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La Germania ha bocciato
l'opzione neo-con della Merkel

L'aspetto più palese del voto del 18 settembre in Germania è la sconfitta netta di una coalizione tra CDU/CSU e Liberali, un governo "giallonero" guidato dalla capocordata neoconservatrice Angela Merkel, che ne è uscita con un'umiliazione personale e potrebbe persino essere già arrivata al capolinea della sua carriera politica.
Il 35,3% raccolto dei cristiano democratici (quelli della CDU e della bavarese CSU) e il 9,8% raccolto dai liberali della FDP, per lo più "presi in perstito" da CDU/CSU, non bastano per una maggioranza in Parlamento. Nemmeno la coalizione "rosso-verde" finora al potere non ha raggiunto tale maggioranza, anche se la SPD del cancelliere Gerhard Schroeder, con il 34,3%, è il partito che da solo ha raccolto il più alto numero di voti.
Il risultato del 18 settembre non è definitivo perché a Dresda le votazioni si terranno il 2 ottobre. Se la Merkel non riuscirà ad assegnarsi i due seggi parlamentari di quel distretto in parlamento, i due grandi partiti potrebbero finire pari, con lo stesso numero di seggi al Bundestag.
Il messaggio degli elettori dovrebbe essere ovvio: non si vuole né la continuazione dell'attuale coalizione "rosso-verde" né un governo neo-con/liberale, piuttosto si vuole qualcosa più serio di entrambi.
Le opzioni possibili sono principalmente tre: 1) Una coalizione soprannominata "semaforo", con la SPD in alleanza con i verdi e i liberali (che hanno il colore giallo). 2) Una coalizione guidata da CDU/CSU, con verdi e liberali (chiamata pittorescamente "Giamaica" perché riflette i colori della bandiera giamaicana); 3) una Grande Coalizione tra SPD e CDU/CSU. La quarta opzione, una coalizione di SPD, Verdi e il partito populista della sinistra Linkspartei, può essere tranquillamente esclusa in partenza. L'opzione del cosiddetto "semaforo" è generalmente sentita fin troppo fragile e instabile, sia dall'elettorato che dalle istituzioni.
Una grande coalizione appare come una soluzione più stabile, contando su due terzi dei seggi parlamentari. Il principale interrogativo è se in questa grande coalizione ci sia spazio per Angela Merkel. Sia nella base elettorale che nella leadership della CDU/CSU molti sono convinti che con il suo radicalismo neo-con la Merkel abbia sprecato un'occasione d'oro.
Di contro, uscendo dalle elezioni Schroeder ha espresso la determinazione a rimanere alla Cancelleria, non importa con quale coalizione. Certo è che non sta "bluffando", sa bene di essere molto popolare e di avere il partito compatto dietro di lui, cosa che non può dire nessuno dei suoi avversari. E' l'autore di una rimonta sensazionale, visto che tre settimane fa i sondaggi davano alla Merkel il 42% dei suffragi ed alla SPD solo il 29%.

Helga Zepp-LaRouche sulla sconfitta della Merkel e sul voto a Dresda

"L'aspetto positivo del risultato elettorale del 18 settembre è che la politica neoconservatrice della signora Merkel, di Kirchhof e altri è stata nettamente respinta", afferma Helga Zepp-LaRouche, capolista del Movimento Solidarietà tedesco (BueSo - Buergerrechtsbewegung Solidaritaet), in una dichiarazione diffusa il 19 settembre, "ma la soluzione reale dei problemi della Germania non è ancora stata fornita da questo risultato elettorale".
In riferimento all'importante voto ritardato della circoscrizione di Dresda che si terrà il 2 ottobre, Zepp-LaRouche ha chiesto agli elettori: "Se volete avere un impatto reale sulla politica mondiale votate per Kasia Kruczkowski, la candidata del BueSo." (Nella foto il manifesto elettorale della signora LaRouche, a sin., insieme alla Kruczkowski, a destra).

In Parlamento, il BueSo sosterrebbe il cancelliere Schroeder, ma si batterebbe soprattutto perché si applichi integralmente la legge del 1967 che prevede la creazione di credito statale per creare la piena occupazione quando cio fosse necessario alla stabilità economica del paese. L'intera dichiarazione sarà ampiamente diffusa a Dresda nelle due settimane prima del voto.
Il BueSo ha raddoppiato il numero dei voti raccolti nel 2002. A motivo dei pochi giorni concessi per raccogliere le firme, la formazione che si rifà alle idee di Lyndon LaRouche ha potuto presentarsi solo in sette dei sedici stati tedeschi. I consensi più numerosi sono stati raccolti in Sassonia, ma anche in altre circoscrizioni i candidati del BueSo hanno raccolto tra lo 0,8 e l'1,8% dei voti.


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