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Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà
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"È guerra in Ucraina, ma alla Toscana non può fregar di meno"

18 giugno 2014 (MoviSol) - I due principali partiti del Consiglio Regionale toscano, PD e PDL, hanno scritto oggi una pagina vergognosa rifiutandosi di discutere e votare una mozione sulla crisi ucraina, che poneva oggettivamente il problema di una "guerra non dichiarata" in corso nel cuore dell'Europa.

La mozione era stata scritta dal consigliere indipendente Gabriele Chiurli, e il suo testo si trova qui.

Nel suo sito, Chiurli denuncia:

"Mentre in Ucraina imperversa una guerra non dichiarata dall'inizio dell'anno, che rischia di avere pesanti ripercussioni sull'equilibrio economico (ed energetico) dell'Europa, in Italia pensiamo alla prossima formazione di Prandelli. O al massimo a come sfangarla dalle incombenti tasse. Oggi il Parlamento toscano ha dato un pessimo spettacolo di sé, respingendo al mittente una moizone… che impegnava il Governatore a prendere una posizione pubblica sul conflitto in corso a Kiev e a farsi portavoce dell'Aula in sede internazionale.

"Eppure ogni anno allo scattare del 30 novembre la Toscana fa risuonar le trombe e si riempie la bocca con il Granduca Leopoldo. Ogni sacrosanto autunno ci ripetiamo quanto la Toscana sia stata brava a mettere al bando per prima la pena di morte. Ad ogni anniversario o Giornata della Memoria, del Ricordo e simili, andiamo dicendo che siamo storicamente attenti ai diritti umani. Eh sì, ce li abbiamo nel Dna i diritti umani. Tant'è che di fronte al massacro che sta avvenendo ogni giorno in Ucraina da almeno sei mesi a questa parte, ci possiamo permettere di girare la testa dall'altra parte.

"Salvo rare eccezioni (tra cui quelle del Gruppo Fratelli d'Italia e di Monica Sgherri di Rifondazione, unico consigliere che ebbe il coraggio di prendere parte al contestatissimo convegno organizzato da Gabriele Chiurli lo scorso 4 marzo sull'Ucraina), l'Aula se n'è lavata le mani pilatescamente. "Non è affar nostro", hanno ripetuto i consiglieri dei vari schieramenti.

"Continuiamo a infilare la testa sotto la sabbia mentre all'orizzonte si profila una nuova "guerra del gas" e la Russia minaccia di chiudere i rubinetti. Continuiamo a far finta di non vedere mentre nel cuore della nostra amata Europa militari e separatisti cadono come mosche ogni giorno. E sorprendiamoci un domani, nel caso la situazione precipitasse con la nostra silenziosa complicità."




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