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I leader europei scelgono il suicidio collettivo in stile Trattato di Versailles

6 luglio 2012 (MoviSol) - Al vertice dell'Eurozona del 28-29 giugno, i capi di stato e di governo europei hanno dato vita a quello che Helga Zepp-LaRouche ha definito "un secondo Trattato di Versailles". Con la decisione di permettere all'ESM di finanziare direttamente le banche, i governi europei hanno ufficialmente sottoscritto l'intero debito del sistema bancario, sacrificando la ricchezza delle loro nazioni e le vite dei cittadini, per pagare un debito illegittimo perché creato dalla bisca finanziaria e in realtà impagabile.

Come nel caso del Trattato di Versailles del 1919, le conseguenze di questa politica saranno un incendio iperinflazionistico dell'Eurozona e delle economie transatlantiche e un corrispondente aumento del pericolo di guerra.

Secondo la dichiarazione ufficiale dell'Eurozona, si è deciso di creare un "meccanismo di supervisione unico" per le banche e di allentare i vincoli statutari dell'ESM in modo da permettere a quest'ultimo di finanziare direttamente le banche stesse. In linguaggio orwelliano, ciò viene chiamato "separazione dei debiti sovrani da quelli delle banche". Ma l'ESM è finanziato dai governi! Non solo, ma il Trattato dell'ESM, che i parlamenti nazionali stanno ratificando alla cieca, dispone che in qualsiasi momento gli amministratori dello stesso possono ordinare agli stati membri di versare ulteriore capitale. Non è stato fissato alcun limite al capitale che l'ESM può richiedere.

Questa è una "licenza di uccidere" – con l'iperinflazione – conferita al nuovo meccanismo, che sarà pilotato dalla BCE.

Si è anche deciso che i membri dell'Eurozona per i quali i mercati continuano a tenere lo spread alto nonostante essi seguano la "disciplina di bilancio" (come ad esempio l'Italia e la Spagna) saranno sostenuti dall'ESM con acquisti dei loro titoli di stato. Anche qui, i beneficiari massimi dell'"aiuto" sono le banche che vendono i titoli.

Un aspetto controverso è quello che riguarda le condizioni di tale aiuto. In attesa del vertice del 9 luglio che dovrà mettere a punto i dettagli, i governi tedesco e italiano raccontano due versioni diverse, confezionate per il rispettivo pubblico. Angela Merkel racconta ai tedeschi che "ogni genere di aiuto sarà soggetto al controllo della Troika" (FMI, Commissione UE e BCE), mentre Mario Monti sostiene che "non ci sarà il regime della Troika".

Questi capi di governo sono dei traditori del loro paese. Ciò vale sia per la signora Merkel, che aveva giurato che "finché vivrò" non ci sarà la collettivizzazione del debito dell'Eurozona, come pure per Mario Goldman Sachs Monti e gli altri che hanno svolto un ruolo decisivo: il presidente francese Francois Hollande e il Presidente USA Barack Obama.

Anche se non presenti di persona al vertice, Obama, Tim Geithner e altri funzionari del Tesoro USA hanno avuto un ruolo rilevante nei negoziati precedenti al vertice e durante lo stesso. Obama ha parlato personalmente al telefono con Monti e Hollande. Secondo la stampa francese, Angela Merkel è stata colta di sorpresa dall'allineamento di Hollande con Obama e Monti.

In una breve dichiarazione rilasciata il 29 giugno, Lyndon LaRouche ha messo in risalto la pura follia di questa politica. Mentre i governi e le istituzioni finanziarie del mondo transatlantico, in particolare gli Stati Uniti, il Regno Unito e la Francia, continuano a sostenere la necessità di salvare i debiti impagabili dei rispettivi sistemi bancari e finanziari, "essi pretendono azioni che farebbero deflagrare le principali istituzioni di governo e della finanza" mentre allo stesso tempo vietano "le uniche mosse che impedirebbero una reazione a catena e un collasso", a cominciare da una riorganizzazione del sistema seguendo una procedura fallimentare e i criteri della legge Glass-Steagall.

Ne consegue, conclude LaRouche, che quei governi e quelle istituzioni sono collettivamente impazziti, o dietro la follia criminale espressa dalle politiche di salvataggio si cela una gigantesca menzogna.

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