ECONOMIA

Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà

ECONOMIA

DICHIARAZIONE DI PAOLO RAIMONDI, PRESIDENTE DEL MOVIMENTO INTERNAZIONALE PER I DIRITTI CIVILI – SOLIDARIETA’

NUOVI RESOCONTI DELLA BANCA PER I REGOLAMENTI INTERNAZIONALI CONFERMANO IL CRAC FINANZIARIO SISTEMICO

Roma, 22 marzo 2004 – Nel suo rapporto trimestrale presentato l’8 marzo scorso, la Banca per i Regolamenti Internazionali (BRI) di Basilea, la banca centrale delle banche centrali, riferisce che il volume totale delle operazioni (turnover) in strumenti finanziari derivati sulle borse internazionali ha raggiunto nel 2003  l’ammontare annuo di 874.000 miliardi di dollari con un aumento del 26 % rispetto all’anno precedente. È importante sottolineare che questa cifra non include i contratti derivati OTC (Over The Counter), cioè quelli fatti direttamente tra le banche stesse e riportate solamente alle banche centrali, che a giugno del 2003 avevano raggiunto un valore nozionale (cioè l’equivalente della foto scattata in quel momento, non il turnover)  di 170.000 miliardi di dollari, con un aumento di 42.000 miliardi solamente in un anno. La BRI, anche se è essa stessa parte del problema della bolla finanziaria, non può nascondere la preoccupazione e ammonisce anche del fatto che sui mercati globali “i tassi prezzi/ricavi sono di nuovo alle stelle”. “E’ in corso, dice il rapporto, una ridefinizione del portafoglio da parte degli investitori USA, che stanno abbandonando titoli a scadenza inferiori a tre mesi per acquistare titoli, a rischio ancor maggiore.”
Una pazzia che getterá ancora più scompiglio nell’economia reale, la quale non può operare a brevi e brevissime scadenze.
Per meglio evidenziare la bolla speculativa in prodotti derivati, le sue dimensioni e la sua rapida crescita, bisogna paragonarla all’attuale PIL mondiale di 41.000 miliardi di dollari, o anche al totale delle operazioni (turnover)  commerciali mondiali che, secondo l’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO), nel 2003  è stato di 7.840 miliardi di dollari (6.270 per il commercio di beni e 1.570 per quello dei servizi). 
Se si sommasse poi il turnover dei derivati fatti sulle borse a quello dei derivati OTC, si dovrebbe cominciare a parlare di cifre intorno ai 2 milioni di miliardi di dollari, cioè a 250 volte il totale del commercio mondiale di beni e servizi! 
Con queste riflessioni invito le istituzioni e i parlamentari della Commissione d’Indagine Preliminare sulla Parmalat, per esempio, ad avere un po’ più di coraggio e farsi promotori di una riorganizzazione globale del sistema finanziario in bancarotta, di lavorare cioè per una Nuova Bretton Woods, come proposta dall’economista americano Lyndon LaRouche.
Alcuni parlamentari, consapevoli della gravità della crisi globale, mi hanno detto che temono che questo possa voler dire rompere un anello della catena e finire fuori dal sistema per essere poi puniti dal sistema finanziario stesso. È esattamente il contrario: non si tratta di rompere, bensì di costruire un coordinamento internazionale per arrivare ad una nuova architettura finanziaria. Naturalmente i grandi speculatori cercheranno di opporsi con tutti i mezzi anche illegali e non solo finanziari. Ma è ancora più urgente decidere oggi se si vuole lottare per il bene comune delle nazioni, delle popolazioni e delle forze produttive o soccombere ai ricatti e alle minacce della speculazione.