La nuova guerra in Medio Oriente di Cheney
17 luglio 2006 Il nuovo conflitto tra Israele e Libano rappresenta il secondo fronte aperto dal Vice President Cheney in Medio Oriente, dopo la campagna militare israeliana nella striscia di Gaza per annientare il governo di Hamas. Ora cè da attendersi lapertura di un terzo fronte contro la Siria, che sarebbe il preludio per un attacco contro lIran attraverso Israele che operi per conto di Cheney o tramite un attacco diretto delle forze USA.
Come recentemente riferito nellultimo numero di giugno della rivista EIR, questa nuova guerra è stata pianificata durante un incontro segreto tra Cheney, Donald Rumsfeld e Benjamin Netanyahu alla conferenza indetta dallAmerican Enterprise Institute a metà giugno a Beaver Creek in Colorado (l'articolo dell'EIR in inglese, formato PDF: «Cheney and Netanyahu Conspiring for War?» in fondo alla pagina).
Lapertura del secondo fronte, cioè lattacco di Israele al Libano, era pianificata. Stando ad Haaretz del 13 luglio, le manovre militari erano state preparate per la fine dellestate in base ad uno scenario che prevedeva incidenti di confine a cui lesercito israeliano avrebbe risposto con un attacco in forze contro il Libano. Fonti mediorientali consultate dallEIR riferiscono che i soldati israeliani catturati dagli Hezbollah erano sconfinati in territorio libanese.
Comera prevedibile, gli Hezbollah hanno risposto ai bombardamenti aerei e di artiglieria contro gli obiettivi in Libano lanciando missili a breve raggio contro le città settentrionali israeliane come Haifa. Il 15 luglio un missile ha centrato ununità navale israeliana impegnata nel blocco navale de Libano. Gli israeliani intendono liquidare le capacità militari di Hezbollah nel Libano meridionale, a partire dalla batterie missilistiche. Gli Hezbollah dispongono infatti di migliaia di missili a breve raggio che sarebbero usati nel caso di un attacco di Israele contro la Siria o lIran.
Lo storico militare israeliano Meir Pail ha confermato allEIR che da un punto di vista militare Israele probabilmente occuperà il Libano meridionale fino al fiume Litani. Nondimeno Israele non potrebbe sostenere una guerra a tutto campo in Libano come quella del 1982, e neanche unoccupazione permanente della vecchia zona di sicurezza da cui si ritirò nel 2000. Sebbene Pail dubita che la Siria offrirà ad Israele un pretesto per attaccare, è però convinto che se questo pretesto sarà creato, un attacco militare non è da escludere. Il vero problema è che i leader israeliani pensano solo in termini militari, mentre il problema reale è politico costruire una pace con i vicini arabi ha detto Pail, che è membro del partito favorevole alla pace Meretz-Yahad.
Unaltra fonte israeliana, che rappresenta ampi strati dei militari e della sicurezza del paese, ha spiegato allEIR che Israele continuerà ad agire militarmente contro gli Hezbollah. Israele accetterà un cessate il fuoco solo se questo prevede lintervento di una forza militare internazionale da stanziare lungo il confine israeliano palestinese con il compito di fungere da cuscinetto tra Israele e gli Hezbollah. Molto probabilmente dovranno essere truppe della NATO, ha spiegato la fonte. Un cessate il fuoco, ha aggiunto, non può essere mediato dagli Stati Uniti perché Washington non ha mostrato risolutezza e per questo si è screditata in tutta la regione. La fonte ha concluso che la situazione potrebbe migliorare se a Washington ci fosse un governo.
Movimento Internazionale per i diritti civili Solidarietà
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