Mappa del sito

Newsletter

Il CD di Solidarietà

© Copyright

Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà
MoviSol.org
Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà

   

Il falso Transaqua

28 novembre 2014 (MoviSol) - Negli ultimi anni la Commissione per il Bacino del Lago Ciad (LCBC) ha esaminato un piano di trasferimento idrico minore, a cui è stato dato, usurpandolo, il nome di Transaqua. Esso consiste nel trasferimento idrico dal fiume Ubangi (in francese Oubangui), un affluente del Congo, al Lago Ciad. Per finanziare uno studio di fattibilità di questo progetto i soldi sono stati trovati.

Il piano Obangui, oltre a generare confusione con il vero Transaqua, non è sufficiente a rivitalizzare pienamente il Lago Ciad, e presenta una serie di inconvenienti oltre a non offrire la grande infrastruttura fluviale, idroelettrica e agricola che offre Transaqua. Tuttavia, è stato incluso tra gli obiettivi della riunione dei paesi donatori a Bologna lo scorso aprile.

Successivamente un giornale congolese ha lanciato una polemica, ripresa dalla pubblicazione 7sur7, che, mettendo il piano Ubangi e Transaqua nello stesso calderone, ha accusato la LCBC di voler lanciare una guerra per l'acqua.

Il dott. Marcello Vichi si è sentito in dovere di rispondere a questo maldestro tentativo di intorbidire le acque, e ha scritto una lunga lettera alla redazione di 7sur7, che però non è stata pubblicata. Si tratta di un documento importante che fa il punto sulla storia di Transaqua e ribatte alle assurde accuse ammantate di falso ambientalismo. Per gentile concessione la pubblichiamo qui.

A proposito del vostro articolo "Encore un projet criminel: transfert d'eau du bassin du fleuve Congo au Lac Tchad, éléments pour une prise de décision éclairée", pubblicato da 7sur7 il lunedì 26 maggio 2014

Leggo il vostro inquietante articolo e rilevo:

  1. Vi ringrazio innanzi tutto per avermi nominato "collega" del Prof. Romano Prodi. È un onore che non merito essendo il sottoscritto un illustre sconosciuto ed il Prof. Romano Prodi una autorità politica internazionale, candidato, fra l'altro, alla presidenza della Repubblica italiana! Giornalisti come voi sono abituati ad esprimere giudizi "prefabbricati" (da chi?) senza conoscere i fatti. Il Prof.Prodi è stato Presidente dell'IRI dall'82 all'89 (oltre un breve incarico nel 93-94); Transaqua fu una idea concepita da Bonifica alla fine degli anni 70. All'epoca l'IRI era il più grande gruppo imprenditoriale italiano con centinaia di migliaia di addetti e centinaia di Società fra le quali, per esempio, la RAI-TV, l'Alitalia, tre Banche nazionali , ecc ecc. Come pensare che il Presidente dell 'IRI si sia mai interessato alle promozioni progettuali di una sua Società di ingegneria, sia pur la più importante del panorama ingegneristico italiano dell'epoca, ma pur sempre una società di ingegneria, ovvero una minima entità economica in confronto con altri colossi imprenditoriali del gruppo? Non credo ne fosse mai stato esattamente al corrente. Infatti al meeting di Rimini il sottoscritto non è nemmeno stato invitato a partecipare.
  2. Vi ringrazio anche di avere accomunato il mio nome a quelli di M. Larouche (non sapevo che fosse un "miliardario": mi complimenterei con lui se la "notizia" non provenisse da voi!), di M.me Helga Zepp-LaRouche e di M. Jacques Cheminade, tutte persone che ho avuto modo di conoscere e di apprezzare in occasione di due conferenze,una a Parigi, nel 2010 e una a Francoforte nel 2013 alle quali fui invitato in qualità di relatore su TRANSAQUA, "idea" di cui nessuno, dopo circa trent'anni dalla sua divulgazione, si era mai interessato nemmeno per cercare di capire di cosa si trattasse. In quelle due occasioni sono stato molto onorato di conoscere queste persone con le quali non ho avuto occasione di parlare di politica poiché oggetto dell'incontro erano i grandi progetti continentali, quelli capaci di cambiare la storia. La vostra aprioristica avversione nei confronti di questi personaggi mi lascia invece supporre che vi siano all'origine meschine motivazioni politiche suggerite da Qualcuno. Sono un vecchio liberale laico, non mi sono mai occupato di politica attiva, odio le falsità e le ipocrisie, specie quando polemizzano su argomenti come la fame e la sete di popolazioni povere e diseredate. Sono critiche che lascio volentieri a voi.
  3. Non è mai esistito un Progetto Transaqua 1, 2, e 3. Sono vostre fantasie anch'esse gratuite. "TRANSAQUA – una idea per il Sahel", come pubblicato in tre lingue sul sito omonimo, non ha mai conosciuto la più piccola modifica e consiste di tre documenti tecnico-promozionali, il primo, il documento base edito da Bonifica nel 1982, il secondo," TRANSAQUA ZAIRE", edito nel 1984 ed il terzo," TRANSAQUA Centro africa" editato nel 1985. Nessuno si è mai premurato di contattare Bonifica o il sottoscritto per discutere su come sviluppare l'"idea" in un"progetto" proponendo di verificarne la fattibilità. E questo nonostante che il Dr. BuKar Shaib in nome del CBLT e il dott. Farinelli, all'epoca Ambasciatore d'Italia in Zaire, avessero chiaramente espresso, fino dall'inizio, la propria ferma convinzione che l'idea fosse l'unica capace di salvare il Lago Tchad. Recentemente il CBLT ha deciso di chiamare TRANSAQUA un progetto detto anche "Oubangui Tchad" che niente ha a che vedere con Transaqua. Ho troppo rispetto per i colleghi che hanno enucleato questo progetto dall'"idea" di TRANSAQUA per azzardare giudizi, ma confermo, come già fatto in più occasioni, che il progetto Oubangui non ha niente a che vedere con Transaqua , anche se, per principio, ritengo che i promotori di questo progetto abbiano valide ragioni per sostenerlo. Le critiche gratuite le lascio a voi in quanto specialisti del settore.
  4. TRANSAQUA non ha mai avuto la presunzione di presentarsi come un "Progetto", ma semplicemente come una "idea" da verificare nei suoi aspetti più essenziali, primi fra i quali quelli compatibili con l'orografia della regione con la geo-pedologia e con la topografia e l'idrogeologia. Volevamo solo stimolare quei Paesi che avessero ritenuto interessante l'"idea" al fine di condurre uno "Studio di fattibilità" per sapere se l'"idea" fosse, appunto, fattibile oppure no. Ho sempre sostenuto che Transaqua era rimasto trent'anni nel cassetto per l'indifferenza di tutti e mi sbagliavo. Oggi mi rendo conto che qualcuno ha sempre cercato di ……remare contro, non so chi, né perché, ma è certo che la virulenza di alcuni argomenti del vostro articolo ( e non solo del vostro) non possono passare inosservati. Per quanto riguarda gli aspetti socio-economici relativi al patrimonio idrico delle acque,il nostro consueto e assoluto rispetto per le prerogative di uno Stato sovrano, non ci avrebbe mai consentito di promuovere ufficialmente l'"idea" se prima non avessimo verificato la disponibilità di principio dell'allora Presidente dello Zaire, Mobutu Sese Seko ad aderire all'idea di trasferimento idrico di una relativamente modesta quantità delle acque del fiume Congo (allora Zaire) a favore del Lago Tchad. A tal proposito, inviammo a Kinshasa un nostro consulente accompagnato da un nostro dirigente e da un noto giornalista italiano per spiegare al Presidente la nostra idea. La reazione del Presidente Mobutu fu positiva: "je suis d'accord" disse al termine di un lungo incontro durante il quale apparve, all'equipe italiana che lo intervistò, piuttosto compiaciuto e soddisfatto di poter dimostrare che il suo Paese avrebbe potuto tanto efficacemente contribuire alla soluzione di un problema così grave e importante per milioni di africani. La conclusione dell'intervista fu da Bonifica ripresa con un filmato e pubblicata nel sito di Transaqua.
  5. Al punto V del vostro articolo ("Point de vu de l'Union europeenne sur le Projet Transaqua") dove si riferisce delle questioni poste nel Luglio 2013 dalla deputata europea Mme Cristiana Muscardini alla Commissione, domande e risposte hanno efficacemente dimostrato la validità, anche a livello internazionale, del detto italiano "dove vai? Porto cipolle". Infatti, mentre la Muscardini chiedeva alla Commisione se questa fosse stata al corrente di un Progetto Transaqua, il portavoce della Commissione rispondeva di essere "au courant de l'existance d'un projet de transfer d'eaux de la rivière Oubangui ver le Lac Tchad" e che "des études de faisibilité préliminaires ont cependent indiqué que le projet comporterait des risques environnementaux", equivocando per l'ennesima volta il progetto Oubangui-Tchad con l'"idea" di Transaqua.
  6. Il punto VI del vostro articolo ("Point de vue du WWF") non richiede il dispendio di molte parole. Chi sa cos'è il WWF non può meravigliarsi del fatto che questi Signori in bombetta e cravatta, di un intero progetto volto a ricuperare la quarta riserva d'acqua dolce africana, in pieno deserto, che mette a rischio qualche milioni di esseri umani, non sappiano commentare altro che "2,6 milions d'hectares des zones humides autour du Lac" siano considerate "aires protégées puor les oiseaux migrateurs" (sic!!). È ben noto come il Fondo Mondiale per la Natura sia uno strenuo difensore dell'ambiente in casa altrui e come sempre preferisca salvare un passerotto piuttosto che cento bambini: questa filosofia si chiama "deep ecology" dalla quale ogni persona ragionevole dovrebbe prendere le distanze.
  7. Il punto VII del vostro articolo ("Nos observations sur le Projet Transaqua") è semplicemente incredibile. Una serie di allucinanti osservazioni, un distillato velenoso di ottusi e maldestri tentativi di ribaltare le realtà. Ecco alcune "perle"salienti di questo folle sproloquio giornalistico su Transaqua: a)….fa parte di quei "mèga-projet conçus dans les officines étrangères" che "débouchèrent (se venissero adottati) sur le plus vil des commerces humaines que l'humanité ait connu, l'esclavage……"; b) Transaqua è uno di quei progetti " concoctés en Occident" che "débouchèrent sur le neocolonialisme et l'impérialisme économique…."; c) "les ….. projets, apparemment initiès pour soutenir les pays africains……………visaient plutot à resudre les crises èconomiques qui avaient frappé l'Occident….."; d)"Transaqua………conçus par les officines europèennes , ne vise pas à résoudre les problèmes de l'Afrique , il vise plutot à relancer les économies européennes, deverser leurs "experts" et leurs jeunes universitaires sur le continent africain et sourtout juguler l'emigration des jeunes africains vers les Pays de l'Europe". Questa serie di stupidità si commentano da sole. Sarà sufficiente ricordare a questo disinformato e grezzo "giornalista" che: a) quando fu "concepita" l'idea di Transaqua l'Europa, ed in particolare l'Italia, era ricca e finanziava tanti (troppi !) progetti puntuali di modeste dimensioni che rispondevano spesso solo ad istanze di politici locali, senza mai affrontare "mega-progetti", i soli capaci di risolvere i "mega-problemi" del continente; b) non si trovavano facilmente "esperti" da mandare in Africa perché tutti impegnati a casa propria; c) il problema della emigrazione massiccia e disperata degli africani in europa, ed in particolare in Italia, si è verificata dopo più di venti anni dal "concepimento" di Transaqua. Esodo che la realizzazione di alcuni"mega-progetti" africani (di quelli conçus dans les Pays occidenteaux) avrebbe potuto evitare ; d) oggi l'Europa, ed in particolare l'Italia, accoglie una quotidiana emigrazione di poveracci che avrebbero potuto trovare lavoro e dignità nei loro Paesi solo che i politici dell'epoca avessero avuto il coraggio di "pensare in grande".

Io ritengo che l'unico "projet criminel" sia di istigare la gente ignorante a diffidare aprioristicamente di qualunque proposta provenga da "les officines étrangères" trasformando una idea di pace e di sviluppo in una guerra per l'acqua. Questo sì che mi sembra veramente criminale! Incontrai Lester Brown nell'89, in occasione di una sua visita a Bonifica durante la quale ebbe parole di elogio ed incoraggiamento per i nostri "Progetti al 2000", tra i quali Transaqua.

A proposito di quell'incontro mi piace contrapporre alla vostra miopia intellettuale un concetto che Lester Brown scrisse in occasione della edizione dello "State of the World-1988": "Certaines Organisations s'imposent des objectifs modestes. Pas nous. Notre objectif est modifier le cours de l'histoire, contribuer à renverser les tendances dans le domaine environnemental qui sont en train de miner les perspectives de l'humanité" [Certe organizzazioni si impongono degli scopi modesti. Non noi. Il nostro obiettivo è di modificare il corso della storia, contribuire a invertire le tendenze nel dominio dell'ambiente che in questo momento mettono a repentaglio le prospettive dell'umanità.]




Sostieni il Movimento di Lyndon LaRouche in Italia


[inizio pagina]