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Alle banche private in Argentina viene ordinato di elargire crediti per investimenti produttivi

12 luglio 2012 (MoviSol) - Secondo un piano nazionale annunciato dalla Presidente argentina Cristina Fernandez de Kirchner il 4 luglio, d'ora in poi sarà obbligatorio che le banche private che detengono l'1% o più dei depositi nazionali concedano crediti per gli investimenti produttivi, ad un tasso di interesse fisso non superiore al 15% (quindi ben al di sotto del 25% attuale) e con un periodo di grazia minimo di tre anni. Stando a funzionari della Banca Centrale la nuova disposizione riguarda dalle 25 alle 30 banche, e più grandi sono le banche, più alta è la percentuale dei crediti che saranno costrette a concedere, il 50% dei quali andranno a piccole e medie imprese.

Nello spiegare la decisione, la Fernandez ha dichiarato che non è più accettabile che solo il Banco de la Nacion di proprietà dello stato continui ad accollarsi la responsabilità di elargire crediti per investimenti produttivi mentre le banche private fanno i soldi e concedono solo prestiti che rendano alti profitti, al consumo o al commercio estero.

L'annuncio di questa politica dirigistica è stato accolto con sconcerto a Londra e Wall Street. Il Wall Street Journal ha commentato nervosamente che le nuove disposizioni avranno un effetto negativo sulle filiali argentine di alcune grosse banche internazionali quali Banco Santander, HSBC Holdings, Citigroup, BBVA ed altre. Consulenti privati temono che la politica del governo conduca alla nazionalizzazione delle banche che non ottempereranno a queste condizioni. Essi contrattaccano sostenendo che l'economia argentina subisce un rallentamento, non per via della crisi finanziaria globale, ma per la politica protezionistica della Fernandez.

La Presidente argentina ha detto ai banchieri privati che dovrebbero riporre negli imprenditori argentini la stessa fiducia che ripone lei. Ha chiarito che se le banche proporranno condizioni e interessi ragionevoli per i loro prestiti, ne trarranno profitto, contrariamente a quanto sostengono. "La Banca Centrale vi dirà quali sono le condizioni per elargire tale credito per la produzione".

Il governo cerca inoltre di migliorare i propri rapporti con Cina e Russia. Dopo il vertice di Rio+20 alla fine di giugno, in cui l'Argentina ha respinto fermamente "l'economia verde" come una trappola progettata dagli interessi finanziari internazionali per bloccare la crescita dei paesi in via di sviluppo, il Premier cinese Wen Jiabao ha fatto una breve tappa in Uruguay e da lì si è recato in Argentina per una visita di tre giorni. Qui ha siglato alcuni importanti accordi di cooperazione commerciale ed economica nel settore ferroviario, dell'energia nucleare e dei trasporti. Altri importanti accordi riguardano piani dell'Argentina per aumentare le esportazioni agricole in Cina, incluso manzo, vino, mais e frutta.

La Cina è il principale partner commerciale di Argentina, Brasile, Cile e Perù, come sottolinea il China Daily. Nell'ultimo decennio, mentre raddoppiava il commercio tra Stati Uniti e paesi latino americani, quello tra Cina e il Sudamerica è cresciuto di 17 volte. Anche gli investimenti dalla Cina sono aumentati.

Precedentemente la Fernandez aveva avuto consultazioni ad ampio raggio col Presidente russo Vladimir Putin al vertice G-20 in Messico, durante le quali ha delineato alcune aree di importanza strategiche in cui i due governi potrebbero approfondire la loro cooperazione. Putin vorrebbe che l'Argentina fornisse tecnologia e know-how per aiutare a sviluppare l'economia russa.

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