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Tsipras: SYRIZA ripudierà il memorandum

11 giugno 2012 (MoviSol) - Con le elezioni politiche del 17 giugno dietro l'angolo, il partito greco SYRIZA ha annunciato il proprio programma economico, che chiede il ripudio del Memorandum UE con le sue odiose condizioni, che vengano rinegoziati gli accordi sugli aiuti finanziari UE ed anche la possibilità di una moratoria sul debito, e che vengano mobilitate invece le risorse per una politica di ricostruzione economica.

Stando agli ultimi sondaggi, c'è un testa a testa tra il SYRIZA e Nuova Democrazia, che invece è favorevole al memorandum. Ad una manifestazione pubblica il 1 giugno il leader di SYRIZA Alexis Tsipras ha dichiarato: "Non c'è un memorandum più o meno cattivo. O si attua il memorandum, o lo si cancella. Noi lo cancelleremo". Il suo partito chiederà l'immediata rinegoziazione dell'accordo sul prestito.

"Chiederemo una ristrutturazione allo scopo di ridurre il nostro debito, o una moratoria, e la sospensione del pagamento degli interessi fino a quando l'economia non si stabilizzi e non mostri segni di ripresa. I tassi di interesse dovranno essere collegati al tasso di crescita dell'economia greca". Anche se Tsipras non lo menziona, alcuni articoli apparsi sulla stampa indicano che il suo partito considera di prendere come modello l'accordo di Londra del 1953 sul debito pre-bellico tedesco negoziato da Hermann Abs, che garantì una riduzione del 50% del debito, tassi di interesse bassi spalmati su un periodo di 5 decenni.

SYRIZA intende anche nazionalizzare le banche che sono state ricapitalizzate con fondi del governo nell'ambito dell'accordo con l'UE e il FMI. Tsipras ha elencato una serie di misure che prenderebbe un governo da lui guidato: immediata abrogazione della riduzione del 22% del salario minimo, facendolo tornare a 751 Euro al mese, assegno di disoccupazione per due anni invece di uno, abrogazione delle recenti riforme del lavoro, sospensione di tutte le tasse di emergenza e dei tagli al welfare, alle pensioni ed ai salari del settore pubblico, riduzione dell'IVA, aumento della spesa pubblica oltre il 36% stipulato dal memorandum per bilanciare la riduzione del gettito fiscale, lotta all'evasione, fine di alcune esenzioni fiscali per i proprietari di navi.

"I greci non chiedono denaro", ha detto. "Non sono mendicanti. Chiedono lavoro e la capacità di far fronte alle spese per vivere. Possiamo garantirlo senza i tagli draconiani imposti dal memorandum", ha concluso il leader di SYRIZA.

Nel frattempo Nuova Democrazia ricorre a tattiche intimidatorie per contrastare la crescente popolarità del partito di Tsipras, sostenendo che votare per lui porterebbe la Grecia ad essere cacciata dall'Euro, o addirittura dall'Unione Europea. Il suo leader, Antonis Samaras, sostiene perfino che rinegozierebbe anche lui i termini del memorandum. Tuttavia, la lettera che ha scritto al Presidente della BCE Mario Draghi il 15 febbraio sostiene il contrario. Tale lettera, pubblicata dai Greci Indipendenti, l'altro partito contrario al memorandum, conclude: "Se Nea Demokratia vincerà le prossime elezioni in Grecia, ci atterremo agli obiettivi del programma ed alle politiche chiave descritte nel MoU/MEFP" (il memorandum).

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