ECONOMIA

Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà

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Raimondi a Teleambiente

Il presidente del Movimento Solidarietà Paolo Raimondi è stato intervistato il 14 luglio dalla rete televisiva privata “Teleambiente”, che copre Roma e larga parte del Lazio, sulla crisi economica internazionale e sul ruolo di Lyndon LaRouche nel Partito Democratico americano e nelle elezioni presidenziali. Il programma diretto da Giuseppe Vecchio aveva invitato anche il prof. Aldo Servidio, autore di studi sulla storia economica del Mezzogiorno e il Prof. Giulio Salierno, professore di studi sociali e autore di molti libri.
Lo stesso giorno Silvio Berlusconi aveva parlato davanti al Parlamento per giustificare le dimissioni di Giulio Tremonti da ministro dell’economia. Raimondi, rispondendo a numerose sollecitazioni fatte dai partecipanti sulla necessità di un programma contro la crisi economica, ha sottolineato la necessità di affrontare di petto le concezioni economiche fallimentari del Trattato di Maastricht e di elaborare una strategia di sviluppo dell’economia reale attraverso la creazione di una banca nazionale per lo sviluppo capace di creare credito per sostenere progetti a lungo termine in grandi infrastrutture e in investimenti produttivi e reali. Questa spinta deve essere inquadrata nella riorganizzazione del sistema monetario internazionale in bancarotta con una “Nuova Bretton Woods”. Il Prof. Servidio ha espresso il suo totale sostegno, ricordando come l’Italia venne ricostruita dopo la guerra proprio adottando questo spirito. Lui stesso aveva poi preparato una simile proposta all’inizio degli anni ottanta. Gran parte della discussione si è poi centrata sugli sviluppi più recenti della battaglia elettorale americana dando a Raimondi l’opportunità di spiegare come la politica del “vengo anch’io”, seguita da Kerry negli ultimi mesi sempre in coda alle decisioni e alle azioni di Bush, rischia di portare ad una sconfitta. In questo contesto Raimondi ha anche spiegato come LaRouche, che giuda da sempre la campagna “impeach Cheney”, stia scuotendo e sfidando la base del Partito Democratico per metterlo sulla strada di una nuova rivoluzione rooseveltiana.