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L'Africa Pass, un progetto rivoluzionario per l'area afro-mediterranea

11 giugno 2012 (MoviSol) - L'ingegnere egiziano Aiman Rasheed ha pubblicato uno studio preliminare chiamato Africa Pass, che sta riscuotendo grande sostegno nella comunità degli esperti e tra il più ampio pubblico. Il progetto Africa Pass è complementare a Transaqua, il piano italiano per il trasferimento idrico dal bacino del Congo al lago Ciad e per una infrastruttura di trasporto e di energia per l'Africa centrale. Esso infatti prende il via dal lato orientale dello stesso spartiacque Congo/Burundi/Ruanda dove partirebbe, sul lato occidentale, il lungo canale di Transaqua (cfr. NAWAPA | TRANSAQUA: Un'idea per il deserto del Sahel).

L'Africa Pass ha due componenti principali; lo sviluppo di corridoi di trasporto e l'espansione e lo sviluppo delle risorse idriche. Il corridoio di trasporto comincerebbe con un grande porto marino a Sidi Barrani, nell'Egitto nordoccidentale ai confini con la Libia, che sarebbe collegato ai paesi dei Grandi Laghi (Ruanda, Burundi, Uganda, Repubblica Democratica del Congo, Repubblica Centrafricana) e il Sudan del Sud e del Nord, con linee ferroviarie ad alta velocità. Verso est, l'Egitto sarebbe collegato all'Asia con un tunnel sotto il Canale di Suez e un ponte dal Sinai meridionale all'Arabia Saudita, attraverso l'isola di Tiran nel sud del Golfo di Aqaba. A occidente, una moderna linea ferroviaria attraverserebbe il Nord Africa e si collegherebbe con l'Europa attraverso un tunnel sotto lo stretto di Gibilterra.

Nello stesso Egitto e lungo il corridoio dell'Africa Pass sorgerebbero cinque nuove città, distanti 250 km l'una dall'altra, in un'area che oggi è praticamente desertica. Ciò allevierebbe la pressione demografica sulle città egiziane e contribuirebbe a far fiorire il deserto di vita e attività, con l'aiuto dell'acqua trasportata con canale dal Congo.

Questo canale sarebbe largo 40 metri, profondo 15 e lungo 3800 km, e scorrerebbe dal Burundi e il Ruanda lungo il Congo orientale, il Sudan Meridionale e Settentrionale, fino all'Egitto, per riempire d'acqua la Depressione di Qattara. Lungo il suo corso sorgerebbero sette centrali idroelettriche.

Il canale scorrerebbe affiancato dai corridoi ferroviari e stradali e dalle linee elettriche e di comunicazione che permetterebbero lo sviluppo di centri agricoli e urbani. Si potrebbero aggiungere degli oleodotti per permettere ai paesi che non hanno accesso al mare di esportare il loro petrolio.

Attorno alla Depressione di Qattara si potrebbero creare milioni di ettari di terra agricola, che trasformerebbero l'Egitto nel paniere dell'Africa, dall'importatore di cibo che è oggi. Il lago che sorgerebbe nella depressione e le nuove aree verdi influirebbero sul ciclo delle precipitazioni, moderando il clima e riducendo il deserto.

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