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LaRouche sulla corruzione del partito democratico USA

24 luglio 2006 – In una conferenza tenutasi il 20 luglio a Washington, trasmessa su internet, Lyndon LaRouche ha ricostruito le fasi in cui il Partito Democratico, dopo aver vinto la campagna contro la privatizzazione delle pensioni, ha improvvisamente rinunciato a lanciare nuove e aggressive campagne politiche. Un attivista democratico ha chiesto “come mai?” e LaRouche ha risposto:

 

 


Lyndon LaRouche con un gruppo di giovani attivisti impegnati a fare propaganda negli ambienti democratici della capitale americana

 

“Per capirlo bisogna tener conto di Felix Rohatyn. Rohatyn scese in campo all’inizio di maggio dell’anno scorso, quando proposi di allargare la lotta per le pensioni, che era ancora in corso. Ce ne accorgemmo quando lanciai i moniti per la crisi dell’auto, affinché il governo intervenisse immediatamente non solo per salvare l’industria dell’auto, ma la stessa economia USA. Fu allora che i democratici mi piantarono in asso. ‘Beh, la cosa ci suona un po’ di sinistra’, dissero. Da dove veniva questa linea? Da Felix Rohatyn, Chris Dodd e qualche altro senatore. Fu così che chi prima appoggiava la proposta di come affrontare la crisi dell’auto, pensando di farci bella figura, ha preso le distanze. Poi, quando andammo ad ascoltare Nancy Pelosi, che pronunciò un importante discorso alla Harward University, nel partito democratico c’era ancora un impegno per il progresso tecnologico, sia al Senato che alla Camera dei Rappresentanti. A metà febbraio, quando ci trovammo ad affrontare la questione della nomina di Samuel Alito alla Corte Suprema, i democratici avevano rinunciato a quell’impegno. Una rinuncia su tutto il fronte delle questioni importanti. Il Partito Democratico, una gran parte di esso, era passato dalla parte di Rohatyn ...

“La gente deve fare i conti con la propria coscienza, a questo proposito. Sai come funzionano queste cose, la gente appartiene a certi ambienti religiosi, o a certi club massonici, o ad altre congreghe di questo tipo, e da questi dipende la loro rielezione o la loro carriera - da pressioni sulla famiglia o su circoli di questo tipo. E durante le vacanze natalizie vengono messi sotto torchio dai compari locali, che operano coordinatamente, e gliela cantano: «Felix Rohatyn dice così e così. Quell’altro dice così e così. Lo sai che il sen. Lieberman si è espresso contro questa cosa e altrettanto il sen. Dodd.»

“E’ così che il sabotaggio è andato avanti. Il presidente del Partito Democratico Howard Dean si è messo contro di noi, era decisamente contrario a quello che facevamo. Howard Dean, George Soros e Felix Rohatyn sono più o meno la stessa cosa. Dean è a capo delle attività organizzative del Partito Democratico! Cosa sbagliata per principio, visto che il tipo ha avuto un crollo di nervi in pubblico, nel bel mezzo della campagna elettorale, e non è quindi un leader all’altezza. Ma così stanno le cose.

“E’ tutto qui. La gente è convinta che nel Senato si faccia politica solo per tirare avanti, per non essere estromessi dal gioco, e questo vale specialmente per il Partito Democratico. E’ così che quando qualcuno ha cominciato a dire «Questo è il nostro club; certo, quello lì (laRouche) qualche idea interessante ce l’ha, forse la possiamo usare tra qualche anno, dopo che abbiamo vinto le prossime presidenziali, ma non ci rendiamo controversi adesso con queste storie. Lo sapete che a Felix non piace. Vogliamo mantenere il partito unito. Non facciamo fesserie e restiamo in gioco». L’unico modo di trattare questo problema, davvero l’unico, è riconoscere che c’è un valore che si colloca sopra a tutti gli altri, la verità. Piantatela con le menzogne, piantatela di dire che credete in qualcosa e poi votate contro. Piantatela di dire: sì, siamo d’accordo, ma dobbiamo fare un’altra cosa. Non si può dire: sì, quello era innocente ma lo abbiamo dovuto mettere alla sedia elettrica per evitare di litigare in famiglia. Questa è corruzione morale e sofismo. La generazione dei baby-boomer, gli abbienti che sono il 20% del paese, molti dei quali si sono formati alle regole del Congress for Cultural Freedom, che sono state inculcate loro dalle università elitarie della Ivy League, rappresenta il morbo della nostra società! Si dice che il pesce puzza dalla testa: sì, da questo 20% della popolazione”.

Un esponente del gruppo dei parlamentari neri, il Congressional Black Caucus della Camera dei Rappresentanti, ha chiesto a LaRouche come mai il Democratic Leadership Council (DLC), la corrente che si è screditata sostenendo l’idea dei “due partiti repubblicani”, sia riuscita a riguadagnare posizioni. LaRouche ha risposto:

“C’è stata una quinta colonna. La stessa cosa accadde a Bill Clinton. E’ una cosa che ho seguito di persona: potrei fare la lista di esponenti del partito democratico, che allora era alla presidenza, che sono responsabili di questo. Basta pensare a coloro che chiesero pubblicamente a Clinton di dimettersi per far posto ad Al Gore alla presidenza. Chi erano costoro, e dove sono oggi?

“Prendiamo un’altra angolatura. Nel DLC c’è gente che controlla le cose fin dall’inizio e affonda le sue radici nel crimine organizzato. E poi ci sono di quelli che facevano cose che non si chiamano crimine organizzato, ma dovrebbero invece chiamarsi proprio così: questi sono George Soros e Felix Rohatyn. C’è una mentalità che storicamente è propria del crimine organizzato, e questa gente opera nel Partito Democratico come i boss della mafia che controllavano il proprio territorio nella New York di allora. E profferiscono minacce, come fa Rohatyn, o come fa Soros, o come fece Al Gore quando fece la gaffe colossale con il primo ministro della Malaysia, durante la visita in quel paese [vertice APEC a Kuala Lumpur nel 1998. il vice presidente disse che la Malaysia doveva democratizzare/liberalizzare e sostenne i movimenti ribelli — ndr]. Quella doveva essere la fine della sua carriera. Questo è il problema. E’ lo stesso problema di chi vive in un quartiere controllato dalla mafia, con la famiglia minacciata. E come credete che operino persone come Steinhart, Rohatyn, Soros e compagnia? «Se mi compiaci ti sorrido, sennò ti faccio la pelle. E la pelle te la faccio in tanti modi: ti stronco la carriera; ho qualcosa sul tuo conto; ci sono giudici pronti ad un mio cenno; ti metto contro la gente della tua chiesa». Funziona così.

“Ci vuole il fegato del bravo soldato per mettersi contro questa gente. E quando quelli si muovono contro di te devi metterti d’accordo con gli altri che sono in pericolo e sviluppare un piano di battaglia.  Ed è proprio quello che abbiamo fatto noi! Ricordate cosa è accaduto dopo la sconfitta elettorale del 2000, e poi di nuovo dopo la sconfitta del 2004? In tutt’e due i casi ho organizzato una risposta. Alla fine del novembre 2000, abbiamo organizzato una risposta, che è poi stata successivamente affossata. Allora misi in guardia sul fatto che stava per accadere qualcosa di grosso, ed è poi successo, o no? Io dissi prima dell’insediamento di Bush che, poiché Bush era uno stupido e il crollo dell’economia era già cominciato, che il suo governo non si sarebbe retto in piedi, per cui doveva trovare qualcosa sul tipo di ciò che accadde in Germania, quando Hermann Goering fece appiccare il fuoco al Reichstag, cosa che servì a determinare una situazione in cui Hitler poté appropriarsi di poteri dittatoriali. E poi Hitler non mollò quei poteri fino al giorno in cui commise suicidio. Io dissi che bisognava attendersi una cosa del genere. E ci fu l’11 settembre”.

 

LaRouche denuncia “i Chamberlain della democrazia”

A seguito del voto del Senato che sostiene l’aggressione di Israele contro il Libano [1], il 19 luglio Lyndon LaRouche ha dichiarato:

“Un rapporto che ho ricevuto questa mattina diceva che la situazione è molto simile a quella che precedette lo scoppio delle due guerre mondiali. La valutazione non è sbagliata, ma può essere pericolosamente fuorviante.

“In primo luogo, il comune obiettivo dei liberisti anglo-olandesi e dei sinarchisti francesi nel provocare sia la prima che la seconda delle tre guerre mondiali di cui stiamo parlando è l’eliminazione del Sistema Americano dall’equazione strategica globale. In ambedue i casi il regime britannico ha finito col dover accettare controvoglia di essere salvato dalla forza militare degli USA. Questa volta lo scopo delle ondate di conflitti successivi è la distruzione di elementi essenziali della civiltà moderna.

“Detto ciò, occorre riconoscere nel carattere dei partiti politici negli USA, ed anche nell’Europa occidentale e centrale, una riedizione del comportamento vergognoso che il primo ministro britannico Neville Chamberlain tenne a partire dal 1938 a Monaco, e poi a Londra. Evidentemente manca solo il suo caratteristico ombrello.

“Ci troviamo sull’orlo di un nuovo tipo di  guerra mondiale che si sta sprigionando dalle avventure di Bush e Cheney per coinvolgere tutto il Sud-Ovest Asiatico. Gli psichiatri potrebbero dimostrare come il presidente George W. Bush non sia mentalmente all’altezza di affrontare un processo per i crimini di guerra e altri crimini contro l’umanità che ha commesso, ma più presto che tardi l’amministrazione Bush colerà a picco a motivo della situazione di preguerra mondiale che ha provocato promuovendo la nuova fase di conflitti che si stanno diffondendo nel Sud-Ovest Asiatico ed oltre. E’ a questo punto che dovremmo ricordarci dell’ombrello di Chamberlain.

“La Seconda Guerra Mondiale fu allestita da una triade malvagia rappresentata dal convergere di elementi filo-fascisti della finanza internazionale come la Lazard Freres francese, l’olandese Deterding [Royal Dutch Shell] sostenitore di Hitler e il Regno Unito di Montagu Norman. Queste forze portarono il fascismo al potere nell’Europa continentale, poi nella situazione che si venne a creare tra il 1940-1941, il Regno Unito decise di non fare l’ accordo con Hitler ma di orientarsi verso gli Stati Uniti del Presidente Franklin Roosevelt.

“Oggi, in una situazione simile di preguerra mondiale, lo spettro di Neville Chamberlain, o qualcosa di peggio come la banda fascista (Sinarchista) di Felix Rohatyn, aleggia sulla dirigenza politica del governo federale USA. Questa volta, se non ribaltiamo il crollo morale che si è recentemente verificato nel Congresso, un’epoca buia sarà praticamente inevitabile. I circoli sinarchisti di Rohatyn non possono vincere, ma se non li sconfiggiamo ora, tutti, loro stessi compresi, saranno travolti.”

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[1] Il 18 luglio il Senato USA ha votato all’unanimità il sostegno alla guerra di Israele contro il Libano (“diritto all’autodifesa”), mentre un minimo di resistenza si è coalizzata alla Camera dei Rappresentanti, dove il 20 luglio 8 democratici hanno votato contro una risoluzione analoga.

Il 19 luglio Dennis Kucinich ha presentato una risoluzione che chiede il cessate il fuoco nel conflitto tra Israele e Libano. Il 21 luglio avevano aderito all’iniziativa 23 cofirmatari.

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