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Bush e Cheney ormai due anatre zoppe?

L'opposizione bipartitica all'amministrazione Bush-Cheney continua a crescere, imponendo al duo una sconfitta dopo l'altra, sia al Senato che al Congresso, e sollevando dunque la questione, posta dall'economista ed ex candidato democratico Lyndon LaRouche, della loro rimozione dalla Casa Bianca.
I momenti salienti della battaglia politica includono recentemente:
* Il 16 giugno l'on. Walter Jones (repubblicano del North Carolina) ha preso le distanze dalla Casa Bianca dando vita ad un gruppo bipartitico di quattro congressisti per annunciare la presentazione di una mozione vincolante per dare inizio al ritiro delle truppe americane dall'Iraq. Jones, che aveva votato a favore della guerra nell'ottobre 2002, ha presentato gli altri firmatari della mozione, Ron Paul (repubblicano del Texas), Dennis Kucinich (democratico dell'Ohio) e Neil Abercrombie (anch'egli democratico) descrivendoli come "un conservatore, un libertario, un liberale ed un moderato, che concordano sul fatto che le nostre truppe hanno già fatto il possibile in Iraq". La mozione impegna Bush a cominciare il ritiro delle truppe prima del 1 ottobre 2006, e si rifà al cosiddetto Emendamento Mansfield del 1971, che mandò un messaggio simile all'allora Presidente Nixon sull'urgenza del ritiro delle truppe dal Vietnam.
* Il 29 giugno una coalizione bipartitica al Senato ha approvato un ulteriore finanziamento di 1,5 miliardi di dollari ai reduci. Il 30 giugno, il sottosegretario responsabile, Jim Nicolson, è stato costretto ad annunciare che l'amministrazione Bush avrebbe presentato quello stesso pomeriggio al Congresso un nuovo bilancio supplementare per i reduci di 975 milioni di dollari. Il bilancio è stato approvato al'unanimità, dopo che l'amministrazione Bush era stata pubblicamente umiliata una settimana prima sulla stessa proposta di bilancio per i reduci. La questione era diventata troppo calda per i parlamentari repubblicani, che questa volta non se la sono sentita di votare contro.
* La capogruppo democratica alla Camera dei Rappresentanti, Nancy Pelosi (Democratica della California), ha dichiarato ai giornalisti che "in varie occasioni, i democratici hanno proposto di aumentare il bilancio per i nostri reduci, e ogni volta i repubblicani hanno votato contro. Si attenevano alla linea di partito". Quando gli è stato chiesto che cosa sia cambiato questa volta, l'on. James Moran (democratico della Virginia) ha dichiarato che i repubblicani si sono intimoriti di fronte alle forti pressioni della base a favore dei reduci.
* Durante un dibattito in aula il 29 giugno, l'intera Camera dei Rappresentanti ha votato a favore di un finanziamento di 1,2 miliardi di dollari alle Ferrovie Amtrak, respingendo il bilancio di soli 550 milioni di dollari proposto dalla Commissione Finanze, controllata dai repubblicani. Anche se 1,2 miliardi di dollari non sono sufficienti, con 550 milioni di dollari l'Amtrak avrebbe chiuso i battenti.
* I senatori repubblicani Warner, John McCain e Lindsay Graham hanno annunciato la loro intenzione di introdurre un disegno di legge che consenta un controllo sugli interrogatori ed i processi a carico di prigionieri di guerra, una chiara sfida nei confronti di Bush-Cheney e del ministro della Difesa Rumsfeld che continuano a sostenere che i detenuti vengono trattati bene e non occorra alcuna autorità indipendente. I tre senatori repubblicani, con ottime credenziali militari, chiedono che il controllo sulla detenzione, i processi e gli interrogatori di militari nella "guerra al terrorismo" venga "tolto al ramo esecutivo, ovvero al Pentagono, e affidato al Congresso", come afferma il quotidiano The Hill il 30 giugno. Il Sen. Warner, ex militare, è presidente della Commissione Forze Armate al Senato, il Sen. McCain ha combattuto in Vietnam e il Sen. Graham è stato pubblico ministero e colonnello dell'Aviazione nella Guardia Nazionale. L'articolo aggiunge che secondo il Sen. Warner il disegno di legge "mira a far sì che non si ripeta ciò che è accaduto negli ultimi anni" riferendosi alle torture di Abu Ghraib e Guantanamo.
Un altro braccio di ferro tra il Senato e l'amministrazione Bush si prospetta con la nomina del giudice della Corte Suprema che sostituirà Sandra Day O'Connor, che si è dimessa per motivi di età il 1 luglio. Sarà l'occasione per verificare se Bush si atterrà all'accordo bipartitico raggiunto lo scorso 23 giugno al Senato, che prevede che la Casa Bianca consulti il Senato prima di nominare i giudici della Corte Suprema, accordo che evitò il tentativo di golpe freddo ordito dal vicepresidente Cheney con la cosiddetta "nuclear option", con cui la Casa Bianca aveva tentato di annullare il diritto di "consultazione e consenso" che è prerogativa costituzionale del Senato. In una breve dichiarazione il Presidente Bush ha affermato: "Continuerò a consultare i membri del Senato USA, e lo stesso faranno i miei consiglieri".


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