Una tesi necessaria:
Parlare dei defunti!
di Lyndon H. LaRouche, Jr.,
10 aprile 201211 maggio 2012 (MoviSol) - Traduciamo la prefazione ad un saggio di Lyndon LaRouche dello scorso 10 aprile, disponibile in lingua inglese alla pagina http://larouchepac.com/node/22328.
Sulla questione della storia
La mia esperienza mi dice che molto è stato scritto con l'intento apparente di rappresentare la storia degli Stati Uniti e anche la storia in senso più ampio, con esiti talvolta plausibili, ma più spesso contrarii alle intenzioni. Tra questi tentativi, si trovano alcune imprese di grande importanza che si pongono a complemento dei miei primi lavori in questo campo, per esempio i documenti composti con grande chiarezza dai miei passati e presenti colleghi, Graham Lowry, Nancy Spannaus, Anton Chaitkin, e altri; finora, tuttavia, non si è avuta indicazione di un resoconto storico, anche soltanto in forma di appunti, che affronti quei profondi principii biofisici che soggiaciono alla profonda evoluzione del comportamento umano, e delle società umane, la cui valutazione sulla scala galattica è urgente oggi.
Come dimostrerò con la pubblicazione, per la prima volta, qui, di alcuni aspetti cruciali di questo approccio storico, la mia autorità su questi temi e argomenti conserva la sua unicità e la sua complessità, nella continua evoluzione ascendente delle intuizioni più rilevanti.
L'origine del mio approccio alla questione, che verrà visto come una vera storia moderna dell'umanità, risale ai primi anni 1950, in modo più enfatico nell'incipit e nelle conclusioni della tesi di laurea del 1854 di Bernhard Riemann. L'approccio evolutivo che ne conseguì svolse un ruolo cruciale nel determinare il mio ruolo di unico pioniere di successo, nell'approccio storico a ciò che potrebbe essere definito una scienza in precedenza quasi sconosciuta, quella della economia fisica.
Da quell'incontro con l'opera di Bernhard Riemann, la sua tesi di laurea, in particolare la sua conclusione – la sua terza parte – , diresse le mie prime attenzioni alle più profonde implicazioni della qualità cruciale degli errori ontologici che devono essere riconosciuti come insiti nell'uso ordinario sia del linguaggio parlato che dei sistemi matematici formali in quanto tali. Questa parte della questione mi riporta a oltre cinquant'anni fa, e agli effetti esercitati su di me dalla mia partecipazione alla fondazione di una associazione scientifica, la Fondazione per l'Energia di Fusione (FEF). Si trattava di un progetto che avrebbe dovuto principalmente dedicato al tema dell'applicazione della fusione termonucleare. Quello stesso contesto associativo mi permise di portare in primo piano la mia iniziativa, dal primo autunno del 1977 in poi, di lancio di quella che in seguito il Presidente Ronald Reagan definì la "Iniziativa di Difesa Strategica" (SDI).
Nonostante il fatto che la cosiddetta SDI fosse stata adottata da ambienti vicini ai principali consiglieri del Presidente Reagan, da allora fino ad oggi non sono mai stato perdonato, di fronte al pubblico, per il successo delle mie iniziative. Si tratta delle stesse iniziative che hanno portato un certo numero di persone di rilievo di differenti nazioni importanti del mondo a sostenere il mio progetto. L'odio e una specifica ostilità politica diretti nei miei confronti, personalmente, nel corso degli ultimi quarant'anni, contengono alcuni elementi scientifici essenziali che, a mia conoscenza, non hanno avuto eguali fino a oggi. Alcuni aspetti della mia scoperta in questo campo sono noti, al presente, da pochissimi individui che sono stati stretti collaboratori; ma ciò che presento in questo documento è rimasto unico. Per alcune buone ragioni verso la fine ciò diventerà chiaro. E' venuto il tempo, come si suol dire, di svelare come stanno le cose.
Portiamo la nostra attenzione, ora, ad alcuni elementi essenziali del contesto politico della storia dell'SDI.
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