ECONOMIA

Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà

ECONOMIA

Lipsia, 16 agosto.
Helga Zepp-LaRouche parla alla manifestazione del movimento solidarietà tedesco BüSo

100 mila in piazza: si smuovono le acque della politica tedesca

Lipsia 18 agosto – Il 14 agosto il Neue Zuercher Zeitung, l'organo della comunità finanziaria di Zurigo, ha notato che "la pausa estiva tedesca è finita in anticipo e all'improvviso. Un fronte di protesta con tante voci ha catturato il paese, provocando turbolenze non solo sulla scena politica, ma nell'intera società". Cinque giorni prima, e quattro settimane dopo l'appello di Helga-Zepp LaRouche, presidente del Movimento Solidarietà tedesco (BüSo), che ha messo in moto le "manifestazioni del lunedì" a Lipsia, sono stati circa 50 mila i tedeschi degli stati orientali che hanno manifestato contro il pacchetto di austerità del governo Schroeder chiamato "Hartz IV". Quello stesso giorno a Lipsia si è tenuta la quinta delle manifestazioni del BüSo, con 500 persone, mentre grazie all'adesione della storica Nikolaikirche sono scese in strada complessivamente 10 mila manifestanti, scandendo slogan come "Il popolo siamo noi, vogliamo lavoro", "Niente Hartz IV, vogliamo lavoro". Si tratta di un genuino movimento di cittadini che le tante analisi giornalistiche sulle "influenze di controllo" da parte di "radicali di sinistra e di destra" tentano di diffamare.
Il Cancelliere Gerhard Schroeder ha reagito immediatamente alla nuova situazione convocando i leader della coalizione SPD-Verdi e i ministri economici e finanziari in una riunione d'emergenza l'11 agosto. In tale occasione sono state decise alcune modifiche dell'Hartz IV, lasciando però intatte le misure centrali del pacchetto. Schroeder ha deciso che ad annunciare le "concessioni" doveva essere Wolfgang Clement, il ministro dell'economia che aveva inizialmente risposto al fermento popolare con toni decisamente duri.
I principali organizzatori delle mobilitazioni del lunedì hanno definito subito insufficienti le concessioni ottenute, promettendo la continuazione e l'allargamento della protesta fino a quando la Hartz IV non sarà sostituita da una politica volta a creare posti di lavoro. Il 12 agosto ad Erfurt, in Turingia, hanno manifestato 4000 persone.
Il 16 agosto le manifestazioni si sono tenute in ben 106 città in tutta la Germania. Si stima che il numero complessivo dei manifestanti sia più che raddoppiato dal lunedì precedente: oltre 100 mila tedeschi sono scesi in strada. A Lipsia più di 20 mila persone hanno aderito a due diverse manifestazioni. A Magdeburgo hanno manifestato in 15 mila e altrettanti nella capitale Berlino. Numerosissime le città, come Dessau, Halle, Schwerin, Chemnitz,
Rostock, Gera, in cui sono scesi in piazza dai 3 ai 5 mila manifestanti. Un fenomeno tutto nuovo che si è verificato nelle piccole città è quello delle iniziative spontanee in cui centinaia di persone sono scese in strada senza essere state mobilitate da sindacati, partiti o comitati. E' accaduto a Oranienburg (400 persone), Pritzwalk (300), Burgstaedt (150).
In altre città le manifestazioni si terranno in giorni diversi dal lunedì. A Frankfurt sull'Oder si è tenuta una manifestazione martedì e a Goerlitz il partito di Helga Zepp-LaRouche BüSo tiene una manifestazione mercoledì 18 agosto. Altre manifestazioni sono state indette per il 19 agosto a Erfurt, Greifswald, Stralsund e Neubrandenburg.
Helga Zepp-LaRouche ha preparato un nuovo documento politico, che contiene un'analisi ed un programma, intitolato "Manifesto per le manifestazioni del lunedì", diffuso ampiamente soprattutto a Berlino dove il Cancelliere tiene il 18 agosto un importante discorso che fa il bilancio dell'operato del governo fino ad ora e non potrà in alcun modo mancare di affrontare i temi scottanti della disoccupazione (che oggi ha praticamente superato quella del 1933) e delle manifestazioni.
Già nelle settimane scorse il BüSo ed il movimento giovanile di LaRouche (LYM) hanno presentato una piattaforma programmatica che mira a trasformare il fermento di massa e la protesta in un movimento di cittadini che chiedono crescita economica reale con investimenti nelle infrastrutture e posti di lavoro produttivi e qualificati.

Helga Zepp-LaRouche risponde al FAZ
Nelle ultime tre settimane sono state distribuite oltre 150 mila copie di un volantino del BüSo, intitolato "In Sassonia l'economia deve crescere", in cui la capolista alle prossime elezioni regionali, Helga Zepp-LaRouche, faceva appello per riprendere le famose manifestazioni del lunedì di Lipsia. Chiedendo il ripudio della Hartz IV per riprendere un programma di sviluppo come il New Deal di Roosevelt e ristabilire la piena occupazione in Germania, il volantino chiedeva investimenti annui di 200 miliardi di euro, con crediti emessi dalla Kreditanstalt fuer Wiederaufbau.
Dopo i 50 mila scesi in strada lunedì 9 agosto, il Frankfurter Allgemeine Zeitung (FAZ) ha cercato di minimizzare scrivendo che le proteste di Lipsia "sono solo un'altra tattica elettorale di Helga Zepp-LaRouche". Il FAZ ammette di temere che le manifestazioni del lunedì possano indurre i politici verso "l'intervento dello stato" nell'economia tedesca, ignorando il "fatto" (fin troppo presunto) che "lo stato non può creare posti di lavoro".
Rispondendo al FAZ, Helga Zepp-LaRouche ha scritto che "Questo è proprio il punto che ci separa dall'ideologia neo-liberale. Lo stato può creare posti di lavoro per la piena occupazione. Questo fu proprio ciò che F.D. Roosevelt fece con la politica del New Deal negli anni Trenta, portando così gli USA fuori dalla Grande Depressione, mentre noi in Germania fummo tanto stupidi da scivolare da Bruening ad Hitler (...) Oggi il sistema finanziario globale è di fronte ad un crac sistemico di fronte al quale non contano i trucchi elettorali ma la realtà. Io mi preoccupo di proteggere la popolazione da danni irreparabili, realizzando una politica economica diversa e in tempo".
A proposito del suo partito, Helga Zepp-LaRouche ha affermato: "I partiti hanno un compito costituzionale. Se si considera quanto sia costato al movimento dei diritti civili di Martin Luther King conquistare il diritto al voto, e quanta gente invece oggi si disinteressi e finisca per rinunciare a votare, si capisce quanto sia sbagliato calunniare i partiti che sono impegnati a svolgere la loro campagna promuovendo delle idee che secondo loro sono le migliori. Questa è l'essenza della democrazia".