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LaRouche: "L'unica cosa di cui dobbiamo aver paura è la paura stessa"

Il 16 giugno lo statista americano Lyndon LaRouche, in una conferenza diffusa su internet, ha fatto esplicitamente riferimento alle "conversazioni del caminetto" che il presidente Franklin D. Roosevelt tenne all'epoca della Grande Depressione, negli anni Trenta. Riferendosi alla gravità della crisi economica, LaRouche ha detto: "Ciò che debbo dire potrebbe terrorizzarvi se non vi dimostrassi che è possibile risolvere questo problema" ha detto LaRouche, che ha poi ripetuto la famosa affermazione di Roosevelt: "L'unica cosa di cui dobbiamo aver paura è la paura stessa".
LaRouche ha sottolineato l'importanza della sconfitta che il 23 maggio il Senato ha inflitto al tentativo di golpe anticostituzionale della Casa Bianca. L'iniziativa del Senato, ha detto LaRouche, è indicativa della qualità tutta particolare della Costituzione USA, quella qualità che attribuisce agli Stati Uniti la responsabilità di allontanare il mondo dal precipizio di un imminente nuovo disastro economico e finanziario che si rivelerebbe di gran lunga peggiore della Grande Depressione.
Nel fare subito il punto, LaRouche ha identificato la minaccia in questi termini: "Dobbiamo fare i conti con il fatto che, a partire dal 1 giugno, scadono dei contratti in mano agli hedge funds, che comportano il loro fallimento". Questo è dovuto al dissesto della General Motors e al conseguente taglio del rating dei suoi bonds. Come conseguenza di ciò il valore delle posizioni degli hedge funds ha subito una svalutazione di forse il 40%. Le possibilità di tenere in piedi finanziariamente queste strutture si esauriranno verso la fine di luglio. Perciò, ha spiegato LaRouche, "anche se nessuno può dire esattamente che cosa accadrà, sappiamo dove si sta andando a finire, e sappiamo che cosa si può fare per impedirlo".
"Le grandi banche, che operano con gli hedge funds, stanno proprio ora decidendo quali scaricare e quali proteggere. Ma le banche cercheranno per prima cosa di proteggere se stesse dal crollo degli hedge funds, dandone qualcuno in pasto ai lupi".
Di fronte alla minaccia rappresentata dal tracollo dell'intero sistema finanziario, è proprio sugli Stati Uniti che ricadono le maggiori responsabilità di risolvere la crisi esistenziale che la civiltà si trova ad affrontare. Perché? Perché il sistema monetario mondiale è ancora un sistema basato sul dollaro. "La situazione dei titoli in dollari in mano a stranieri – Cina, India, Corea del Sud, Europa, ecc. - è tale per cui se il dollaro dovesse perdere il 30% del suo valore questo rappresenterebbe una catastrofe per il resto del mondo".
Certo, in varie parti del mondo ci sono coloro che odiano gli Stati Uniti per i crimini che l'amministrazione Bush ha commesso nella guerra in Iraq e altrove; essi approverebbero qualsiasi catastrofe che si abbatta sugli USA, ma, ha spiegato LaRouche, "questo è un atteggiamento molto stupido".
Piuttosto, "dobbiamo pensare a tornare ad un sistema che ha funzionato: i metodi di Franklin Roosevelt per uscire dall'ultima depressione". "Lo facemmo allora e possiamo farlo di nuovo. Oggi sarà molto più dura di allora, perché, rispetto ad oggi, allora avevamo più ferrovie, più fattorie, più industrie, più attività in cui la gente poteva essere occupata. Ma possiamo ancora farlo!"
Il problema maggiore, secondo LaRouche, è che la gente si è lasciata abbindolare sui presunti poteri miracolosi della "globalizzazione". Di conseguenza non solo i posti di lavoro vengono delocalizzati dai paesi industrializzati in quelli asiatici, africani, ecc., ma anche questi paesi del terzo mondo, soprattutto quelli africani, si sono impoveriti. "Con la globalizzazione, che è una delle idee più perverse che siano mai state concepite, ciò che abbiamo fatto è abbassare la capacità produttiva procapite del mondo intero! Abbiamo distrutto le infrastrutture e l'occupazione nei paesi che erano il motore della produzione di ricchezza: gli Stati Uniti e l'Europa".
LaRouche ha proposto che gli Stati Uniti si assumano le responsabilità di ricostruire l'Africa, esigendo dal governo che prenda le dovute iniziative per varare un nuovo sistema monetario, una Nuova Bretton Woods, in modo da rendere possibile una nuova era di prosperità. LaRouche ha fatto appello a quei membri del Senato distintisi nell'iniziativa del 23 maggio che ha bloccato il tentativo di golpe, e a chiunque concordi con loro, nel Congresso ed in altre istituzioni, affinché cooperino a tale scopo, affinché gli Stati Uniti tornino ad essere "quelli a cui il resto del mondo guarda come esempio, come punto di riferimento quando occorre che qualcuno prenda l'iniziativa e offra la leadership nelle iniziative che bisogna prendere per salvare il mondo dall'inferno".

Il ruolo del Senato in condizioni di crisi

Nel dibattito che ha fatto seguito alla conferenza di LaRouche il 16 giugno su internet, numerose domande hanno riguardato l'atteggiamento che le istituzioni di governo USA dovrebbero avere nei confronti della crisi finanziaria. In particolare, esponenti del mondo parlamentare americano hanno chiesto quale debba essere il ruolo del Senato e come sia possibile preservare, in una situazione di crisi finanziaria, il sistema bancario senza danneggiare i livelli di vita della popolazione.
LaRouche ha risposto: "Parliamo del Senato, visto che non abbiamo un presidente. Come avevo previsto [nella trasmissione su internet del 7 novembre 2004], i democratici e altri lo hanno trasformato in un''anatra zoppa' che più passa il tempo e più appare spennata...
Il 23 maggio è stato dimostrato qualcosa su cui si può far affidamento per affrontare la crisi. Abbiamo una crescente intesa bipartitica, specialmente al Senato, ma anche al Congresso. C'è un gruppo di Senatori che, in rappresentanza della maggioranza, dispone della facoltà di 'consigliare e avallare' e, con il sostegno delle istituzioni, può muovere le istituzioni, almeno nel legislativo, così come occorre in situazioni di crisi come l'attuale.
"La popolazione americana deve vedere che in Senato c'è una coalizione bipartitica capace di assumersi le responsabilità, così come è implicito nella Costituzione, in una situazione di crisi ... Bush e Cheney sono passibili di impeachment, una procedura pensata non solo per un eventuale crimine, ma anche per liquidare un presidente incompetente. E questo presidente è incompetente, e il vice presidente è peggio che incompetente". In precedenza, nel suo discorso LaRouche aveva detto al proposito: "come si può considerare competente uno che dice che i buoni del Tesoro depositati presso il fondo pensione non sono che cambiali prive di valore?"
"Il problema per noi è dunque quello di preservare il governo costituzionale. Questo, nelle circostanze attuali, è possibile soltanto a breve termine – a lungo termine potrebbe fare qualcosa il sistema giudiziario federale – ma sul breve il Senato può soltanto assumere le responsabilità come organismo costituzionale responsabile di fornire 'consiglio e consenso'. E se il Senato approva delle risoluzioni adeguate alla situazione, e rilascia dichiarazioni adeguate alla realtà della situazione, la popolazione americana gli presterà ascolto e lo sosterrà.
"L'anno prossimo ci sarà la campagna elettorale per il Senato, e la gente comincerà ad impegnarsi a sostenere questo o quel candidato, ecc. E se i politici si rendono conto che la popolazione è contro Bush, dovranno anch'essi prendere altri indirizzi; così si crea una tendenza nuova, sotto la spinta dell'emergenza, a fare ciò che occorre. Questa è una questione di leadership. Nelle circostanze ottimali spetta al presidente usare i poteri esecutivi per affrontare una crisi di questo tipo. Purtroppo non abbiamo un presidente funzionante, ma abbiamo un caso mentale. ...
"Che cosa ci rimane? Ci resta il rapporto delle altre istituzioni di governo con la popolazione americana. Quest'autorità, secondo la costituzione, implicitamente fa capo al Senato. Una coalizione del Senato, senza cambiare niente, ha la facoltà di mobilitare la popolazione e dire a Cheney di starsene buono perché non dispone più di alcun potere. Il potere sta nel consenso, e se lui perde il consenso i suoi maneggi non possono più andare a segno. I banchieri che sono dietro di lui rimangono sempre pericolosi, ma se una coalizione maggioritaria del Senato comincia a prendere sistematicamente la leadership su ogni questione su cui può farlo, e se dice ciò che occorre che si dica - nel senso che la gente si interrogherà su vari temi, e se una coalizione del Senato risponde: sì, è proprio così - signore e signori, allora la gente manifesterà la propria fiducia, visto che l'amministrazione Bush sta rapidamente perdendo la fiducia.
"Le domande che mi sono rivolte vertono tutte su questo argomento. Che cosa fare, secondo la prassi normale; ma questa non è una situazione normale. Come usare allora il sistema costituzionale, in circostanze del genere? Il primo passo è quello compiuto pubblicamente il 23 maggio, quando un gruppo bipartitico del Senato ha detto di no ad un tentativo di golpe contro il sistema di governo americano. Occorre che senatori ed altri si coalizzino, anche se non sono d'accordo su tutte le questioni, per avviare un dialogo ..."


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