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Allarme rosso per il sistema finanziario

Il taglio del rating dei titoli General Motors e Ford, passati dalla categoria "investment" a quella di "spazzatura", che ha investito la montagna del debito delle due grandi case automobilistiche pari a 453 miliardi, non rappresenta soltanto un "disastro nazionale" per gli Stati Uniti, ma rischia di diventare l'innesco di una crisi monetaria e finanziaria sistemica. Questo è il giudizio dato a caldo il 5 maggio da Lyndon LaRouche, prontamente confermato a pochissimi giorni di distanza dal diffondersi della paura di una riedizione del disastro finanziario della Long-Term Capital Investment (LTCM) che portò l'intero sistema mondiale sull'orlo della disintegrazione, nell'autunno del 1998. I mercati azionari e obbligazionari hanno subito gravi perdite il 10 maggio quando diversi traders hanno posto in rilievo le difficoltà in cui sono finiti alcuni grandi hedge funds, come conseguenza diretta della retrocessione di GM e Ford. L'allarme riguarda soprattutto fondi come Highbridge Capital negli USA, GLG Partners a Londra, e due fondi di Singapore: Asam Capital Management e Sovereign Capital. La parola "LTCM" è finita sulle labbra di tutti, mentre le azioni delle grandi banche che strinsero il patto di sangue per salvare allora LTCM sono state svendute in preda al panico. Queste sono soprattutto Citigroup, JP Morgan Chase, Goldman Sachs e Deutsche Bank.
Il taglio del rating alle due case automobilistiche ha raddoppiato di colpo il volume degli investimenti valutati come "spazzatura" negli USA, un fatto le cui conseguenze si fanno sentire in maniera devastante in particolare nelle operazioni finanziarie derivate, di diverso tipo e natura. I primi ad essere colpiti sono stati i titoli denominati obbligazioni collaterali di debito (CDO). Nel periodo recente gli hedge funds hanno notevolmente aumentato la propria esposizione con strumenti finanziari di questo tipo, giacché altri investimenti prospettavano ritorni insufficienti. I CDO sono emessi su un ventaglio di titoli di credito (i bonds sono considerati crediti) di vario tipo e piazzati agli investitori, un po' sul modello della cartolarizzazione. Gli speculatori possono così acquistare ciò che viene denominata la "equity tranche" di un CDO, accollandosi quasi tutto il rischio di insolvenza del debito sottostante. Ovviamente qui i ritorni prospettati sono i più alti. Però, nel caso di insolvenza o di forti tagli del rating del debito sottostante, l'hedge fund deve improntare grosse somme in contante, che in molti casi potrebbero superare persino l'intero capitale del fondo. A quel punto, per sopravvivere, il fondo svende ogni proprietà liquidabile. Ed è proprio questo che sono stati costretti a fare alcuni hedge funds il 10 maggio e nei giorni successivi, riferiscono esperti del settore.

"Più grande di LTCM"
Secondo un analista finanziario con grande esperienza internazionale consultato dall'EIR, la dimensione della crisi che si abbatte in particolare sul settore dei derivati a seguito della crisi GM e Ford, "è di un'ordine di grandezza maggiore di quella di LTCM". Adesso si può esser certi che la Federal Reserve, la squadra di emergenza finanziaria di Bush (nota come President's Commission on Financial Markets) e i relativi organismi delle banche centrali di tutto il mondo sono entrati in uno stato da "allarme rosso". La discussione è partita dalla situazione di Sovereign Capital, l'hedge funds legatissimo alla Lazard Brothers in Inghilterra, particolarmente attivo nei mercati asiatici, il cui dissesto ha messo in moto reazioni di panico tra i banchieri asiatici.
L'esperto ha confermato che Sovereign Capital "è uno di loro", uno degli hedge funds "che sta per scoppiare". Ha poi aggiunto che i rischi per l'Europa sono notevoli, giacché il 50% dei CDO sono denominati in euro (mentre il 44% è denominato in dollari e il resto in altre monete). L'esperto ha poi indicato delle pericolose anomalie che caratterizzano la situazione attuale:
Primo, il divario tra il rating dell'affidabilità creditizia delle imprese e il valore dei titoli azionari continua a crescere. Mentre il rating del debito di GM e Ford è stato declassato a "junk", le loro azioni si sono rivalutate come conseguenza della voce secondo cui lo speculatore Kerkorian fosse in procinto di rastrellare azioni GM. Il divario ha l'effetto di destabilizzare ancora di più la situazione.
Secondo, il dollaro si è rivalutato rispetto all'euro, toccando il massimo in sei mesi. Il motivo è la svendita di titoli stranieri da parte degli hedge funds costretti a liquidare per raccogliere il contante con cui coprire le perdite. Si tratta di un altro fenomeno che rivela come il mondo finanziario reagisca irrazionalmente alla realtà dello sfascio del sistema del dollaro.
Terzo, hedge funds e banche negano pubblicamente che si siano verificati problemi seri nei mercati dei derivati. Infatti, se ammettessero le proprie perdite prima di aver concordato un meccanismo di salvataggio, crollerebbero di colpo. Il fatto che tutti sostengono a spada tratta la propria solvibilità rappresenta un'altra fonte di instabilità.
Non c'è dubbio, ha continuato l'esperto, che la Federal Reserve ed altre banche centrali stiano riversando segretamente nuova liquidità nel sistema. Ma ciò non sarà reso pubblico ancora per qualche settimana, fino a quando le banche centrali non dovranno riferire sull'offerta di denaro.
La situazione ha raggiunto ormai il punto in cui la crisi sfugge dal controllo anche come conseguenza dell'eccesso di fiducia nei meccanismi di controllo dei derivati sul credito, fattore che rappresenta un grande errore di calcolo.

La mobilitazione per salvare la General Motors

Il comitato politico di Lyndon LaRouche, LPAC, ha indetto una mobilitazione speciale affinché il Congresso, ed il Senato in particolare, prendano misure di emergenza per salvare le capacità produttive -- forza lavoro e capitale tecnologico -- del gigante automobilistico General Motors (GM). Nel corso di quattro settimane è prevista la distribuzione di un milione di copie di due documenti di LaRouche sull'argomento. Annunciando l'iniziativa con un volantino diffuso a tappeto a Washington il 10 maggio, LaRouche afferma che la crisi in cui si dibatte il settore dell'auto è tale "da richiedere competenza e coraggio eccezionali da parte di individui capaci di prendere decisioni controcorrente, in una situazione in cui la maggioranza degli altri leader non dispone della necessaria fermezza decisionale." Esempi storici della qualità di leadership richiesta sono "le mosse militari del gen. George Washington contro i contingenti dell'Assia, la decisione di Federico il Grande a Leuthen, il coraggio dello zar Alessandro I quando accettò i consigli dei leader prussiani su come intrappolare le forze d'invasione napoleoniche, la decisione del gen. Douglas MacArthur per lo sbarco di Inchon". "Quella di GM è una di queste crisi nazionali in cui le decisioni di individui eccezionali di questo tipo debbono sovrastare la tendenza della maggioranza ad equivocare e vacillare."
"In una situazione in cui la crisi di GM mette alla prova il futuro della nazione, che dipende da una leadership con la competenza ed il coraggio di prendere una decisione cruciale di importanza strategica, il Congresso ed altri leader stanno vacillando. Fino ad ora governo e politici non hanno manifestato di disporre della competenza e leadership di cui c'è bisogno. Occorre far sentire tutto il nostro peso affinché essi si mobilitino dando il meglio di se stessi. Occorre esigere una leadership capace di mobilitarsi prima che sia troppo tardi per salvare la capacità tecnologica più vitale rappresentata dall'industria dell'automobile.
"Ci sono potenti interessi finanziari internazionali, in combutta con elementi della Federal Reserve e dell'Amministrazione, decisi a fare un patto sulla GM che comporterebbe in pratica la chiusura dei settori più vitali del parco produttivo dell'economia USA, al tempo stesso truffando i dipendenti e i pensionati di GM, privandoli dei fondi per la pensione e di altri diritti acquisiti. ...
"Politici, governanti e altri considerano quella di GM una crisi finanziaria come tante altre e non si accorgono che è invece una questione di vita o di morte, che non si colloca nella vicenda di GM in quanto tale, ma nel pericolo di perdere delle capacità di produzione fisica che sono essenziali. La questione si colloca nel fatto che il sistema finanziario è già irrimediabilmente fallito e il crollo finanziario più grande della storia si fa sempre più inesorabile. E si colloca inoltre nel fatto che i governi possono affrontarla organizzando una ripresa, così come fece il presidente Franklin D. Roosevelt. ...
"Il Senato degli Stati Uniti deve agire per indurre il governo a sottoporre le grandi imprese automobilistiche ad una sorta di commissariamento allo scopo di mantenere intatta e funzionante sul territorio nazionale la forza lavoro specializzata del settore delle macchine utensili che si colloca nel cuore del settore dell'auto. Successivamente poi, un'industria finanziariamente riorganizzata sarà restituita ad una nuova e sana forma di proprietà privata indipendente. Nel frattempo occorre salvare un'industria che rappresenta il capitale strategico più vitale della nazione. Il programma di ripresa necessario genererà una diversificazione della produzione tale da comprendere quei prodotti di cui c'è bisogno, che non sono automobili, ma che richiedono delle lavorazioni per le quali occorrono le stesse macchine utensili dell'industria dell'auto. Questa diversificazione sarà un elemento chiave nell'espansione della base dell'economia fisica e comporterà così il ribaltamento dell'attuale tendenza al collasso dell'economia nazionale."


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