ECONOMIA

Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà

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DICHIARAZIONE DI PAOLO RAIMONDI, PRESIDENTE DEL MOVIMENTO INTERNAZIONALE PER I DIRITTI CIVILI – SOLIDARIETA’

Roma, 29 febbraio 2004

IL CAPO DEL GOVERNO TEDESCO  SCHROEDER VUOLE STUDIARE LA PROPOSTA DEL PARLAMENTO ITALIANO DI RIFORMA DEL SISTEMA FINANZIARIO GLOBALE

Al termine del pranzo con George Bush alla Casa Bianca il 27 febbraio 2004, il cancelliere tedesco Gerhard Schroeder si è presentato con il presidente americano davanti alla stampa internazionale dove ha dichiarato di aver discusso i problemi rappresentati dalla volatilità nei rapporti monetari tra dollaro e euro.

La prima domanda è stata posta da un giornalista dell’agenzia “Executive Intelligence Review”, legata all’economista e candidato democratico americano Lyndon LaRouche: ”Signor Cancelliere, è stata presentata una proposta al parlamento italiano che chiede di organizzare una conferenza per realizzare un nuovo sistema finanziario internazionale, un nuovo sistema di Bretton Woods, per superare le attuali instabilità finanziarie, che vediamo un po’ ovunque, come la crisi debitoria argentina. Lei appoggerebbe una simile proposta?”
Schroeder:” Posso farmene una valutazione solo dopo averla vista direttamente. Simili proposte sono già stata fatte anche in passato. Lo dico con tutto il rispetto per il Parlamento italiano.” 

La questione si riferiva alla mozione presentata il 12 febbraio scorso alla Camera dei Deputati dall’On.. Mario Lettieri della Margherita con altri 50 deputati di tutti i partiti e al Senato dal Sen. Oskar Peterlini del Gruppo delle Autonomie con altri 20 colleghi. La mozione, alla quale ho partecipato nella stesura, analizza brevemente l’esplosione della bolla speculativa finanziaria, gli effetti della crisi sistemica come nel caso della Parmalat, e invita il governo a farsi promotore di iniziative internazionali miranti a preparare e a realizzare un processo di riorganizzazione dell’intero sistema finanziario e monetario internazionale. A Bretton Woods nel 1944 si diede vita ad un sistema, basato su cambi fissi, controlli sui cambi e sui movimenti di capitale e crediti a sostegno di una politica di sviluppo dell’economia reale e produttiva che favorì un lungo periodo di ricostruzione e di sviluppo economico.  A partire dagli anni settanta questa politica venne abbandonata per far posto alla totale finanziarizzazione dell’economia che ha ridotto e punito l’economia reale. E oggi ne paghiamo i conti con bolle speculative e crac finanziari sistemici.

Dopo le parole di Schroeder, è ancor più urgente che il parlamento e il governo italiani sollecitino i paesi e le istituzioni dell’Europa per promuovere insieme iniziative di riforma del sistema finanziario in bancarotta.