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Helga Zepp-LaRouche: perché annuncio la mia candidatura alla Cancelleria tedesca

Helga Zepp-LaRouche, presidente del Movimento Solidarietà tedesco, il Bürgerreschtsbewegung Solidarität (BüSo).
Al cosiddetto "Congresso sul capitalismo", tenuto dal Partito Socialdemocratico il 13 giugno, il Cancelliere Schroeder ha detto molte cose utili e che dovevano essere urgentemente dette: che uno stato forte deve difendere il bene comune nei momenti avversi, che certi poteri neo-liberal fanno ricorso a sofismi con cui imbrogliare la gente come quello di "una nuova economia sociale di mercato", mentre in realtà vogliono abbattere lo stato sociale, e che egli stesso, il Cancelliere Schroeder, intende adoperarsi in ambito internazionale per fare in modo che gli hedge funds siano indotti alla trasparenza con l'obbligo della registrazione. Fin qui tutto bene.
Il problema si colloca in ciò che lui non ha detto, e cioè che, nella crisi sistemica che sta esplodendo, il Bene Comune può essere difeso soltanto se il governo vara un programma di investimenti pubblici di almeno 200 miliardi di euro per la seconda metà del 2005 e altrettanto per ogni annuo che segue finché non si arriva alla piena occupazione produttiva. L'altra cosa che il Cancelliere non ha menzionato è la situazione catastrofica dei mercati finanziari internazionali che richiede urgentemente una nuova architettura finanziaria, un nuovo sistema di Bretton Woods. Come avevo già annunciato il 10 giugno, visto che Schroeder non affronta debitamente queste due questioni, dichiaro ufficialmente che interverrò in questa situazione di crisi come candidata per la Cancelleria nelle prossime elezioni federali.
La situazione non potrebbe essere più drammatica: già il 14 giugno l'intera stampa finanziaria, dal Financial Times all'Handelsblatt al International Herald Tribune al Neue Zuercher Zeitung hanno pubblicamente ammesso quello che fino a quel momento era solo noto nei circoli finanziari e politici, e che cioè tra le "locuste finanziarie", ovvero gli hedge-funds, nella prima metà di maggio si è verificato un macello le cui conseguenze adesso vengono prepotentemente a galla. Come risultato del fatto che la General Motors e la Ford abbiano subito un taglio del rating a livello di "spazzatura", a motivo della situazione disperata del loro debito, gli hedge funds che speculavano sulle rispettive obbligazioni hanno registrato perdite fino al 40-50 per cento del loro capitale, a quanto riferiscono esperti di mercato. La dinamica cumulativa del rischio ha già condotto una serie di banche internazionali sull'orlo del tracollo. Il dissesto è di dimensioni tali per cui non lo si può tenere più a lungo nascosto.
Quindi, quando il Cancelliere ha parlato della necessità di rendere trasparenti le operazioni degli hedge funds sapeva benissimo qual è la vera situazione della grande speculazione. Per questo non posso passare sotto silenzio la sua affermazione secondo cui il dibattito sul sistema economico sia definitivamente concluso, grazie alla capacità del capitalismo di adattarsi ai cambiamenti. In effetti mi spingo a prevedere che nessuno vorrà più sentirne parlare della "dinamica impressionante del capitalismo" non appena si verrà a conoscenza delle prime vittime tra gli hedge funds e fors'anche tra le grandi banche.
Sta accadendo esattamente ciò che ebbi modo di prevedere tra la fine del 1989 e l'inizio del 1990, nei molti discorsi che tenni sia ad Est che ad Ovest, in Germania, quando spiegati che se si compie l'errore di cercare di nascondere la bancarotta del sistema dell'allora DDR con un sistema altrettanto fallito dell'economia liberista nella sua forma più estrema, in pochi anni si sarebbe verificato un tracollo ancora più grave. Oggi ci troviamo esattamente a quel punto.
Il sistema comunista è finito perché ha ignorato le esigenze di fondo degli esseri umani; il sistema liberistico e la globalizzazione stanno affondando perché non soltanto hanno distrutto la base economica di una parte notevole della popolazione tedesca e di gran parte della popolazione mondiale, ma anche perché ha minato le basi morali della società. Il paradigma della società egoistica degli speculatori e la società post-industriale del divertimento hanno minato la fibra morale della popolazione al punto in cui molta gente versa in uno stato mentale di rifiuto della realtà ed in generale non è all'altezza di far fronte a ciò che sta per accadere.
Quando il sistema comunista cominciò a disintegrarsi, nel 1989, molti giustamente parlarono della grande opportunità storica che questo rappresentava. In effetti fu un'ora gloriosa per l'umanità, in cui lo sfascio di una superpotenza stava offrendo l'opportunità di fondare un nuovo ordine mondiale pacifico e di stabilire un'intesa tra le nazioni sovrane attraverso lo sviluppo di una prospettiva comune. Allora io e la mia organizzazione ponemmo sul tavolo il programma del "Triangolo produttivo Parigi-Berlino-Vienna" e, dal 1991, il concetto del "Ponte di sviluppo eurasiatico". Ma quell'opportunità storica fu affossata dal "Nuovo secolo americano" -- la dottrina dei neo-conservatori dell'amministrazione Bush senior -- dalla campagna della Thatcher contro il "Quarto Reich" e dal ricatto di Mitterrand volto a immobilizzare la Germania con una unione monetaria anticipata, solo per citare i fattori primari.
Ora si sta verificando proprio quello che previdi allora: il sistema liberistico sta affondando. In questa crisi si colloca l'opportunità di stabilire un nuovo ordine economico mondiale giusto che renderebbe possibile la sopravvivenza di tutte le nazioni del pianeta, ma solo se apprendiamo la lezione del 1989.
Nondimeno, c'è ancora un'alternativa: i principali governi debbono indire al più presto una conferenza d'emergenza, e, nella tradizione di Franklin D. Roosevelt, istituire un nuovo sistema di Bretton Woods. Il completamento del Ponte di sviluppo eurasiatico, come base programmatica per un nuovo ordine di pace, resta ancora, come fu allora, la via d'uscita dalla crisi economica. La Germania può essere uno stato fondato sul bene comune soltanto tornando alla piena occupazione produttiva grazie ad una nuova politica industriale, investendo nelle nuove tecnologie direttamente in Germania e sviluppando i mercati d'esportazione, con partner sempre più sviluppati. Così, solo un programma di almeno 200 miliardi di euro, come finanziamento iniziale, può provvedere alla creazione del capitale scientifico, tecnologico e industriale che è stato distrutto dal regime neo-liberale della globalizzazione.
Né l'economia di pianificazione comunista né l'economia liberista possono garantire l'esistenza ad una società, ma soltanto il sistema di economia fisica che risale a Leibniz, e fu portato avanti da Colbert, da Alexander Hamilton, da Friederich List, dai due Carey che consigliarono Abramo Lincoln, dal conte Witte e da Franklin D. Roosevelt e che è stato sviluppato nella sua forma più moderna da mio marito Lyndon LaRouche. Di nuovo, il potenziale cognitivo dell'umanità deve essere collocato al centro dell'economia politica. Pertanto occorre tornare alla nostra tradizione classica, culturale e scientifica, perché solo in questo modo possono progredire le facoltà creative umane.
Giacché questi concetti sono indispensabili per uscire dalla crisi che sta esplodendo e poiché Angela Merkel rappresenta il loro esatto opposto, mentre il Cancelliere Schroeder si rifà ad essi solo limitatamente, io dichiaro la mia candidatura alla Cancelleria. Il defitismo interiorizzato dai membri del Partito socialdemocratico tedesco alle ultime elezioni è intollerabile. Che cosa ne sarà della Germania se, in questa situazione, ci ritroviamo con una Angela Merkel come Cancelliere?
Farò tutto quanto mi sarà possibile per garantire che questo anno di Schiller diventi l'inizio di una nuova vera epoca di Schiller.


 


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