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Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà
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L'agenzia stampa cinese Xinhua cita MoviSol sulla separazione bancaria, legge che supera di gran lunga i limiti degli stress-test

1 novembre 2014 (MoviSol) - È noto ai nostri soci e lettori il merito della nostra associazione nel promuovere la stragrande maggioranza delle proposte di legge presentate alle due Camere, oltreché delle mozioni approvate da consigli comunali, provinciali e regionali.

L'agenzia stampa cinese Xinhua, che nell'ultimo periodo ha ripetutamente intervistato Helga Zepp-LaRouche sul progetto della Nuova Via della Seta, ha pubblicato ieri un articolo che fa il punto della situazione.

Riportiamo alcuni stralci dell'articolo.

« Le banche italiane hanno preso una batosta negli ultimi giorni, allorché sono stati resi noti i risultati degli stress-test della BCE, benché solo due istituti, Monte dei Paschi di Siena e Carige, abbiano seri problemi nell'immediato. »

« Tuttavia un numero crescente di politici italiani considera gli stress-test e le nuove regole sulle dotazioni di capitale non soltanto insufficienti ma anche fuorvianti; chiedono una riforma complessiva del sistema finanziario, con il ritorno alla separazione tra banche commerciali [ordinarie, NdT] e banche d'affari. »

[…]

« L'economia italiana è al suo terzo anno di recessione, successiva all'attuazione di una pesante austerità e di riforme strutturali cominciate nel 2011, allorché si era al massimo della crisi dei debiti sovrani in Europa. »

« La visione generale di politici ed economisti in Italia è che il sistema bancario italiano sia solido, ma molti credono che le misure e le regole poste in campo dalla BCE e dalle altre istituzioni dell'UE non siano la medicina appropriata per un'economia che si è trovata ripetutamente alla mercé delle percezioni di operatori finanziari internazionali. »

« Numerose sono le proposte di legge presentate in Parlamento che richiedono un ritorno alla separazione tra banche ordinarie e banche d'affari. […] »

L'agenzia intervista Giulio Tremonti che fu tra i primi a presentare tale proposta di legge. L'ex Ministro delle Finanze propone un cambiamento profondo del sistema finanziario tramite la Glass-Steagall e anche gli eurobond per gli investimenti nelle infrastrutture.

L'articolo prosegue:

« Ogni partito politico di rilievo ha presentato una propria proposta. Nonostante una certa sovrapposizione tra alcuni dei testi, fatto che alimenta la speranza nella cooperazione tra le differenti fazioni, i leader dei principali partiti non sono disponibili a muoversi nella direzioni di tali proposte, considerata l'apparente mancanza di sostegno nell'esecutivo e a livello dell'UE. »

« Mentre le istituzioni europee si preparano all'unione bancaria sotto la supervisione centralizzata dalle BCE, esse non hanno mostrato un grande interesse nel discutere i crescenti appelli alla revisione radicale della struttura della “banca universale” che esiste in Europa sin dalle riforme degli anni Novanta, riforme che eliminarono varie forme di separazione e di specializzazione esistenti fino a quel momento. »

L'agenzia ricorda brevemente la proposta della Commissione Liikanen e proposte simili negli Stati Uniti, troppo morbide con il complesso sistema che domina a livello globale.

Quindi ritorna ad occuparsi del caso italiano:

« I Presidenti delle Commissioni Finanze di entrambe le Camere del Parlamento italiano hanno declinato l’invito di Xinhua a commentare la questione. »

« Il parere dei movimenti che da anni promuovono riforme fondamentali del sistema finanziario globale è questa posizione ufficiale contro il cambiamento costituisca un accomodamento nei confronti delle grandi banche, che incassano larghi profitti e influenzano la configurazione dei mercati globali. Liliana Gorini, Presidente di MoviSol, un'associazione che sta lavorando sia con i parlamentari sia con i rappresentanti negli enti locali per far aumentare la pressione sulle riforme in stile Glass-Steagall, sostiene che il rifiuto da parte delle istituzioni a muoversi in questa direzione è garanzia che, alla prossima crisi, saranno i contribuenti a pagare il conto. »

L'articolo si conclude con la parole di Gorini:

« 'Ogni volta che una banca è in crisi, o ha una voragine in derivati, sono i nostri cittadini a pagare il conto: con i propri risparmi, con tasse sempre più elevate (si parla di IVA al 25%) e con tagli al bilancio che colpiscono duramente le nostre infrastrutture di base, come dimostra la recente alluvione a Genova. E ora vogliono prelevare direttamente dai nostri conti con il bail-in, per il quale sono gli obbligazionisti e i correntisti a colmare le perdite bancarie. È ora di cambiare il sistema per salvare i cittadini e le imprese produttive, non più la finanza speculativa'. »




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