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La crisi di GM e i sostegni alla riconversione proposta da LaRouche

Dopo l'annuncio del licenziamento di 25 mila dipendenti e della chiusura di almeno sei impianti dato il 7 giugno dall'amministratore delegato della General Motors Rick Wagoner, al Senato USA resta poco tempo per avviare le misure d'emergenza, come quelle esposte da LaRouche in un memorandum di emergenza del 13 aprile: un intervento in grande stile per riconvertire il settore dell'auto salvando la capacità produttiva che esso rappresenta.
La chiusura degli impianti comincia già ad avere effetti micidiali nell'indotto, con la prospettiva di licenziamenti per decine di migliaia di lavoratori, con perdite notevoli di entrate per l'erario, in particolare nel Midwest. Il Chicago Sun-Times si chiedeva il 6 giugno se ora il Midwest non sarà di nuovo travolto da un disastro come quello dei primi anni Ottanta, quando la disoccupazione raggiunse il 16% e GM perse quasi il 10% del mercato.
Intervistato dalla rivista EIR, il parlamentare del Michigan LaMar Lemmons, che rappresenta i circa 300 mila elettori del distretto di Detroit, ha affermato: "LaRouche è l'unico politico che mette sul tavolo delle soluzioni ... Condivido pienamente le sue conclusioni sulle conseguenze degli imminenti licenziamenti, che effettivamente devasteranno l'economia del Michigan".
Lemmons ha inoltre spiegato che "la disoccupazione degli afro-americani è a livello da depressione", visto che a Detroit ha raggiunto il 20%. I nuovi licenziamenti avranno effetti devastanti per questa regione, che in passato era popolata soprattutto dalle classi medie oggi quasi scomparse, mentre l'amministrazione comunale di Detroit scivola verso la bancarotta: "La gente deve prestare ascolto a LaRouche", ha concluso il parlamentare.
Il 18 maggio Lemmons e 19 colleghi parlamentari, tra cui un repubblicano, hanno presentato nel parlamento del Michigan una risoluzione (Numero 0013) che nell'impostazione di fondo ricalca il memorandum di LaRouche. Nella risoluzione, si chiede al Congresso degli USA "di prendere ogni iniziativa possibile per promuovere e diversificare i settori metalmeccanico e dell'auto". La risoluzione impegna inoltre anche il Senato dello stato a prendere iniziative in tal senso. Una risoluzione simile è stata approvata anche dalla Commissione della Contea di Wayne, in cui si trova Detroit.
Infine, l'8 giugno il Consiglio Municipale di Detroit ha approvato una risoluzione che chiede l'intervento federale per salvare l'industria dell'auto. "Il Congresso - afferma la risoluzione - dovrebbe adottare e realizzare misure volte a impedire il danno irreparabile che si prevede per l'economia fisica della nazione, esemplificato dalla crisi sempre più grave dell'industria dell'auto... Il Congresso ha il compito e il dovere di evitare il disastro economico salvaguardando l'occupazione ... e garantendo che sia protetto il potenziale produttivo dell'industria automobilistica, caratterizzato dall'alta qualità tecnologica delle macchine utensili ...
"Si decide pertanto che il Consiglio municipale di Detroit si unisce alla Commissione della Wayne County, al Consiglio municipale di Cleveland e ad altri organismi governativi locali per sollecitare il Congresso e il governo federale a prendere ogni iniziativa necessaria...
"Copie al sen. Carl Levin, al sen. Debbie Stabenow, all'on. John Conyers, all'on. Crolyn Cheeks-Kilpatrick, all'intera delegazione del Michigan ed al presidente George W. Bush..."


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