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Lyndon LaRouche interviene sullo scandalo dei preti pedofili usato come attacco alla Chiesa e come diversivo nella strategia imperiale

Definire il vero scopo della vita: La Teologia Brutannica del sesso

di Lyndon H. LaRouche Jr.
19 marzo 2010

È meglio sposarsi che ardere (Paolo, Corinzi 1)

Non si può ragionevolmente obiettare all'affermazione secondo cui la cosiddetta "riforma sanitaria" appena imposta dal Presidente Barack Obama è una fotocopia della forma originale di ciò che divenne nota come la pratica genocida di Adolf Hitler durante la guerra. Infatti, la stessa essenza dell'argomentazione usata dal Presidente Obama è un attacco proditorio contro il grande principio del preambolo della Costituzione Federale degli Stati Uniti.

L'essenza della materia è che il Presidente Barack Obama, proprio come Adolf Hitler, si è mostrato incapace di distinguere tra un essere umano e un'anatra arrosto pronta per essere servita a cena.

Per quanto riguarda i membri colpevoli del Congresso USA che si sono resi complici di questo crimine alla Hitler contro l'umanità, essi hanno perlopiù agito non come uomini o donne, ma come polli nell'aia, sperando di non essere i prossimi ad essere serviti in tavola.

Così, come i fanciulli che cadono vittime della sodomia, si vedono negata la propria umanità nello stesso disprezzo per la differenza tra gli esseri umani e gli animali da cortile. Tutto questo per dire che la grande questione morale oggi negli USA è che coloro che sostengono Obama mancano, come il Presidente Obama e come gli uomini che praticano la sodomia sui fanciulli, di una chiara comprensione della differenza tra l'uomo e le bestie, e ne approfittano per proprio divertimento.

L'origine del tema qui affrontato è oggetto della mia attenzione sin da quando, diversi decenni fa, fui messo confidenzialmente al corrente del lato ufficiale del problema del riprovevole comportamento sessuale tra alcuni membri del clero cattolico americano. Ora, il non aver posto rimedio al problema allora ha permesso una serie di conseguenze di rimbalzo più che umilianti per il clero non solo negli USA ma in tutto il mondo.

Non si può fallire nell'andare alla radice dell'infezione. La pedofilia nel clero oggi è, sfortunatamente, solo uno dei problemi minori da rimediare; la monarchia, ad esempio, può essere molto peggio. Ciò che ho da dire al proposito, vi assicuro, non solo vi sbigottirà, ma è perfettamente vero, come leggerete nelle pagine di questo scritto.

Per cominciare, farò riferimento ad una recente intervista radiofonica della BBC con Padre Brian D'Arcy, sul soggetto delle accuse di pedofilia ai sacerdoti irlandesi.

Il vero tema così posto da un membro deviato del clero non è quello del "sesso" come tale, ma, piuttosto, delle violenze sui minori. Chiamarlo "problema sessuale" è come scambiare l'impronta per il piede. Il modo in cui questo soggetto viene trattato pubblicamente è in gran parte un tentativo di distogliere l'attenzione dalle intenzioni veramente omicide di coloro che hanno fatto il massimo per pubblicizzarlo, un'intenzione in nessun modo ristretta al soggetto delle violenze riportate. In questo caso, questo tipo di resoconti sono un crimine peggiore di ciò che, palesemente, è la vera malattia.

A un livello ancora più profondo, in realtà questo scandalismo viene usato come strumento per nascondere il vero disordine di cui quella pratica comportamentista è solo un sintomo; il problema sessuale, nella misura in cui può essere identificato come mero sintomo, ci induce ad esplorare la questione molto più profonda, spesso nascosta, di un problema più invadente, un problema spirituale molto radicato sia nella scienza che nella società in generale.

Perciò, il punto di partenza, ma non lo scopo, di questo scritto è il seguente.

Benché sia opinione diffusa che il problema riguardi specificamente gli affari interni della Chiesa Cattolica, questa tesi non solo è esagerata, ma anche fuorviante. Senza voler negare la odiosa verità di alcune accuse, il loro sfruttamento scandalistico è un pretesto calcolato usato come tattica diversiva dai fautori del programma di genocidio planetario promosso dal World Wildlife Fund del Duca di Edimburgo.

Benché nei casi denunciati il celibato venga indicato come fattore determinante, questi crimini non sono categoricamente un problema del clero. Il tema più ampio e più profondo è di gran lunga quello dell'uso di questi scandali da parte di chi odia l'opposizione della Chiesa Cattolica all'attuale programma di genocidio maltusiano, un programma genocida che è la principale motivazione della Casa Regnante britannica, nel promuovere la causa del genocidio globale, la causa che è il grande crimine contro l'umanità che mette in ombra ogni altro reato.

A questo punto, avendo detto ciò che bisognava dire sul soggetto della pedofilia in quanto tale, metto da parte tutti i tipici commenti su questo tema. Devo affrontare un affare molto più urgente sul soggetto.

Sesso, sesso, sesso!

Venendo subito al dunque: come entrano in questo schema quelle che vengono chiamate "violenze sessuali"?

Da un lato, tutte le forme di vita animale dipendono dalla propensione di quelle creature, in un modo o nell'altro, alla fecondazione tramite un rapporto sessuale, distinta dall'inseminazione artificiale. Ma si può mettere l'impulso eterosessuale, in quanto tale, sul banco degli imputati?

Dovrebbe essere chiaro che i problemi categorici da considerare qui sono due: uno, gli impulsi sessuali come impulsi utili a promuovere la procreazione paragonati agli impulsi all'accoppiamento sessuale per la gratificazione in se stessa.

Due: non dovremmo piuttosto stabilire dei criteri di giudizio per distinguere il rapporto sessuale tra le bestie da quello tra gli esseri umani?

Affrontiamo i temi posti implicitamente dal caso sollevato nell'intervista di Padre Brian D'Arcy alla BBC, scartando in toto ciò che viene generalmente classificato come varietà assortite di comportamento sessuale, o simil-sessuale.

Finché la nostra attenzione si concentra sulle attività nominalmente sessuali, o simil-sessuali, in modi che non differenziano dal punto di vista di qualcosa affine a un principio universale della fisica che distingua gli uomini dalle bestie, ogni discussione di un soggetto come la categoria sesso rimane assolutamente confuso, sia moralmente che altrimenti.

Comunque dovrebbe essere ovvio che esiste ed è disponibile un approccio interamente differente al soggetto. Se lo scopo di ciò che possa essere genericamente identificato come l'impulso sessuale umano come tale è sostenere una propensione alla procreazione, ciò non offre una definizione di comportamento sessuale tra le persone che separi l'umanità dalle bestie. Ovviamente, il moderno liberismo britannico del fu John Maynard Keynes e di altri è da annoverare tra i più noti focolai per spunti di dibattito sui temi rilevanti di definizione.

Propongo di definire la differenza essenziale tra il comportamento sessuale delle bestie e delle persone secondo una distinzione sistematica tra la natura delle bestie e quella degli esseri umani sani. Qual è la distinzione funzionale rilevante tra le creature viventi della Biosfera e come V.I. Vernadskij colloca l'essere umano in quanto creatura della Noosfera?

In altre parole, qual è la differenza tra la motivazione caratteristica dell’esistenza umana, distinta da quella per la vita animale? Quando la pratica sessuale umana non equivale a una semplice "scimmiaggine"? Poniamo l'interrogativo: il comportamento sessuale umano aberrante è la riflessione della mancanza di una vera motivazione umana per esistere, nella persona o nella cultura pertinenti?

Se non esiste una simile distinzione nella qualità dello scopo dell'esistenza, allora qual è la differenza tra la procreazione umana e la mera lussuria? Ciò punta a qualcosa che è molto meno uno scandalo sessuale che un tema esistenziale di implicazioni planetarie (e, in questi giorni di progresso scientifico, anche oltre).

Mettiamo da parte il sesso per un momento. Ciò che oggi attanaglia il mondo è una forma sistemica di importanza non inferiore alla rappresentazione di un aspetto particolare di pericolo di collasso economico e culturale generale dell'intero pianeta. Ciò che, a menti deboli, sembrerebbe un semplice scandalo di comportamento sessuale, rappresenta in realtà il sintomo di una crisi che non riguarda tanto alcuni individui o classi di individui, ma piuttosto le istituzioni politico-economiche del pianeta nel suo insieme.

Esso non va in alcun modo considerato come un semplice problema ristretto ad una considerevole porzione del clero, sia esso celibe o no. Tale comportamento è principalmente un'espressione delle intenzioni maligne di coloro che hanno scelto di pubblicizzare uno scandalo di antica data, di molte e molte generazioni, uno scandalo nato su una pratica di pedofilia che, di fatto, va avanti da molte, molte generazioni, persino da millenni prima che scoppiasse l'attuale crisi politica delle parrocchie cattoliche, inizialmente a Boston, nel Massachussetts.

Trattare il sintomo di una malattia non è il modo competente per affrontare la natura spirituale della malattia stessa. Un sintomo potrebbe essere una malattia "in se stessa", ma non dobbiamo mai confondere semplicisticamente un sintomo con la causa della malattia. Si tratta di considerare non i segni personali di patologia, ma la crisi sistemica che è stata originata nella forma attuale, in questo caso, tramite l'influenza del sistema imperiale britannico, sia nella pratica della teologia che contro di essa.

Una breve discussione

Come confessò Adam Smith, non esiste principio morale nel sistema di liberismo britannico congegnato da Sarpi, o nell'influenza globale di quel liberismo.

Ad esempio:

Non tutti i membri in una società di tale matrice culturale manifestano quella sindrome particolare nel loro comportamento sessuale personale; piuttosto, la malattia essenziale è di portata molto più vasta, sistemica; è un disordine situato in una predisposizione che è quasi di natura sistemica, "culturalmente genetica", piuttosto che sessuale, invece che un problema ristretto ad una condotta sessuale impropria.

La stessa Wall Street, oggi, è un sintomo dello stesso disordine morale della pedofilia, e, apprendiamo, è spesso una causa di tale pratica; la pedofilia e l'usura sono spesso due facce della stessa sporca pratica.

Esaminiamo nuovamente i sintomi. Certamente, vicino alla superficie questa crisi è espressa da sintomi come una certa incidenza di un capriccio pedofilo nel clero; ma esso è il sintomo di un disordine profondo sottostante ma di ordine superiore che, in sé, è più o meno relativamente invadente nelle popolazioni infette, in particolare, dalla cultura riduzionista della forma esemplificata dalla cultura "comportamentista" del liberismo filosofico moderno.

Per molti che leggono questo punto, la fonte di difficoltà al primo impatto è che nelle culture filosoficamente analfabete di oggi, persino ai ranghi più alti delle persone istruite, la nozione di principii universali come definiti da Leibniz nel caso dell'unico significato competente del termine "dinamica", l'effetto della diffusione di insegnamenti visceralmente riduzionisti nella vita accademica e altrove ha lasciato gli accademici nominalmente istruiti e i loro simili nella vasta ignoranza del modo in cui sintomi relativamente locali siano principalmente meri sintomi di principii di ordine superiore. La maggior parte delle ricorrenze di comportamento abituale sono propriamente soggetto di trattamento alla luce di principi epistemologici superiori di tali soggetti, come i principii fondamentali della scienza fisica, che attualmente sono aspetti raramente riconosciuti dei presupposti generali rilevanti, di rango superiore e realmente dominanti.

Così, esattamente in quel modo, il tema globale considerato nelle pagine seguenti è molto più profondo, e molto più ampio del tema particolare posto da Padre D'Arcy nella sua intervista radiofonica, e deve essere affrontato di conseguenza. Ad esempio: il tema posto dalle sue affermazioni ha una rilevanza limitata, quella del senso attribuibile al contenuto ironico della famosa filastrocca sulle conseguenze della perdita di un chiodo del ferro di cavallo. Le dichiarazioni radiofoniche di Padre D'Arcy rivolgono l'attenzione ad un errore che è tipico di quelli che non possono essere confinati alle preoccupazioni dei membri del clero cattolico; ma, se insistiamo, egli non riesce a toccare le radici sistemicamente globali, strategiche e largamente economiche del problema.

Situiamo il problema come risulta attualmente.

Il tema è, principalmente, l'attuale collasso della civiltà, non solo nella civiltà europea, ma le implicazioni del grande crimine contro tutta l'umanità rappresentate dalla continuazione di politiche demografiche hitleriane da parte della casa regnante britannica, e rappresentate anche dalla copia esatta del sistema omicida alla Hitler imposta dall'amministrazione americana di Obama, anche se in un periodo di pace relativa, rispetto alla politica sanitaria genocida di Adolf Hitler introdotta, sotto il nome "Tiergarten 4", in tempo di guerra in Germania.

Ad esempio, i casi in cui l'omosessualità è stata implicitamente raccomandata come contributo al controllo delle nascite, o può essere espressa nella forma delle tradizioni medievali di celibato nel clero. L'incidenza dell'omosessualità in alcune culture è un prodotto di ciò che può essere rappresentato come modo in cui alcune culture cercano di esercitare il controllo demografico.

La pubblicità data ai casi di pedofilia è stata recentemente usata essenzialmente come una montatura in malafede, intenzionalmente digressiva, imbastita come propaganda per promuovere la campagna globale dell'ex governo britannico di Blair, e ora del Presidente USA Barack Obama, di un programma di genocidio alla Hitler che include i popoli di quella stessa nazione, un genocidio che viene promosso sia da ambienti autorevoli del governo britannico, ma anche dai loro complici, il non-esattamente non- traditore Presidente Obama. Questa è l'opera di un Obama il cui stato mentale recentemente osservato è vicino a quello dell'imperatore Nerone negli ultimi, fatali giorni del suo regno. Il tema globale non è la seduzione dei minori, ma l'intenzione guidata dai britannici di massacrarli in un modo o nell'altro, e massacrare anche i loro genitori, il tutto per la più vasta campagna globale di genocidio di massa della storia conosciuta dell'umanità.

Detto ciò sul retroscena, procediamo ad affrontare i temi che toccano il comportamento sessuale nella società come riflesso del ruolo di principio degli esseri umani in quanto distinto da quello delle bestie.


Prefazione

CHIESA E STATO

Per procedere con chiarezza, facciamo piazza pulita di certe assunzioni fuorvianti che altrimenti devierebbero l'attenzione da quanto vi è di importante e cruciale nell'adozione da parte del Presidente Obama di una varietà britannica di fascismo, simile a quella espressa dall'ex Primo Ministro britannico Tony Blair.

Ritorneremo all'argomento principale di questa memoria una volta espresse alcune osservazioni utili e preliminari, riguardo l'economia politica del comportamento sessuale.

Il punto notevole che occorre ora sottolineare è che la reazione di Padre Brian D'Arcy allo scandalo in Irlanda ha avuto un'ampiezza limitata, la quale è palesemente sintomatica di un particolare tipo di problema. Il tema della pedofilia tre i membri del clero riprende una pratica di controllo sociale che, a tutti gli effetti, ha prevalso per lunghi secoli, prima della recente esplosione del caso a livello internazionale.

Dunque, piuttosto che cadere come prede in una sorta di trappola fin troppo ovvia, consistente nell'uso di quei fatti orribili, per deviare in modo opportunistico la nostra attenzione dalle questioni di vita e di morte che si trovano davvero davanti a noi, cioè dal tema del genocidio praticato in questo preciso momento dai governi britannico e americano, denunciamo in primo luogo quel trucco sofista che questi ultimi stanno impiegando per ingannarci, piuttosto che presentarsi come vero rimedio ad un problema culturale molto pernicioso e antico vissuto dal clero di ogni varietà in tutto il mondo. Va considerato che il problema è essenzialmente sintomatico, se visto da un punto prospettico appropriatamente elevato.

Il punto di partenza attualmente adeguato, per considerare il tema immediato dei programmi di genocidio adottati formalmente e legalmente dai governi di Blair e Obama, sta nel ripulire la discussione in corso concentrandosi sull'antico e ampio fatto storico, che lo scandalo di cui parliamo risale, di fatto, a molto prima che Roma emettesse l'ordine imperiale di crocifiggere Gesù di Nazareth, espresso con il vigore dell'autorità della legge romana dall'imperatore Tiberio, insediatosi su quella Isola di Capri in cui regnava la pederastia "capriolica" tra i mattacchioni del tempo. [1]

Dal tempo della crocifissione di Gesù e dal genocidio di fatto dei Cristiani da parte dell'Impero Romano che seguì la crocifissione degli apostoli Pietro e Paolo, il carattere sistemico del conflitto degli eredi dell'Impero Romano, come i devoti dell'odierno Impero Britannico, è di antipatia verso il principio mosaico espresso in Genesi 1; questo profondo e fondamentale dissidio di principio persiste come tema dominante per la civiltà, attraverso il sistema mondiale così com'è ora organizzato.

Così, quando osserviamo questioni come quella presentata da Padre D'Arcy, non trattiamo un soggetto speciale, ancorché importante, come la violenza sessuale sui bambini praticata da alcuni chierici cattolici o di altra chiesa; stiamo trattando con una specifica perversione di rito delfico, tradizionale presso le civiltà mediterranee, e altre.

Dobbiamo procedere, in questo come in altri casi, con l'alta considerazione per la verità in senso stretto, piuttosto che per qualche scivoloso sofisma motivato politicamente, imbastito per servire scopi malevoli in modo indecente.

La vera questione politica

Questi temi devono essere affrontanti con una comune attenzione applicata equamente alla tradizione mosaica che include non soltanto i credenti di fede cattolica, ma implicitamente tutte le fedi cristiane, ebraiche, musulmane e simili, così come il cardinale Nicola Cusano indicò nel suo De Pace Fidei. Un tal modo di vedere le cose riflette anche ciò che furono le fallite istituzioni politiche ed economiche, che erano esistite e si erano diffuse sotto il controllo del potere regale o di altre forme europee di tradizione politica oligarchica, in seno alle culture.

Questa è la base che io ho adottato, come punto di partenza per un aspetto, anche se non il principale, del soggetto che tratto nelle pagine seguenti.

Dunque, per quanto riguarda il caso particolare delle molestie ai minori da parte dei sacerdoti, deve essere sottolineato che tali pratiche sono state tollerate ampiamente, persino protette, da parte di varie culture, incluso un ampio spettro di rappresentazioni culturali per un lungo periodo di tempo. Potrebbero drizzarcisi le orecchie, quando ci chiediamo: perché solo di recente è esplosa questa reazione di sdegno morale per ciò che era ben noto tra ambienti autorevoli proprio riguardo a questa pratica secolare? Possiamo dunque, onestamente, biasimare per questo fatto i riformatori medievali come Ildebrando, o i loro predecessori? Oppure la connessa imposizione di una regola del celibato mirata a ridurre il potere dei vescovi cristiani in Germania? La pratica è allignata per tanto tempo all'ombra del crocifisso e altrove. Perché proprio ora si pone straordinaria, persino strana enfasi su questo brutto problema?

Agli osservatori pensanti dovrebbe essere chiaro che in questo scandalo c'è molto di più, nel profondo, di una fiorente casistica di pedofilia. Che cosa c'è di così cruciale, non in quanto affermato da Padre D'Arcy, ma in ciò che egli, in modo piuttosto ovvio, omette?

Non sto dicendo che egli "evada" la questione, poiché, per averlo ascoltato nella breve trasmissione della BBC, dubito che l'attenzione di Padre D'Arcy fosse, almeno in quel momento, realmente concentrata sui temi sottostanti che io qui identifico; ma, almeno per quel momento, è precisamente per questo che biasimerei e biasimo lui o qualche autorità a lui superiore, non perché egli possa aver evaso ma, per chissà quale motivo, ha evitato quell'aspetto del problema forse perché esso è di pertinenza esclusiva dei più alti ranghi della Chiesa in generale.

Dovrebbe essere chiaro a Padre Brian D'Arcy che la questione veramente dominante presentata al mondo in questi giorni, la questione pratica più pressante dei nostri giorni, non è l'incidenza della pedofilia tra le varie istituzioni, ma la pratica categorica di genocidio condotta da governi come quello della Gran Bretagna di Blair e quello del Presidente Barack Obama, i cui crimini contro l'umanità in senso lato devono essere visti come una riedizione delle stesse odiose politiche di Adolf Hitler. È chiaro che le accuse di molestie sui bambini, formulate contro quel particolare clero, non arrivano nemmeno a sfiorare il livello di importanza della strage di innocenti di tipo hitleriano messa in moto da Tony Blair e dal suo adepto Barack Obama.

Chiediamoci quindi: qual è, dunque, la questione strategica globale tra le circostanze in cui Padre D'Arcy ha parlato? Qual è la verità rilevante del soggetto?

La questione della criminalità

La verità essenziale in tutta questa faccenda è che il punto da cui la nostra attenzione non deve lasciarsi distogliere è che la Chiesa Cattolica, tra le tante cose che potremmo considerare, continua ad essere il principale punto di raccolta, a livello globale, [delle forze] avverse alle criminalissime dottrine britanniche del genocidio globale [2], un crimine britannico di tipo hitleriano contro l'umanità, che viene messo in pratica congiuntamente e in modo estremo dalla monarchia britannica e dalla presidenza di Barack Obama.

Il Papato è rimasto l'ostacolo principale, come punto di raccolta, alle politiche di infanticidio e simili, incluse le atrocità simil-hitleriane che sono ora promosse dalla Casa dei Windsor e dai suoi complici principali.

Il punto cruciale dovrebbe essere così espresso:

Tra questi complici sono da annoverare, specificamente, i promotori delle politiche "sanitarie" hitleriane, che il Presidente americano Barack Obama ha copiato dal suo mentore, lo spregevole ex Primo Ministro britannico Tony Blair. Bisogna riconoscerli in base agli stessi crimini per cui i nazisti furono impiccati nei cosiddetti processi di Norimberga. Crimini che Blair, e ora Obama, hanno adottato come pratica di legge.

Questo fatto indica l'"oscuro motivo" di questo improvviso attacco mediatico aperto nei confronti della Chiesa Cattolica attorno alle accuse di molestie ai fanciulli che si sono moltiplicate da quando i primi emersero a Boston, nel Massachusetts, qualche anno fa. La Chiesa Cattolica è stata sottoposta ad un attacco massiccio nel momento in cui la monarchia britannica intensificava la campagna genocida del suo WWF sulla consapevole frode del "riscaldamento globale".

La Chiesa Cattolica è finita principalmente nel mirino dei circoli associati alla monarchia britannica, cui Barack Obama è vicino, che stanno usando i casi riportati di pedofilia per neutralizzare il massimo singolo ostacolo all'attuazione di quelle "riforme sanitarie" di ispirazione nazista promosse da Tony Blair, dal duca di Edimburgo e dal Presidente Obama.

Ecco i crimini del nostro tempo, quelli della casa reale inglese e della loro marionetta alla Casa Bianca, attuati con leggi simili a quelle che i nazisti adottarono in tempo di guerra.

Quando consideriamo la portata dell'assassinio di massa avviato da un'amministrazione di Barack Obama emula della precedente operazione di Blair in Gran Bretagna, [capiamo che] la campagna contro il clero cattolico non esprime in alcun modo una preoccupazione "sincera" per il benessere dei fanciulli; la critica al clero cattolico non è stata svolta per rimediare al problema della pedofilia, ma per intimidire una Chiesa capace di criticare fortemente le politiche cosiddette "sanitarie" che i britannici e il Presidente Obama stanno estendendo a livello globale.

Le molestie ai minori sono un male, ma le politiche genocide dell'amministrazione Obama sono infinitamente peggiori; con il termine di "riforma sanitaria" si nasconde in realtà un genocidio promosso in modo fraudolento; sono politiche esplicitamente sataniche.

Dobbiamo quindi enfatizzare con grande veemenza che queste politiche della monarchia britannica e del Presidente Obama sono le stesse che il regime di guerra di Adolf Hitler perpetrò contro milioni di persone, definite "genocidio" soltanto a guerra finita. Queste politiche, se non dovessero diventare peggiori delle decisioni di Tiberio, di Nerone e di Adolf Hitler, come minimo sarebbero definibili sataniche.

Però, quando parliamo delle attuali politiche di genocidio globale promosse dalla Casa di Windsor e dai suoi complici oltremare, molti tra di voi, compresa la maggior parte dei nostri parlamentari, sono, in gran parte a causa dell'influenza del liberismo filosofico sarpiano, moralmente "morbidi" nei confronti del più grande crimine oggi lanciato contro l'umanità.

È così che dobbiamo affrontare il tema sottostante, di ordine superiore, espresso nella sua essenza dalla dottrina mosaica, con il principio che troviamo nel primo capitolo del libro della Genesi.

Padre D'Arcy avrebbe potuto sottolineare proprio questo punto, quello della politica genocida dei britannici e di Obama, parlando alla BBC. Io lo affronto qui, come segue.


Parte I

NERONE, OBAMA, TONY BLAIR, ADOLF HITLER E LO STATO DELLA SCIENZA OGGI

Come ho già affermato, il fatto è che implicitamente, il problema della pederastia nel clero non è un problema nuovo nella storia, ma risale a una tradizione di millenni. Allora come mai hanno aspettato fino a poco tempo fa per tentare di far leva su questo fatto nel tentativo di distruggere gli Stati Uniti dall'interno, come francamente sta facendo la proditoria amministrazione Obama, agendo con una regia straniera, britannica, ad Haiti ed altri posti?

I seri antagonisti di questa pratica implicitamente proditoria da parte dell'amministrazione avrebbero dovuto allertarsi per il modo in cui è stata orchestrata la recente campagna contro il clero, per conto di una politica di genocidio.

La questione essenziale, qui, non è, "sinceramente", quella dell'improvvisa scoperta di una diffusa pratica di abusi sui minori da parte del clero. Se prendiamo in considerazione l'antica tradizione della pederastia tra personalità britanniche di alto rango, costume diffuso sia ad alto che a basso livello, la nostra attenzione va semmai all'esistenza di un disordine sistemico orribile di tipo diverso, che fa della stessa pratica della pederastia, tra esponenti britannici di alto rango ed altri, un semplice riflesso del perseguimento di quel malvagio influsso del liberismo britannico esemplificato dalla politica demografica tradizionalmente genocida dell'Impero Britannico.

Come ho sottolineato nella prefazione a questo scritto, il problema della pederastia oggi non è un problema recente ma un male culturale antico, una malattia che viene tuttora diffusa ovunque l'Impero britannico influenzi le popolazioni in giro per il mondo, ancor oggi.

Il nocciolo della questione politica affrontata dalla società moderna è, tra altre considerazioni, una filosofia malvagia, talvolta chiamata "comportamentismo", diffusa da seguaci del malvagio Fra Paolo Sarpi quali Adam Smith ed altri. Ovunque esista l'influsso dell'Impero britannico, è il ruolo di questo come influsso culturale noto come "liberismo" a corrompere la cultura di intere nazioni dall'alto in basso, producendo effetti diretti globali, ed anche effetti collaterali, come quelli definiti propriamente genocidio, quali la criminalità esemplificata dalla politica demografica del World Wildlife Fund del principe Filippo d'Edimburgo e dei suoi complici.

Questo tema non si limita al caso di una mancanza di moralità diffusa tra gli alti ranghi della maggioranza dei circoli britannici. È motivo di disputa anche su tutte le frontiere della scienza contemporanea, come affronterò di seguito, nelle parti che seguono di questo scritto.

A proposito del sesso e di Sarpi

L'argomento precedente ci porta quindi alla questione oggi strategicamente cruciale della tradizione di Paolo Sarpi, che regna sulla politica dell'Impero britannico a tutt'oggi. Sospetto che sorgeranno obiezioni alle mie osservazioni su Sarpi e il suo liberismo britannico dagli angoli più svariati: "Paolo Sarpi? Non è morto da un bel pezzo? Perché continui a tirarlo in ballo oggi"?

Sta di fatto che gli esseri umani, soprattutto le personalità storiche più influenti, godono di un influsso alquanto immortale sulla società, anche dopo la loro morte. Gli esseri umani, soprattutto le personalità influenti alla loro epoca, che siano buone, o cattive come lo fu Sarpi, influenzano il futuro della società grazie ad aspetti di principio della personalità umana che possono esercitare un influsso nei secoli anche dopo la morte di tale individuo.

I veri storici, nella scienza, nel diritto e nel campo del lavoro artistico classico, riconoscono questo fatto; coloro che non riconoscono il potere relativamente immortale delle idee umane efficienti vanno classificati come rappresentanti di uno status inferiore, uno status condiviso con il chiacchiericcio dei "cronisti" invece che con gli storici.

Venendo dunque a Sarpi.

Di per sé Sarpi era una creatura senza principii, uno per cui il concetto di principio era una pratica praticamente conosciuta: così, con il perdurante influsso di Sarpi sul mondo d'oggi, la malpratica del "lavaggio del cervello" condotta nel nome delle "usanze" e della "nostra tradizione liberale" è riuscita a permeare le culture di gran parte del mondo. Questo effetto è stato il risultato di un'usanza che non è semplicemente "tradizione", quanto l'espressione di una conoscenza attiva del principio, o della distinzione essenziale tra principii veritieri e opinioni popolari tradizionali, fraudolente.

Dal punto di vista della scienza fisica moderna, contrapposta alla tradizione del positivismo moderno tipica di Laputa (l'isola volante degli scienziati pazzi dei viaggi di Gulliver - NdT), l'empirismo viene correttamente identificato con lo speciale dogma filo satanico del fondatore del liberismo moderno, Paolo Sarpi, un dogma che non ha mai aspirato a diventare un'espressione della scienza, ma è l'espressione di certe usanze perpetuate in modo simile a ciò che è chiamato "effetti di un lavaggio del cervello" o, in modo simile, a scelte arbitrarie di precedenti per sé.

L'illustrazione più conveniente di questo tipo di liberismo moralmente corrotto è il caso paragonabile dell'uso di questa frode da parte del seguace di Aristotile Euclide, nel forgiare quella che il grande fisico Bernhard Riemann denunciò, con la sua tesi di laurea del 1854, come una tradizione fraudolenta nella fisica e nell'insegnamento popolare della matematica. Fu questa l'origine antica del positivismo moderno.

Similmente, si intendeva usare la mera matematica come alternativa alla vera scienza fisica, come fanno i moderni positivisti matematici anti-scienza, e che non ha, in verità, alcuna competenza intrinseca nel definire i principii della scienza fisica, una nozione corrotta della scienza fisica che è stata elevata al rango di scienza pur essendo solo mera matematica, come hanno fatto positivisti al seguito di Ernst Mach, David Hilbert e il malvagio Bertrand Russell e la sua tribù.

I positivisti hanno utilizzato mere formule matematiche e comparabili che non contengono alcun principio, ma soltanto descrizioni matematiche, come sostituto della scienza fisica, come esemplifica il caso di Bertrand Russell e dei suoi seguaci nell'applicare nel modo più sordido questa pratica fuorviante. La beffa fraudolenta di Sarpi, nota oggi come moderno liberismo, è alla radice di tutta la corruzione morale sistemica a livello transatlantico sia nelle questioni di scienza che nella politica sociale più in generale. In essenza, il positivismo si è rivelato un metodo per corrompere il controllo sociale di specie prescelte di intere società, come quella installata per prima in Inghilterra sotto il re Giacomo I.

Re Giacomo fu, ironicamente, la personalità emblematica, per quanto non del tutto consapevole, di una teologia reale britannica empirica, una teologia come quella che gestì la tradizione di corruzione di alti sacerdoti come il ciarlatano Galileo Galilei. Dopo l'imbroglione Galileo e i suoi seguaci, venne l'imbroglione Cartesio, e ci fu una successione "perfezionata" di espressione dei presunti "principii" sottostanti alla teologia imperiale britannica, un corpo di prova fornito da personaggi come il ciarlatano veneziano Antonio S. Conti, che odiava la scienza. Col senno di poi, l'Abbé Conti va considerato, stando a rare copie di ritratti, come il volto più brutto noto ai contemporanei del suo apprendista, Voltaire. Creature depravate quali John Locke, Adam Smith e Jeremy Bentham sono tipiche del tipo di refusi umani da aggiungere a questo elenco.

L'importanza specifica della questione storica che vi sottopongo è la seguente.

La più grande menzogna di Sarpi

Il grave errore commesso, per quanto inconsapevolmente, da coloro che aderiscono al culto dell'empirismo britannico e dei suoi rampolli, è il presupposto implicitamente errato secondo cui Paolo Sarpi effettivamente credesse anche solo a una parole di quello che ha detto o scritto.

Sarpi non cercava, anzi, aborriva la scienza; quello che cercava era un metodo meno inefficiente di lavaggio del cervello per i creduloni di allora, rispetto a quello praticato con la continuazione delle condizioni culturali dei dogmi aristotelici precedenti, più arretrati, nei tempi antichi e medievali. Sarpi introdusse un nuovo metodo in questa sua missione: un sistema concepito come superamento del metodo precedente che si fondava sul potenziale più rozzo, screditato ed esaurito di quella che era divenuta una logora frode aristotelica, come quella del veneziano Francesco Zorzi nel ruolo di consigliere matrimoniale di Enrico VIII d'Inghilterra. Era una frode che aveva regnato come metodo oligarchico preferito del sofismo in Europa, dall'epoca di Aristotele stesso fino al periodo dell'influsso di Sarpi.

In breve, Sarpi era un ciarlatano che sfruttò l'occasione della qualità sistematica del fallimento strategico rappresentato dal Concilio di Trento, fin dal suo inizio, per introdurre quello che era un nuovo, fattibile progetto di sistema che era, intenzionalmente, un metodo di controllo sociale fraudolento imposto, come delle catene, alle menti di generazioni successive di vittime credulone.

Nelle intenzioni di Sarpi, si trattava di un progetto da applicare alle circostanze moderne che si erano sviluppate nel corso del conflitto tra la cultura moderna di personalità rinascimentali quali il cardinale Niccolò Cusano, da una parte, e gli sforzi della fine del Seicento per tornare in modo praticabile al sistema oligarchico medievale che era stato superato dal Rinascimento, dall'altra. Il regno di re Giacomo I d'Inghilterra segnò dunque il ritorno della civiltà all'Inferno. Il conflitto tra gli eredi del Rinascimento Aureo del Cinquecento e le forze sataniche del liberismo di Sarpi è da allora al centro della lotta titanica tra le principali forze intellettuali antagoniste nel mondo.

Nel frattempo, in una opposizione moderna a coloro che erano veri scienziati, coloro che si rifacevano cioè alla corrente di Niccolò Cusano ed alla sua nuova definizione della società moderna, furono introdotte altre contromisure contro l'influsso di Cusano, misure di repressione esemplificate dai reazionari feudalismi guidati spesso dagli Asburgo. Tutte queste contromisure contro l'inizio della scienza moderna con Cusano furono varate nel tentativo di ristabilire la tradizione e le usanze oligarchiche del periodo medievale e asburgico, come illustra la Trilogia di Wallenstein di Friedrich Schiller. [3]

Ad esempio. Il nemico comune del Concilio di Trento e Sarpi al contempo, era esemplificato dall'opposizione agli oligarchi dell'Europa del Seicento, rappresentato da un patriota italiano, ed anche seguace di Leonardo da Vinci: Niccolò Machiavelli [4]. Machiavelli apportò miglioramenti fondamentali nella forma dei fondamenti intellettuali della dottrina militare e strategica europea e dell'arte dello stato più in generale. Sarpi era deciso a prevalere contro quello che la corrente oligarchica di allora, ed anche più tardi, considerava il temuto e odiato influsso machiavellico.

I bersagli di Sarpi in questa occasione erano ovvi. Erano due. Da una parte, la dottrina intrinsecamente fallita del maestro di spionaggio veneziano Francesco Zorzi, ad esempio nel programma vizioso di De Harmonia Mundi, ed anche il fallimento del Concilio di Trento che puntava a opporsi alla nuova cultura definita dall'impatto del Rinascimento del Cinquecento. Tali forze reazionarie erano in armi contro la politica associata all'influsso esercitato nell'arte dello stato dalla mente brillante dello statista e stratega repubblicano Niccolò Machiavelli, seguace del programma di Leonardo da Vinci.

I cambiamenti sistemici nell'organizzazione sociale in Europa, introdotti nel Cinquecento, ma in primo luogo con la Concordantia Catholica di Cusano [5], e in secondo luogo con la fondazione della scienza fisica moderna nella sua De Docta Ignorantia, avevano trasformato la pratica economica e sociale nei fondamenti del riemergere di una società europea qualitativamente moderna; l'influsso del Cusano aveva cambiato le condizioni della pratica dell'arte dello stato in modi tali che la dottrina aristotelica non poteva più essere un mezzo efficace per controllare società basate sull'impatto della cultura marittima europea. L'elaborazione machiavellica dei principi di una pratica strategica moderna funse da complemento alle conquiste precedenti di Cusano e dei suoi seguaci principali.

Di fronte a questi fattori contrapposti, l'aristotelismo e il cristianesimo del Rinascimento, che andavano contro di lui, Sarpi si affidò ad un doppio compromesso.

Da una parte, in contrasto con gli aristotelici, Sarpi consentì una certa libertà d'azione per cambiamenti coerenti col progresso tecnologico, a condizione che non venisse incluso in questo processo alcun principio scientifico – nessuna vera scienza. In questo modo si adattò strategicamente alle realtà poste dalla forma moderna dello sviluppo della cultura marittima europea durante il periodo che va dal grande Concilio Ecumenico fiorentino fino alla fine del Seicento e inizio del Settecento; ma al contempo lavorò per impedire la considerazione o anche solo l'esistenza di ogni scoperta di principii scientifici universali e di quelli che erano i principii artistici classici.

Non fu quindi permesso alcun vero principio di scienza fisica nella versione liberista di una tradizione scientifica europea. Quindi una tradizione euclidea aprioristica prevale in gran parte delle università oggi, ed usa la mera deduzione matematica, come fanno i positivisti, come proposta di surrogato di un'autorità superiore sulla vera scienza fisica.

Oggi dunque c'è il fatto implicitamente scandaloso, da cui mise in guardia Bernhard Riemann, all'inizio e in chiusura della sua tesi di laurea del 1854, che non esiste alcun principio fisico nel sistema di matematica preso in considerazione da devoti seguaci del dogma di Sarpi quali i nostri positivisti moderni. [6]

Sulla base di questo presupposto strategico, riposto nel ruolo di Sarpi, ci rivolgeremo a questo punto a quella che va considerata la svolta proditoria dell'amministrazione Obama, un tradimento per conto di una potenza straniera nota come l'Impero britannico, che è diventato evidente come la questione strategica più cruciale per l'intero pianeta oggi. È questo l'argomento affrontato nel presente scritto.

Tradimento come cultura

La questione può essere descritta come il fatto che i seguaci di Sarpi, quali Galileo, Cartesio, l’Abbé Antonio Schinella Conti [7], furono dispiegati per gettare le basi di quello che in seguito divenne il dogma di Sarpi amplificato, le dottrina perverse della scienza e della cultura, dottrine che hanno condotto al male puro del positivismo non solo di Karl Weierstrass, Felix Klein e David Hilbert, ma anche alla forma più estrema di degenerazione morale di H.G. Wells e Bertrand Russell.

Questo aspetto della corruzione dell'idea stessa di scienza, da parte di Sarpi e dei suoi, fino ad oggi, è impersonificato in modo centrale dai dogmi tuttora vigenti del positivismo matematico moderno, inclusi quelli promossi dai seguaci di Weierstrass, Hilbert, lo spregevole Bertrand Russell, Norbert Wiener e John von Neumann, nonché dalla disputa tra Einstein e Bohr; quest'ultimo è stato utilizzato per sostituire la scienza fisica moderna veramente competente [8], ad esempio contro Riemann, Einstein, Vernadskij e via dicendo.

L'aspetto cruciale sistematico dei seguaci liberali di Paolo Sarpi, e dei positivisti alla Karl Weierstrass, Felix Klein, David Hilbert e il depravato Bertrand Russell, è che sono positivisti la cui forma moderna di esistenza è forse stata generata dall'influsso del liberalismo filosofico di Sarpi, che fu sistematizzato dallo strumento di Sarpi Galileo e, in seguito, da suoi seguaci quali Cartesio e i neo-cartesiani del XVIII secolo quali Leonhard Euler e i suoi seguaci. In entrambe le varietà di risultato della pratica di Sarpi, non è consentita l'esistenza di alcun principio fisico, o di alcun principio più in generale. Le mere statistiche, soprattutto le formulazioni matematiche intrinsecamente morte, vengono utilizzate come sostituto della funzione di una scienza fisica basata su principii fisici cruciali definiti da esperimenti fisicamente unici.

Adam Smith è tipico di tale depravazione tra i seguaci di Sarpi quando, nella Teoria dei Sentimenti Morali del 1759, in cui sostiene il principio comune di tutto il liberalismo moderno sin dalla sua nascita, egli insiste affinché non sia concessa l'autorizzazione ad alcun principio scibile per spiegare perché gli effetti dell'esperienza sensoriale facciano quello che sembrano fare. Con l'attacco al metodo di Bernhard Riemann, come hanno fatto Weierstrass, Clausius ed altri, e l'influsso della serie fallimentare di ipotesi puramente matematiche del positivista David Hilbert, furono gettate le basi della follia del XX secolo esemplificata da Bertrand Russell e dai suoi seguaci, un gruppo che Hilbert stesso giustamente aborriva. Questo processo di degradazione morale ed intellettuale nell'insegnamento prevalente della pratica scientifica odierna ha abbracciato la distruzione di molta della scienza sovietica sotto l'influsso delle nozioni neo-maltusiane di Russell e delle forme radicalmente positivistiche dell'analisi dei sistemi [9].

La caratteristica fatale, intellettualmente, degli empiristi e della loro progenie positivista è che giacché Sarpi respinse ogni tolleranza di un principio universale fisico come risultato di una scoperta, la mera matematica in quanto tale, superata spesso dalle macchine, divenne un sostituto della funzione della mente umana, come quella di un Albert Einstein o dell'accademico V.I. Vernadskij, distinta dal cervello in quanto tale.

Dunque, gli sforzi di Sarpi consentirono ai nemici della scienza di passare per scienziati, implicitamente con una frode, grazie alla politica di Sarpi e di Adam Smith di presentare calcoli radicalmente riduzionisti adattati dai libri contabili degli usurai veneziani, calcoli adottati come sostituto della vera scienza fisica rappresentata, durante un periodo lievemente più lungo, dall'emergere della chimica fisica nell'opera di scienziati quali William Draper Harkins, Max Planck, V.I Verndaskij, Albert Einstein e via dicendo.

Quindi, dalle frodi dei seguaci di Sarpi, arriviamo al caso infame di Sir Isaac Newton, di cui è stato effettivamente provato che non ha mai fatto una sola scoperta scientifica originale, ma le cui sciocche frodi di metodologia radicalmente riduzionista vengono spesso usare come sostituti, ancor oggi, di principii fisici universali in tutti i prodotti della cosiddetta “istruzione superiore” in gran parte del mondo.

Questo sarebbe risultato evidente al grande Filippo Brunelleschi, che ricorse alla curva non euclidea della catenaria per la costruzione altrimenti impossibile della Cupola di Santa Maria del Fiore a Firenze, oppure a Niccolò Cusano che dimostrò la follia dell'incompetenza sistemica di Archimede in una questione di principio, quando Archimede asserì, contrariamente al metodo dell'amico di Platone, il grande pitagorico Archita di Taranto, ed Eratostene in seguito, la falsità del presupposto secondo cui il cerchio può essere generato dalla geometria piana secondo un principio di quadratura. O consideriamo, ancora, il successo di Giovanni Keplero nel fondare la categoria delle funzioni ellittiche grazie alla prova sperimentale anti-euclidea del principio delle orbite planetarie di Marte e della Terra.

È questo aspetto liberale e positivista insieme della corruzione culturale europea moderna che la Chiesa cattolica non è riuscita ad affrontare efficacemente, soprattutto alle condizioni relativamente deprimenti definite da un ambiente dominato dal positivismo europeo moderno e dalla depravazione intellettuale e morale del dopoguerra del Congress for Cultural Freedom (CCF) [10] che continua ad esistere in forma attiva, come importante elemento di corruzione morale nella cultura e nelle istituzioni degli Stati Uniti, a tutt'oggi.


Parte II

SCIENZA, PSEUDO-SCIENZA E RELIGIONE

Qui, nella corruzione del dopoguerra, troviamo la radice profonda del problema odierno che sfida, ancora una volta, padre Brian D'Arcy e altri.

Vale a dire che nella misura in cui tenta di mantenere una devozione verso la memoria di Aristotele, la dottrina ufficiale cattolica non è ben attrezzata ad affrontare il mondo oltre agli sforzi di difendere l'immagine della tradizione medievale europea di Aristotele nella scienza.

Con la morte di papi esemplari quali Giovanni XXIII e Paolo VI, il Papato dopo il 1968 ha sperimentato un ambiente di transizione corrosiva, anche negli ultimi anni del papato di Giovanni Paolo II, andando in una direzione che si allontanava dai risultati ottenuti sotto la leadership dei papi del dopoguerra, e tentava un accomodamento con la cultura deteriorante della finanza dominata dal liberismo britannico e con sede a Londra rappresentata, dal 1971-72, dal Gruppo Inter-Alpha nella finanza globale. Coloro che prendono in esame la storia dei problemi della chiesa cattolica dovrebbero riconoscere il gruppo Inter-Alpha, che è il centro degli interessi finanziari imperiali britannici oggi, come un'eco della stessa tradizione veneziana che orchestrò la distruzione delle nazioni europee per mano dei banchieri d'affari italiani ricorrendo ad un trucco sporco giocato da una cricca monetarista veneziana. Disgraziatamente ci sono oggi molte nazioni che si sono rivelate abbastanza credulone da cadere in questo trucco in modo simile.

Tale degenerazione culturale, lontano da un ambiente che aveva circondato i leader della Chiesa, la cui esperienza matura adulta affondava le radici nell'arco di tempo che va tra la prima guerra mondiale al secondo dopoguerra, va paragonata ad una generazione successiva colpita da un'esperienza diversa, quella che fu influenzata dai prodotti della cosiddetta depravazione del Sessantotto. Questa è la tendenza dall'avvento della depravazione transatlantica, esemplificata da un ambiente dominato sempre più dalla degenerazione sotto l'effetto crescente del Sessantotto. Questa è la difficoltà tradizionale che paralizza attualmente le branche occidentali ed orientali della gerarchia ecclesiastica cristiana e la cultura ad essa associata.

La radice del problema affrontato sia dalla società mondiale che dalla Chiesa cattolica non è certo un riflesso del Cristianesimo degli apostoli Paolo e Giovanni, o di Papa Giovanni Paolo II. Il loro problema, al loro tempo, era diverso, e in larga parte consisteva nel fatto che essi, non solo come Filone Alessandrino, amico dell'apostolo Pietro, erano in opposizione implicita a quella che divenne la cultura medievale dell'antica Roma e di Bisanzio la cui degenerazione culminò nei "nuovi secoli bui" del XIV secolo. Illustrativo è l'attacco di Filone Alessandrino al dogma aristotelico.

Le correnti protestanti moderne ottennero quello che potrebbe essere considerato un vantaggio, evitando alcune tradizioni specificamente medievali; ma quando tentarono di sostituire Aristotele con Sarpi incorsero ugualmente nei propri disastrosi fallimenti morali alle prese con i resti dell'aristotelismo delfico e con il modernismo alla Sarpi. Un Cristianesimo apostolico ispirato effettivamente dal vangelo del Nuovo Testamento, considerato in senso stretto, subisce molto meno il fardello economico di questo tipo di difficoltà specifica; i fallimenti dei nostri giorni hanno origine, prima di tutto, dal fallimento del mondo moderno, finora, di liberarsi dall'eredità sia di Aristotele che di Sarpi.

Il punto che ho appena sollevato non va considerato un "ragionevole dubbio". Dubbio? Sì. Ma non "ragionevole". Spiegherò che cosa intendo.

Il punto cruciale da considerare per primo è che le lettere dell'apostolo Paolo, ad esempio, non hanno alcun disaccordo sistemico con la scienza moderna sperimentale, anti-positivista. La qualità spirituale del Cristianesimo nel secolo in cui fu fondato era platonica. Il grande intellettuale ebraico Filone Alessandrino, coi suoi legami con l'apostolo Pietro, è esemplare della natura generale delle cose di allora. L'attacco specifico di Filone contro l'ovvia frode inerente alla truffa aristotelica è una chiara illustrazione dello stesso punto. Ci troviamo di fronte all'essenza dei problemi da considerare in questa sede.

La forma dell'interrogativo da porre oggi al pubblico è: il Cristianesimo, che è ancora, almeno nominalmente, la matrice dominante della cultura transatlantica, è nella sua forma più vera qualcosa di efficiente nell'universo vero di Keplero, Leibniz, Riemann, Einstein e Planck, in cui abitiamo, invece della fede illusoria che crede solo in un universo irraggiungibile considerato una mera ombra di qualche Paradiso immaginato che esiste al di fuori dell'universo fisico? Il mio punto è che, nella scienza fisica, non c'è nessun "altro luogo" da chiamare "Cielo" a parte l'universo che abitiamo come persone vive oggi; è la devozione a questa causa, la causa dell'universo reale in cui opera l'influsso regnante del Creatore, con la nostra partecipazione assegnata. [11]

Così, ad esempio, l'universo definito da Albert Einstein quando descrive la scoperta unica ed originale di Keplero sulla gravitazione universale come "finita ma non confinata", descrive l'universo reale quale sperimentato da noi dall'interno. Il "Cielo" è ontologicamente, secondo la regola implicita degli scritti di Albert Einstein sull'opera di Keplero, quello in cui abita l'universo.

Questa nozione della partecipazione umana all'universo ed all'opera del Creatore, quale partecipazione attiva nell'unica e sola creazione eterna, piuttosto che in qualche "altro mondo" immaginario, è il principio essenziale che la teologia adduce da un'esperienza coerente con la sintesi fornita dalla Genesi di Mosè (Genesi, 1).

Questo per sottolineare che l'Uomo è un essere volontariamente creativo, nella persona dell'aspetto immortale di quella serie di capacità creative unicamente umane associate alla nozione dell'esperienza dei poteri dell'anima umana. Il genere umano è dotato, come nessun'altra specie vivente conosciuta, di tale capacità creativa, inclusa la creatività fisico-scientifica, che distingue assolutamente l'individuo umano dalle bestie, un individuo umano che continua ad esistere in modo immortale come parte attiva dell'universo anche molto tempo dopo la morte biologica della persona. E' questa un'idea dell'uomo e della donna fatti a immagine e somiglianza del Creatore, che non viene tollerata in alcun modo ragionevole dagli aspetti sistemici della teologia aristotelica o empirista moderna.

Non ci sono altri universi oltre al nostro, anche se dobbiamo ammettere che l'immagine del posto che abitiamo, presa di per sé, lascia spesso molto a desiderare.

Certamente, l'intero universo è un processo creativo, nel senso più stretto del termine. Parlando nei termini dell'opera dell'accademico V.I. Vernadskij, tutte le tre fasi dell'universo attualmente conosciute sono permeate dall'obbligo della capacità creativa permanente di tutti e tre gli spazi delle fasi dell'esistenza universale attualmente conosciuti: la litosfera, la biosfera e la noosfera. Tuttavia, tra gli abitanti dell'universo attualmente conosciuti, solo il genere umano è volontariamente creativo.

Da questo punto di vista, e solo da questo punto di vista, è possibile chiarire agli scienziati il significato della creatività fisico-scientifica, a condizione che non siano dei riduzionisti come i nostri positivisti contemporanei. Nessun positivista potrebbe mai entrare nello stato paragonabile alla definizione teologica del "Cielo" ed esprimerebbe probabilmente, come fece Adam Smith, un timore infernale di essere soggetto ad un universo in cui effettivamente esiste la creatività umana.

Non c'è nulla di meramente speculativo in quello che ho appena scritto. Le persone che pensano chiaramente hanno prove solide del fatto a loro disposizione. In questo senso, non vi è alcuna separazione "naturale" o comunque categorica tra teologia e scienza, precisamente come sottolinea il primo Capitolo della Genesi. Se non si soffre di qualche menomazione mentale o morale, si è già in "Cielo", ontologicamente, a meno che non si neghi a se stessi l'accesso a tale dimora, che non si trova in qualche luogo lontano nel futuro, ma nella propria responsabilità attiva per lo stato degli affari nel ricordo del qui ed ora.

In termini teologici, se siete realizzati come personalità umana, la scienza sostiene che siete di fatto cittadini del Cielo, non solo con la vostra presenza, ma con la presenza efficiente in quello che percepite come l'universo reale. Ma senza quella presenza efficiente, il Cielo non vi aiuterà.

Lo spirito del male va dunque trovato nella sua espressione oggi più comune, l'intento espresso dalle dottrine di personaggi quali Aristotele e Sarpi, come ad esempio nell'ideologia selvaggiamente maltusiana ed implicitamente bestiale dell'attuale monarchia britannica.

Entrambi i tipi delfici, quelli di Aristotele e Sarpi, hanno un'importanza comune in quanto nemici della nostra civiltà. Entrambi negano l'aspetto più essenziale dell'esistenza a noi nota nell' esperienza dell'universo che abitiamo. Mi riferisco alla vera esperienza di vera creatività che viene definita non dalla percezione dei sensi, ma dalla creatività umana vera e propria come, ad esempio, nella scoperta di principii fisici effettivamente universali.

Incontriamo lo stesso principio di creatività (anti-entropia) nella composizione delle galassie, che a modo loro sono creative, pur non essendone consce. Incontriamo la creatività in tutte le forme di vita il cui sviluppo verso forme superiori di vita esiste, ma non per la volontà cosciente di alcuna sorta nota di creatura vivente tranne che nel genere umano stesso. L'unica eccezione, nel regno del Creatore per sé, sono l'uomo e la donna, fatti a immagine e somiglianza del Creatore dell'universo, come in Genesi 1.

Questa qualità eccezionale della mente umana compare anche come espressione caratteristica dello scopo di vita dell'individuo umano morale: l'espressione della generazione, o anche solo dell'adozione della scoperta di un principio universale grazie al quale il genere umano è in grado, almeno potenzialmente, di giungere ad uno stato superiore di esistenza per il genere umano stesso, come alle attraverso qualità di progresso scientifiche e artistiche. L'individuo umano mortale muore, ma il beneficio della vera scoperta di un principio universale si irradia, nello spazio-tempo fisico, alle generazioni future per millenni a venire. Dimoriamo eternamente nell'universo, anche se spesso la gente nega questa realtà.

Per illustrare questo punto:

La convinzione comune, aprioristica, dei rozzi materialisti, degli aristotelici e dei positivisti matematici moderni, è che negano l'esistenza dell'universo stesso, dimostrando questo fatto con la sostituzione di apparenze reali o soltanto immaginate, come quelle date dalla certezza dei sensi, alla realtà dell'universo, escludendo quindi l'esistenza di principii veramente universali.

La scoperta della geometria di Bernhard Riemann, ad esempio, condusse al riconoscimento della natura sistemica della frode espressa dal tentativo di separare spazio, tempo e materia in dimensioni separate, fisse. Tale scoperta condusse al riconoscimento di una scienza fisica moderna fondata sulla nozione provata sperimentalmente della chimica fisica, piuttosto che la mera fisica, e sulla nozione dello spazio-tempo fisico sviluppata dai circoli di Albert Einstein.

Ad esempio: la nozione di geometria euclidea fondata sull'apriorismo aristotelico è sempre stata una frode anti-scientifica, così come lo è sempre stata la frode costituita dal pensiero newtoniano, e lo sono state le frodi post-Leibniz di de Moivre, D'Alembert, Leonhard Euler, il fantoccio di Euler Lagrange, Laplace e Augustin Cauchy, il plagiatore di una scoperta cruciale di Niels Abel, colto nel fatto.

La verità è quanto proibiscono i positivisti impliciti ed effettivi, quali gli aristotelici, i "materialisti" in generale, ed i positivisti moderni. Il punto di vista di un materialista, come quello di un aristotelico o un positivista moderno, è la negazione di uno scopo superiore dell'esistenza del genere umano, il processo di generazione scoperta del raggiungimento di uno scopo superiore rispetto a quello precedente. Lo sforzo dell'individuo verso lo scopo di realizzare tale contributo all'universo che sperimentiamo è l'unica prova di una vera moralità umana. Essenzialmente, nessuna vita compiuta degna di questo nome viene realizzata in modo diverso.

Alcuni ne dubitano

Potreste chiedermi: "Anche se fosse vero, perché dici questo esattamente?"

Prendiamo il caso dell'esplorazione umana dello spazio solare vicino. Qual è la funzione morale esemplare dell'esplorazione dello spazio? Qual è l'importanza, per definire l'esistenza della specie umana, dell'impegno a contribuire alla fattibilità di "arrivarci"?

Per chiarire il punto, prendiamo il caso della fede francamente satanica nella "crescita tecnologica zero" illustrata dall'immagine dello Zeus olimpico, simil-satanico, nel Prometeo incatenato di Eschilo, colui che bandisce l'uso del "fuoco" al genere umano per assicurarne la degradazione al livello di coloro che vengono condannati a vivere come creature senza alcuna anima umana manifesta, costretti a fare quello che fecero i loro padri e i loro nonni.

Contrariamente a quella che viene così definita la devozione filo-satanica dei cosiddetti "ambientalisti" , l'esistenza del genere umano è racchiusa nella nozione del genere umano come una specie distinta, in natura, dall'impulso creativo chiamato a realizzare future missioni di miglioramento della nostra esistenza nel nostro universo. Che si esprima direttamente, o coi contributi che dà a tale effetto ultimo, la vita dell'individuo ha una missione implicita: realizzare la missione dello sviluppo dell'universo. L'esplorazione e la colonizzazione dei corpi nello spazio vicino può essere considerata una sintesi di ciò che implica tale missione. Tali missioni vengono realizzate solo col progresso scientifico e sociale nella scoperta sia della loro natura che nelle capacità richieste per portarle a buon fine.

Lo sviluppo delle capacità creative consentite dal "libero arbitrio" di ciascun individuo umano fornisce al contempo i mezzi per concepire e realizzare un contributo all'avanzamento del genere umano a questo fine, in questo modo teleologico. Siamo dunque al servizio del Creatore, con la missione che ci è stata assegnata per promuovere gli effetti dell'aumento delle capacità creative del genere umano, nel modo implicito in Genesi 1.

Nella scienza fisica, la moralità e tale devozione verso una condizione anti-entropica dell'universo sono la stessa missione e la stessa passione.

Questi temi ci conducono al capitolo finale del nostro rapporto.


Parte III

SESSO, SCIENZA ED ETERNITÀ

Questo ci porta alla grande questione a cui ho solo accennato in apertura di questo scritto.

Il mio punto è che il ruolo dell'umanità, nella procreazione di individui e, in effetti, nell'essenza stessa del vero scopo della loro esistenza, è, ben distinto da [quello di] ogni espressione inferiore di vita, nella creazione di quel tipo di futuro che può aversi soltanto come mezzo per creare la finalità dell'esistenza umana in questo universo.

L'espressione di questa missione voluta va letta [a partire] dalle prove della specifica distinzione di tutte le persone da tutte le altre forme di vita attualmente conosciute. Vale a dire: ciò che distingue il genere umano è la capacità creativa dell'individuo umano, che non esiste in altre specie, tra le creature viventi. Tale distinzione viene espressa anche dall'immortalità efficiente inerente in quelle qualità di idee che, una volta scoperte, continuano a vivere, aumentando il potenziale umano della società, anche molto tempo dopo la scomparsa dell'autore di tale scoperta.

Il fatto storico è che mentre le altre specie viventi riproducono la propria fattezza biologica, la funzione normale della mente umana è la produzione di scoperte di principii universali efficienti, principii la cui intenzione viene esemplificata dal salto dell'Uomo dalla Terra all'ambito di sviluppo esteso dello spazio circostante il pianeta. Ogni progresso nella scienza fisica e nelle grandi composizioni artistiche classiche attesta questo fatto.

Procreiamo persone perché il loro sviluppo è una chiave per [cogliere] l'intenzione dell'universo in cui abitiamo.

Dunque, l'implicazione ultima dell'atto sessuale è il perpetuarsi e l'avanzamento di un intento, la cui conseguenza designata è la creazione di nuove persone, la cui esistenza perpetuerà l'opera specifica della specie umana, che è l'opera del progresso qualitativo della condizione del genere umano e, dunque, l'avanzamento delle potenzialità mentali creative specificamente uniche della capacità individuale umana di servire l'ardente intenzione coerente con il salto del genere umano dal luogo circoscritto dalla nostra Terra nell'impresa di colonizzazione del sistema solare, ed oltre.

L'atto sessuale in questione non è lo scopo, ma solo un mezzo essenziale. È un atto sostenuto dall'impegno delle persone nella gioia della realizzazione di quell'intento della nostra specie.

Detto questo, dovremmo essere colti da un'altra intuizione.

La consueta depravazione che domina gran parte delle culture umane che conosciamo dalla storia nota, è la tendenza alla "crescita zero" in quasi tutte le culture europee ed altre culture note dal passato. Questo aspetto di tali tipi depravati di culture viene comunemente espresso consciamente nella forma dell'affermazione secondo cui l'universo sarebbe entropico, almeno implicitamente, e che l'uomo non avrebbe alcun potere speciale di creazione, ma dovrebbe accontentarsi di vivere, come lo Zeus olimpico della tragedia di Eschilo, o il famoso Aristotele che vietò a Dio stesso di continuare a creare, una volta compiuto l'atto iniziale di creare un universo.

Quindi, tutti i tipi di depravazione morale espressi dalla società affondano le loro radici nello sfuggire all'obbligo della creatività, obbligo che è eternamente ostile ad ogni politica di crescita zero. È l'accettazione della pratica malvagia di adorare la nozione di entropia perpetua, che è la radice essenziale del male nelle società e nelle loro culture, nel corso della storia del mondo nota finora. È la depravazione di tale politica pubblica che ingenera il male nelle azioni del genere umano, e stravolge l'intento del destino umano in una forza di depravazione che include l'abuso sessuale nei confronti dei fanciulli.

L'intento dell'esistenza umana, in quanto distinta da altre specie viventi, è la continuità del progresso umano grazie ad opere che partecipano di una nozione affine alla "gloria di Dio". Si tratta, in particolare, di una gloria che dipende, in larga parte, da uomini e donne diventati sì anziani, ma soprattutto maturati nelle loro capacità creative. La missione che esprime lo scopo della concezione, sia della nascita che dello sviluppo del nuovo individuo umano, è la conduzione dello sviluppo dei poteri intellettuali della creatività nell'individuo umano.

Quando si mette da parte la devozione sacra allo scopo chiaramente implicito dell'esistenza umana e del suo sviluppo, il male si impossessa del mondo, come fece sotto Adolf Hitler, la cui pratica di genocidio è stata abbracciata dal piano-fotocopia dell'amministrazione Obama..

Con la deplorevole approvazione, alla fine di questa settimana, della riforma sanitaria da parte del Congresso USA , siamo arrivati al punto in cui l'esistenza della nostra repubblica dipende ormai dall'impeachment del Presidente Barack Obama. Se non lo rimuoveremo, saremo noi la causa della conseguente punizione, come coloro, perfino tutta la nostra nazione, che hanno approvato la legge del Presidente Obama benché sia la stessa adottata da Adolf Hitler. Non ci sarebbe peggior atto di tradimento, a questo punto, che il non apportare questa correzione.


Note:

[1] - L'ordine di crocifiggere Gesù avrebbe potuto essere impartito soltanto dall'imperatore Tiberio, o dal suo rappresentante Ponzio Pilato, che era il suo genero.

[2] - Per esempio, infanticidio.

[3] - La nozione per cui il Wallenstein della trilogia (e, anche, della vita reale) fu una "tragico fallimento" è una frode data in pasto ai più sciocchi amanti delle telenovelas, in tutto simili ai nostri sofisti, in senso letterale, che pullulano tra le ultime generazioni. Nella vita reale, stando a Friedrich Schiller, fu la società tutta a fallire tragicamente, davanti alla necessità di cambiare qualitativamente in meglio, oltre quanto mostrato sul palco teatrale; il fallimento di Wallenstein fu qualcosa di inerente alla sua manchevolezza nel cogliere la necessità di compiere un balzo completo nel senso dell'eliminazione di ciò che di intrinsecamente malvagio il regno degli Asburgo rappresentava. Ogni grande composizione dell'arte classica della tragedia, da Eschilo in poi, non è fatta di fantasie da telenovelas riguardanti gli eroi e i fallimenti, ma è dedita nel suo compito di ispirare la gente, che in quel momento funge da pubblico per quel particolare dramma, affinché essa si liberi dei sistemi e delle istituzioni abitudinari, come accade nella vita reale delle Isole Britanniche nel Re Lear, nel MacBeth e in Amleto. Come Friedrich Schiller fece notare, la funzione del dramma è ispirare il cittadino, in modo che, seduto a teatro, diventi l'eroe di se stesso, laddove i poteri rappresentati sul palco abbiano ingannato e danneggiato l'umanità, e così, osservando la disperazione del regno esistente, possa abbandonare il teatro a spettacolo terminato, determinato a diventare non più uno spettatore nella vita [reale], ma al contrario un cittadino genuinamente patriota.

[4] - Fra' Luca Pacioli, Leonardo da Vinci e Giovanni Keplero furono seguaci espliciti del cardinale Nicola Cusano, nell'opera di creazione di una forma competente di scienza fisica moderna. Machiavelli fu nell'orbita di Leonardo da Vinci, nella battaglia per l'istituzione della repubblica di Firenze.

[5] - Superando il tentativo di Dante Alighieri nel De Monarchia.

[6] - Un attento studio della tesi di abilitazione di Bernhard Riemann (1854) vi rivela un riflesso del grande principio avanzato da Cusano nel De Docta Ignorantia, il principio da cui dipende ogni scienza moderna competente, ancora oggi.

[7] - L'elenco comprende in primo luogo alcune figure notevoli della metà del Settecento, come Abraham de Moivre, il suo complice d'Alambert, Leonhard Euler, Josephe Lagrange, P. S. de LaPlace, e alcune figure dell'Ottocento come Augustin Cauchy, Rudolf Clausius e Hermann Grassmann.

[8] - Le implicazioni teologiche altamente rilevanti del positivimo sono qui identificate, di seguito.

[9] - Il russo Chubais, il ministro Alexei Kudrin e i circoli associati a Gorbachev sono tipici di questa corruzione specificamente britannica di gran parte della scienza sovietica e russa.

[10] - Il servizio d'intelligence americano durante la seconda guerra mondiale, l'Office of Strategic Services, fu diviso principalmente in due: una fazione rappresentò i patrioti americani, l'altra la cricca di State Street e Wall Street, ovvero i leccapiedi di Londra. Sotto la presidenza Truman e l'egemonia anglofila dei fratelli Dulles, , nel processo di formazione della CIAi patrioti furono rapidamente emarginati. Il CCF fu un centro di promozione e "ingegneria" della depravazione morale e culturale, ampiamente basato sull'esistenzialismo quasi satanico della cosiddetta "Scuola di Francoforte" e di simili organi di depravazione.

[11] - Questo argomento scientifico riguarda la nozione di ontologia dello "spirito" umano la quale, in termini scientifici, definisce la distinzione tra l'immortalità della mente umana e la mortalità del cervello umano.


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