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Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà
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Riproposta la separazione bancaria mentre Matteo Renzi viene contestato a Medolla

12 ottobre 2014 (MoviSol) - Al termine del suo tour per gli stabilimenti di alcune società emiliane, venerdì sera Matteo Renzi è stato accolto all'ingresso della ditta "Menù" di Medolla, dai manifesti del Movimento Solidarietà e dalle voci di protesta di una delegazione della FIOM, della lista Mirandola 5 Stelle e dei sostenitori locali di Tsipras.

"Il vero lusso è la qualità dei rapporti umani. Il benessere non è soltanto stare bene a livello economico, ma avere grinta, avere valori, avere entusiasmo, avere passione...", ha filosofeggiato Renzi per l'occasione. "Se quello [il terremoto, NdR] che è accaduto qui il 20 maggio, il 29 maggio [2012...] fosse accaduto in altre zone d'Italia e d'Europa non avremmo visto rinascere e ricrescere una comunità così forte, così ricca", ha aggiunto, ritornando alla sostanza di quella lode degli emiliani che s'arrangiano, che rasenta la canzonatura.

Ma fuori i cartelli chiedevano ragione dell'attacco all'art. 18 e della fiducia su un "Jobs Act" ancora da definire, oltreché dell'appoggio dato alla costruzione in project financing dell'Autostrada Cispadana laddove da decenni l'austerità ha impedito che fosse costruita la prevista superstrada, priva di pedaggi, per il collegamento delle numerose località della cosiddetta Bassa.

In mezzo a queste chiassose rimostranze, l'azione del Movimento Solidarietà s'è distinta soprattutto perché non si limita a criticare l'austerità, ma offre una vera alternativa alla crisi e al pericolo di guerra.

Oltre a sorreggere il cartello esposto due anni fa, per indicare a Napolitano in visita dei terremotati di Mirandola la via del credito pubblico produttivo e della sua tutela tramite la Legge Glass-Steagall (vedi), il dirigente emiliano di MoviSol Flavio Tabanelli ha indossato i manifesti per la separazione bancaria e per la cooperazione con i Paesi "BRICS". che sono stati usati recentemente a Bologna (vedi), interessando un giornalista del Secolo Trentino, cui ha concesso una lunga intervista toccando i temi dell'impotenza della BCE, delle mozioni parlamentari in favore della Glass-Steagall, del carattere diversivo delle riforme su Renzi cui tanto insiste, ecc.

Mentre Renzi curava la sua incessante campagna elettorale e dava pieno sostegno a Vasco Errani e al candidato a succederlo in Regione, il nostro movimento ha tentato di rompere il gioco delle parti, invitando alcuni responsabili della FIOM a organizzare un tavolo sulle questioni della separazione bancaria, della lotta alla speculazione e dell'emissione di credito produttivo. Purtroppo in quei responsabili la preoccupazione nell'organizzare le prossime assemblee e le prossime manifestazioni di piazza ha prevalso sulla necessità di valutare se questi temi debbano o possano appunto ispirare la mobilitazione popolare al quale lavorano.

Dal crac finanziario del 2007 sono passati oltre 2500 giorni e i salvataggi bancari hanno alimentato una nuova bolla pronta ad esplodere, per dar nuova vita alla quale si pensa di ricorrere ai prelievi forzosi dai conti correnti bancari. Da oltre 2500 giorni il mondo è senza la tutela della separazione bancaria e viene spinto sempre di più verso la guerra. Renzi chiede altri 1000 giorni, ma nella sua agenda non è prevista questa legge capace di fondare un nuovo ordine finanziario.

Che i governi abbiano finora ignorato l'esempio storico di Franklin D. Roosevelt è un elemento della grande tragedia in cui viviamo ed è per questo che il Movimento Solidarietà non ha potuto mancare a questo appuntamento con il primo ministro della "patria sì bella e perduta". Ma la semplice testimonianza non è sufficiente per incidere sulla realtà.

Per questo chiediamo ai cittadini, che la democrazia chiama a scegliere da chi farsi rappresentare, sia nelle istituzioni sia nella galassia di movimenti e associazioni presenti in Italia, di considerare se preferiscano delegare a interlocutori che si accodano per protestare, oppure sostenere chi pone in modo prometeico i veri temi sulla tavola.

Invitiamo i nostri lettori a inviare questa lettera aperta alla loro associazione di categoria, sindacato, partito o associazioni di fiducia.

Vasco Errani e Palma Costi hanno ricevuto una copia della lettera aperta sulla separazione bancaria. Il primo come terzo atto di un dialogo iniziato nel 2011 e proseguito nel 2013 con una lettera scrittagli durante il tormentato periodo post-elettorale (vedi). La seconda con l'auspicio che la Regione Emilia Romagna diventi la quinta regione a chiedere che le banche ordinarie siano nettamente separate dalle banche d'affari.




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