistema finanziario americano, e porre un freno a qualunque effetto contagioso di altri istituti finanziari. Se questo fosse accaduto, il governo avrebbe avuto bisogno di offrire una spiegazione plausibile ai contribuenti dell'uso di una così grande quantità di denaro pubblico. Ciò, molto probabilmente, avrebbe implicato una inchiesta sulle responsabilità della dirigenza e delle autorità di controllo.»

«Una simile inchiesta non è mai stata condotta negli Stati Uniti e nel Regno Unito, nei tre anni e mezzo dalla caduta di Lehman Brothers. Al contrario, dieci anni fa in Giappone, la responsabilità dei dirigenti esecutivi degli istituti finanziari falliti, come Yamaichi, LTCB e NCB, furono indagate approfonditamente, mentre la maggioranza degli stessi fu arrestata e perseguita. Da lungo tempo abbiamo indicato alle nostre controparti nei governi degli Stati Uniti e del Regno Unito la necessità di tali inchieste, ma la nostra voce è rimasta inascoltata».

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