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Storico militare israeliano chiede la testa di Bush e del suoi

In un articolo apparso su «The Forward» alla fine di novembre, settimanale israeliano edito a New York, lo storico militare israeliano Martin van Creveld ha detto che Bush e i suoi uomini dovrebbero essere messi sotto processo per “aver ingannato gli Americani e aver lanciato la più folle guerra da quando l'imperatore Augusto mandò le sue legioni in Germania, nel 9 a.C., e le perse”.

The Forward nota che van Creveld “è l'unico autore non americano incluso nella lista delle letture d'obbligo per gli ufficiali USA”.

Così, anche se appoggia le tesi che un Iraq indebolito rafforzerebbe l'Iran e Al Zarkawi, l'analista israeliano parla di “vietnamizzazione”, dicendo che “piaccia o no a Bush, Cheney, Rumsfeld e Condi Rice, quello che occorre è una classica ritirata”.

Naturalmente l'articolo sostiene la necessità che una forza di dispiegamento rapido USA rimanga nella zona, ma è sintomatico del fatto che in Israele il clima politico è cambiato, soprattutto a seguito degli scandali legati alle menzogne usate per giustificare la guerra.

Le esternazioni di van Creveld ricalcano inoltre le recenti prese di posizione da parte dell'on. Murtha al parlamento americano. Mentre va comunque sottolineato che l'economista e politico Lyndon Larouche ha chiesto l'impeachment di Cheney sin dal 2002, la rivista Newsweek ha scritto che il tasso di consenso del Vice Presidente tra gli Americani è sceso al 19%, legando tale dato alla lunga serie di bugie da questi perpetrate ai danni delle popolazione USA e di cui sembra tutt'altro che pentito.



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