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Elezioni europee: cogliere l'occasione per smontare l'UE

28 maggio 2014 (MoviSol) - L'atteso terremoto alle elezioni europee c'è stato. Se poi ciò condurrà ad un cambiamento è tutta un'altra storia. A livello di istituzioni europee, sicuramente no. Jean-Claude Juncker diventerà probabilmente capo della Commissione Europea, il che significa un'accelerazione della spinta verso il governo europeo così come delineato nella bozza del Gruppo Spinelli (cfr. SAS 20/14). Significa anche che non ci sarà alcuna deviazione dalla brutale politica di austerità su cui Junker ha martellato anche in campagna elettorale.

L'oligarchia UE conta sul fatto che i gruppi euroscettici nel Parlamento Europeo saranno eterogenei e non saranno in grado di bloccarne i lavori.

A livello nazionale, però, sarà difficile ignorare il sisma. In Francia, Gran Bretagna e Grecia, il Fronte Nazionale, l'UKIP e Syriza sono diventati rispettivamente il principale partito. FN ha fatto campagna per uscire dall'Euro, l'UKIP per lasciare l'UE e Syriza per rimanere in entrambi, ma rinegoziando il debito estero del suo paese. Ognuna delle tre rivendicazioni, se adottata, sarebbe dirompente.

In Germania, il nuovo partito euroscettico AfD ha ottenuto il 7%, mentre in Italia la Lega Nord, che ha fatto campagna per uscire dall'Euro, è stata premiata con oltre il 6%, diventando il quarto partito.

Persino i guadagni elettorali dei partiti europeisti esprimono ironicamente la protesta contro l'UE. La SPD tedesca ha ottenuto il 6,5% in più rispetto alle precedenti europee grazie al fatto che il suo capolista Martin Schulz ha fatto campagna elettorale contro le banche. Anche molti elettori italiani hanno votato PD perché sperano che Renzi "batta i pugni sul tavolo" a Bruxelles. Grillo ha perso voti rispetto alle politiche, ma gran parte dei suoi elettori credono che sia contro l'Euro. Naturalmente tutti questi elettori si accorgeranno presto di essere stati gabbati.

Come ha sottolineato l'ex candidato alla Presidenza francese Jacques Cheminade in una dichiarazione il 26 maggio, non è stata offerta alcuna alternativa reale nella campagna. Cheminade si riferisce al fatto che nessun partito, sia filo che anti-euro, abbia sfidato il sistema oligarchico o presentato un'idea per il futuro basata sui comuni interessi dell'umanità. Le condizioni proibitive hanno impedito al partito di Cheminade, Solidarité et Progrès, di candidarsi, mentre in Germania il voto per il BüSo è stato tenuto ad un ridicolo 0,1% grazie ad un sistematico boicottaggio dei media.

Per quanto riguarda le prospettive in Francia, che sono cruciali per l'Europa, Cheminade ha scritto che dovremmo "cogliere l'occasione" del risultato elettorale per "uscire dalla trappola, cioè l'Euro e l'Unione Europea", e "dare al mondo non un semplice cambiamento di politica, ma un nuovo modo storico di sviluppo reciproco ispirato dal futuro e non dalle tradizioni del passato o da estrapolazioni del presente".




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