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Si aprirà finalmente un'inchiesta sul ruolo saudita nell'11 settembre?

4 gennaio 2014 (MoviSol) - Il 19 dicembre la Corte d'Appello del Secondo Circuito a New York ha annullato la precedente sentenza di una corte federale secondo cui il Regno dell'Arabia Saudita godrebbe dell'immunità da ogni procedimento giudiziario per gli attacchi terroristici alle torri gemelle dell'11 settembre.

Infatti durante il processo intentato nel 2005 dalle famiglie delle vittime dell'11 settembre, il giudice distrettuale Richard Conway Casey aveva scagionato i membri del governo saudita ed un ente "caritatevole" (la High Commission) che comparivano al processo come imputati, sostenendo che il sostegno del governo agli enti caritatevoli islamici che finanziavano al-Qaeda non lo rendesse responsabile dell'11 settembre.

Ora questa sentenza è stata annullata dalla Corte d'Appello, che ha ammesso che "le circostanze di questa causa sono 'straordinarie'", rimandando la causa in un nuovo giudizio "coerente con tale opinione”.

Le conseguenze di tale causa potrebbero essere sconvolgenti. Occorre scoprire non solo chi ideò gli attacchi, che funsero da pretesto per creare uno stato di polizia negli Stati Uniti, ma anche chi ha cercato deliberatamente e sistematicamente di insabbiare i reati commessi. Tra questi, George W. Bush, Barack Obama, e le loro amministrazioni. In effetti, la Casa Bianca di Obama intervenne nel 2009 a sostegno dell'Arabia Saudita, sottoponendo alla corte una memoria in cui chiedeva di mantenere l'immunità per il Regno Saudita.

La chiave di volta dell'insabbiamento sono 28 delle 800 pagine del rapporto pubblicato dalla Commissione di Inchiesta del Congresso, che sono state secretate immediatamente dal Presidente George W. Bush e sono rimaste segrete anche sotto il Presidente Obama. Nelle 28 pagine vengono documentati i finanziamenti sauditi ed il sostegno saudita ai dirottatori.

Il 3 dicembre i congressisti Walter Jones, repubblicano, e Stephen Lynch, democratico, hanno presentato una mozione con cui chiedono che vengano divulgate queste 28 pagine. L'iniziativa è stata ripresa ampiamente dal New York Post. Sia Jones che Lynch chiedono ai colleghi del Congresso di leggere le pagine secretate che restano censurate per il pubblico americano e per le vittime.

Come abbiamo riportato in passato, la persona chiave per gli attacchi dell'11 settembre è il principe Bandar, allora ambasciatore saudita a Washington ed attualmente capo dell'intelligence saudita. Come ha scritto Helga Zepp-LaRouche il 20 dicembre, se una corte americana stabilirà che gli attacchi del 2001 non furono orchestrati "da un barbuto Osama bin Laden nelle remote montagne dell'Afghanistan" ma dal governo saudita, questo metterà in dubbio tutta la "guerra al terrorismo" in Afghanistan, seguita dal bagno di sangue in Iraq, che continua tuttora.

In effetti, continua Helga Zepp-LaRouche, la guerra al terrorismo si è rivelata un totale fallimento e contrariamente a ciò che sostiene Obama, secondo cui Al Qaeda sarebbe stata sconfitta, "tutta la regione del vicino e Medio Oriente, fino all'Africa del Nord e Centrale, è diventata terreno di addestramento per le reti legate ad Al Qaeda".

Denunciare questa politica contribuirà inoltre a porre fine alla campagna contro Russia e Cina.


Dall'edizione del 17 dicembre 2013

CORRIERE DELLA SERA.it

USA - RAPPORTO SEGRETO

La verità nascosta sui legami tra i sauditi
e gli attentatori dell'11 settembre

Nel report sull'attentato ci sono 28 pagine censurate, ora due deputati Usa chiedono a Obama che siano rese pubbliche

WASHINGTON - I rapporti tra Stati Uniti e Arabia Saudita sono pessimi. Il regno non ha gradito l'apertura di Obama all'Iran e la linea morbida americana nei confronti della Siria. Gli esponenti del regime hanno criticato, apertamente, “la debolezza” della Casa Bianca. Un contrasto dove potrebbe aprirsi un altro fronte: quello delle possibili complicità saudite nell'attacco dell'11 settembre 2001. Due senatori, il repubblicano Walter Jones e il democratico Stephen Lynch, vogliono che siano rese pubbliche 28 pagine censurate del rapporto sull'assalto all'America da parte dei qaedisti. Una sezione del report che è stata “oscurata” dall'allora presidente Bush per non compromettere le relazioni con un paese alleato e importante partner commerciale. I congressisti hanno già presentato una risoluzione per costringere Obama a spezzare il cerchio del silenzio.

In passato sono emerse molte informazioni, confermate dalla Cia, sui rapporti tra funzionari sauditi e alcuni degli attentatori suicidi. In questi giorni la stampa statunitense ne ha ricordati diversi. Fahad al Thumairy, impiegato al consolato saudita di Los Angeles, ha coordinato un team che ha accolto Khalid Al Minhdhar e Nawaf al Hazmi, due dei dirottatori del 9/11. La stessa squadra, gestita da Omar al Bayoumi, ha creato un punto d'appoggio a San Diego. Non meno serie le rivelazioni su un personaggio molto amico della famiglia Bush e di casa negli Usa. Il principe Bandar, all'epoca ambasciatore a Washington e oggi capo dell'intelligence, ha inviato 130 mila dollari a Osama Bassnan, agente saudita che assisteva i due dirottatori in California. Un bonifico seguito da altri finanziamenti sempre legati a Riad. Non meno interessanti i movimenti di altri emissari sauditi. Saleh Hussayen era nello stesso hotel di Dulles (Washington) dove alloggiavano i terroristi protagonisti dell'attacco al Pentagono. Esam Ghazzawi, consigliere di un nipote del re, ha ricevuto nella sua sontuosa residenza di Sarasota (Florida) Mohammed Atta e altri kamikaze. Due settimane prima dell'11 settembre, il funzionario saudita ha lasciato precipitosamente la residenza, abbandonando auto di lusso e costosi arredamenti. Si tratta di particolari significativi ma che probabilmente sono nulla se comparati a quelli ancora protetti dal “segreto di stato”. Vedremo se la battaglia dei senatori, sostenuti dai familiari delle vittime, avrà successo.

Zbigniew Brzezinski e l'11 settembre

23 dicembre 2001 (MoviSol) - Chi capisce – ed accetta – il modo in cui la storia davvero funziona, può trarre solo una conclusione dagli avvenimenti del l'11 settembre...

Le rivelazioni dei sauditi sull'11 settembre 2001
incastrano Cheney

8 novembre 2007 – Se gli Stati Uniti avessero preso sul serio il lavoro dei servizi sauditi avrebbero potuto sventare gli attacchi dell'11 settembre 2001. Lo sostiene il principe Bandar bin-Sultan...

Ulteriori prove del ruolo saudita
negli attentati dell'11 settembre

22 luglio 2009 (MoviSol) - Alcuni degli atti recentemente declassificati della Commissione d'Indagine sugli attentati dell'11 settembre negli USA forniscono ulteriori prove del ruolo diretto svolto dai servizi d'intelligence dell'Arabia Saudita...

Obama continua a insabbiare
la verità sull'11 settembre

9 settembre 2011 (MoviSol) - Mentre si avvicina il decimo anniversario dell'11 settembre, l'amministrazione Obama continua a nascondere informazioni cruciali sulla vera paternità del peggiore attacco terroristico della storia, con quasi 3000 vittime civili...

Lyndon LaRouche sull'11 settembre

11 settembre 2011 (MoviSol) - Nel decennale degli attentati dell'11 settembre 2001 proponiamo al lettore l'elenco dei principali interventi di Lyndon LaRouche sul tema...

Obama ha ordinato l'insabbiamento
del ruolo anglo-saudita
nei due attacchi dell'11 settembre

8 novembre 2012 (MoviSol) - Durante la sua prima campagna per la presidenza nel 2008, Obama promise che avrebbe reso pubblico il capitolo di 28 pagine del rapporto della commissione congressuale d'inchiesta sull'11 settembre, la cui pubblicazione era stata bloccata dal Presidente George W. Bush. Obama non solo non ha mantenuto la promessa...

La nuova ondata di terrorismo negli USA:
desecretare le pagine del rapporto 9/11

26 aprile 2013 (MoviSol) - La bomba alla maratona di Boston il 15 aprile che ha causato tre morti e oltre 170 feriti, la successiva caccia all'uomo eseguita secondo piani prestabiliti in caso di attacchi con armi di distruzione di massa e le lettere avvelenate spedite al Presidente Obama e a un senatore hanno ravvivato l'atmosfera dell'undici settembre...

Intervista con Will Wertz: "Le 28 pagine"

14 marzo 2013 (lingua inglese)

 




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