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Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà
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Lo Stato francese minaccia la confisca dei beni di Jacques Cheminade

Comunicato per la stampa di Solidarité et Progrès

2 agosto 2012 (MoviSol) - Pubblichiamo la traduzione del comunicato di Solidarité et Progrès, partito che ha sostenuto la campagna elettorale di Jacques Cheminade per la Presidenza della Repubblica Francese.

Parigi, 1 agosto 2012 - Il 13 luglio scorso, in Francia, la Direzione Regionale delle Finanze Pubbliche (DRFP) ha emesso un'ingiunzione a pagare la somma di 171325,46 euro, ai danni di Jacques Cheminade. La DRFP reclama tale somma a seguito dell'annullamento dei conti della campagna presidenziale del 1995, annullamento deciso dal Consiglio Costituzionale il giorno 11 ottobre 1995. Il carattere scandaloso di quel rigetto è stato riconosciuto da un certo numero di membri del Consiglio dell'epoca.

L'accanimento dello Stato francese prosegue così da 17 anni. Questa ingiunzione a pagare (con minaccia di confisca dei beni), inoltre, è emessa mentre è attivo un ricorso presso la Corte Amministrativa di Appello di Parigi; questo ricorso, per principio, sospende automaticamente ogni procedura esecutiva.

Già lo scorso 2 aprile, in piena campagna presidenziale 2012, l'amministrazione aveva richiamato all'ordine il candidato, noto per aver posto alla testa del suo programma politico la separazione tra banche dedite al gioco d'azzardo e banche di deposito e di credito (banche ordinarie).

Jacques Cheminade ha presentato ieri, per mezzo del suo avvocato, una protesta presso la succitata Direzione. Resta da interrogarsi sulle ragioni che spingono l'amministrazione a voler applicare, nonostante le leggi, una decisione iniqua presa dallo stesso Roland Dumas che nelle stessa campagna del 1995 impose la validazione dei conti fraudolenti dei candidati Balladur e Chirac, con il pretesto della "democrazia".

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