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LaRouche risponde

asklarouche@larouchepac.com (in inglese)


Quando arriva il crac?

Gentile Sig. Lyndon LaRouche,
Sono un Italiano, che segue le attività dell'Executive Intelligence Review, e legge con molto interesse i Suoi commenti riportati sul sito internet italiano.

Mi ha molto colpito la Sua dichiarazione del 21 settembre scorso, con la quale Lei afferma che l'inflazione sarebbe fuori controllo e compara la situazione presente con quella del 1923, della Germania di Weimar. Su questo punto vorrei formulare una domanda: Lei conosce precisamente il periodo in cui tale situazione potrebbe esplodere? In quale periodo si potrebbe avere il collasso del sistema finanziario?

Ringrazio per la risposta
Lettera firmata


LaRouche:

9 ottobre – Mentre è sicura l'imminenza del collasso del sistema monetario mondiale, predirne la data esatta non è cosa semplice: è infatti molto rara una tale precisione, quando si è davanti a simili ineluttabili punti di crisi. Mi spiego.

I dogmi comunemente accettati e insegnati nelle università, poggiano su presupposti che non appartengono all'universo reale, ma ad un universo non-esistente. Si fondano cioè su presupposti assiomatici tipici dei riduzionisti come Cartesio, accettati fin nel XVIII secolo dai suoi seguaci, tra i quali, in Gran Bretagna, la Scuola di Haileybury di economia politica. Le vere economie, quelle che in larga misura sono governate dal "libero arbitrio" o dall'assenza di questo necessario fattore, non appartengono all'universo definito dal sistema meccanicistico di Cartesio, ma ai processi dinamici definiti da quel Leibniz che dimostrò l'incompetenza del metodo di Cartesio.

Così, le crisi economiche non accadono in coincidenza di semplici intersezioni tra linee di tendenza meccanicisticamente estrapolate, bensì allorché il sistema economico fa il suo ingresso in ciò che la fisica chiama "condizione al contorno", una condizione comparabile alla regione subsonica che si va formando nelle immediate vicinanze del "limite della velocità del suono", usando un'espressione che Riemann impiegò nel 1860. La grande scuola italiana dei seguaci di Riemann (Betti et al.), continuò a riferirsi a questa proprietà, parlando di "processi" nella fisica.

Il sistema monetario internazionale che oggi conosciamo è in declino da alcuni decenni, a causa dei cambiamenti radicali imposti nel 1971-1972 e di quelli altrettanto gravi che seguirono. Con il crac della borsa di New York dell'ottobre 1987, comparabile al crac del 1929, gli effetti dell'implosione furono posticipati essenzialmente con due stratagemmi:
1) l'introduzione dei "derivati finanziari" nel sistema;
2) il godimento dei vantaggi derivanti dal saccheggio dell'ex sistema sovietico.
Tutto ciò è proseguito fino al 1999-2000, allorché la bolla finanziaria della "tecnologia dell'informazione" implose. Da allora, l'aumento dei tassi di indebitamento del sistema, realizzato principalmente attraverso i derivati (ad esempio gli hedge funds), ha permesso di posticipare il collasso, proprio inondando il sistema di aggregati monetari puramente fittizi.

Questa svolta ha definito il crac del sistema monetario mondiale così come lo conosciamo. L'ampiezza dell'indebitamento sempre più concentrato nel breve termine, generato per disporre sul breve periodo della liquidità indispensabile, definisce dunque una "condizione al contorno" dalla quale il presente sistema non potrà mai svincolarsi, preservando la sua ESISTENZA e la sua FORMA ATTUALI. Poiché il metodo impiegato per creare quest'apparente rendita a breve termine provoca la crescita netta ancor più grande delle implicazioni a breve termine di un indebitamento ancora più veloce in cui si incorre per alimentare entrate a breve termine, la morte del sistema è già inevitabile; ma la data esatta del decesso rimane nel frattempo incerta.

In queste circostanze, la politica non dovrebbe essere delineata presupponendo una data precisa del decesso, ma piuttosto la certezza della futura morte.

La mia politica, quindi, sta nel creare un nuovo sistema in sostituzione di questo in bancarotta: un sistema adeguato, al posto di uno senza speranze. "Scommetti sul futuro, non sulla continuazione di un passato moribondo".

Vi sarebbero ancora molte cose rilevanti da dire in proposito, ma consideri questa come una risposta competente seppur breve, pensata specificamente per la Sua domanda.


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