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Il peggioramento della politica americana

3 ottobre 2006 – Il 30 settembre Lyndon LaRouche ha commentato gli sviluppi recenti della politica USA (vedi oltre) sottolineando come la crisi attuale esiga che si riconoscano chiaramente le cause ideologiche che l'hanno provocata.
“Nelle ultime settimane - ha dichiarato LaRouche - lo sfascio economico dell'economia USA, da me previsto come probabile, ha colpito il sistema mondiale. È in corso una svolta peggiorativa, non solo nell'economia USA ma in quella mondiale. Le difficoltà dell'hedge fund Amaranth e soprattutto l'accelerazione del tracollo del settore immobiliare sono sono gli aspetti più evidenti e riconosciuti di una tendenza generale. A questo punto sono state messe in moto, nei piani alti dei circoli di potere transatlantico, tattiche disperate che vanno ben oltre il raggio in cui la 'squadra d'emergenza' ha contenuto i suoi interventi.
“Non vi sono segni di iniziative di sorta, da parte delle forze che contano, dentro e fuori gli USA, miranti a ribaltare o almeno frenare il crollo ora in corso. Tutto ciò che si cerca di fare è evitare che la popolazione si renda conto di quello che sta accadendo. È uno stato di cose che conduce la componente americana degli interessi transatlantici liberisti anglo-olandesi ad uno stato di disperazione, tanto che un massiccio attacco aereo USA contro l'Iran diventa una prospettiva immediata, già nelle settimane che precedono le elezioni per il rinnovo parziale del Congresso a Novembre...”
“Il problema è che i principali economisti del mondo transatlantico, in particolare, che sono alle prese con lo sfascio del motore economico globale, non soltanto non sanno come rimettere in ordine questa bestia, ma anche se avessero tutta la competenza che occorre al caso, essi non avrebbero alcuna intenzione di procedere alle riforme che sono necessarie ad una riparazione del genere...”
“Nelle reazioni di minuto in minuto agli sviluppi immediati più recenti, come ad esempio quelli verificatisi nel Senato USA, la causa effettiva del comportamento disastroso che provoca l'insieme di questi sviluppi è generalmente elusa. A tale proposito il Congresso, la stampa ed i cittadini, tutti sono colpevoli di negligenza, ciascuno a modo suo. Come nel caso dell'Atene di Pericle, che provocò la propria distruzione, la sofistica, con cui si ricorre all'opinione popolare di “stare al gioco per restare in gioco” quale sostituto di una sana razionalità, ha provocato conseguenze che possono essere però giudicate come il prodotto di un maledetto tradimento. Siamo vittime del regime di una politica che evita di tener conto di qualsiasi principio ragionevole...”
“Le forme predominanti dei fallimenti recenti della dirigenza del partito democratico al Senato non possono essere competentemente comprese senza inquadrare un fenomeno simile come esempio di uno stesso campionario. Analizzando la situazione nelle regioni e nelle nazioni incontriamo differenze specifiche significative, ma prese tutte insieme queste particolarità vanno a comporre un unico campionario generale ... In varie parti del mondo, ad esempio, mi sento chiedere: “Quando arriva il tracollo?” e io rispondo: 'Senti amico, cosa c'è che non va? Non vedi che il tracollo è in pieno svolgimento?” ...
“I successi che sono riuscito a riscuotere nel fare previsioni economiche a lungo termine hanno come presupposto il riconoscimento che le previsioni statistiche-meccanicistiche sono intrinsecamente incompententi dal punto di vista professionale e scientifico. L'abilità nel fare previsioni dipende dalla capacità di rinunciare ai metodi statistici di ragioneria monetaria e finanziaria e dal saper ricondurre il significato degli sviluppi riflessi negli andamenti monetari e finanziari ad un vero insieme di rapporti causali la cui natura è fisica. ...
“Ci troviamo nel mezzo di una svolta storica in cui la continuazione delle follie a cui assisto da parte della leadership democratica dal febbraio scorso non può più essere tollerata. L'esistenza stessa della nazione e della stessa civiltà dipende dalle iniziative che si prendono in queste settimane. Comunque gli elettori giudicheranno candidati e partiti, il modo in cui la storia in futuro li giudicherà è già predeterminato dalla minaccia rappresentata dalle nuove guerre della banda di Bush e dalla catastrofe economica che ci attende nelle prossime settimane”.

Gli eunuchi del Congresso
Di fronte ai rischi sempre più acuti che l'amministrazione Bush attacchi improvvisamente l'Iran, anche per rilanciare le quotazioni elettorali in vista del voto di novembre per il parziale rinnovo del Congresso, Lyndon LaRouche ha ribadito l'appello per un impeachment di George Bush e Dick Cheney.
LaRouche ha denunciato come “eunuchi” i vertici del partito democratico, che si rifiutano di prendere iniziative per l'impeachment. Quanto sia azzeccata la definizione “forte” di LaRouche è diventato evidente il 27 settembre, alla conferenza stampa dai capigruppo al Senato ed alla Camera, Harry Reid e Nancy Pelosi.
Un giornalista ha chiesto alla Pelosi come risponde alle accuse repubblicane di voler mirare all'impeachment del Presidente Bush”. La Pelosi ha risposto: “Si tratta soltanto di una tattica da parte loro. Abbiamo tolto l'impeachment dall'ordine del giorno. Un impeachment sarebbe un abbuono per i repubblicani al Congresso, mentre essi sono complici di tutto questo”. Reid: “Ed inoltre farebbe diventare Dick Cheney presidente”.
Il 29 settembre il Senato ha approvato la legge anti-terrorismo che conferisce a Bush il diritto di decidere che cosa rientri sotto le Convenzioni di Ginevra, e contiene una definizione troppo ampia di “combattente nemico”, l'eliminazione dell'habeas corpus (garanzie per l'imputato nel diritto anglosassone) e del judicial review (ricorso alla Corte Suprema che garantisce la costituzionalità), l'uso di prove estorte con la forza, o di prove segrete, ed una definizione molto restrittiva del termine “tortura”.
La giornata parlamentare è iniziata con il voto di quattro emendamenti che hanno riscosso dai 46 ai 48 voti su 100, tra cui quelli dei repubblicani Chaffee e Specter e dell'indipendente Jefford, oltre ai democratici. Lo schieramento di Bush e Cheney ha raccolto un massimo di 53 voti, il che dimostra che i democratici avevano i numeri per fare la filibuster, l'ostruzionismo legittimo. La filibuster può essere impedita solo con sessanta voti, che i repubblicani non avevano. Alla fine delle belle parole con cui è stata criticata la politica dell'amministrazione, ben 12 democratici hanno capitolato consegnandosi al nemico e votando per la legge infame.
In un commento del 29 settembre il New York Times ha spiegato: “Ecco che succede quando questo Congresso irresponsabile sottoscrive una legge così importante ad uso e consumo della politica scervellata in vista del voto di metà legislatura: l'amministrazione Bush ha usato i timori dei repubblicani di perdere la maggioranza per far approvare idee orribili in materia di anti-terrorismo che renderà le truppe americane meno sicure e danneggerà per lungo tempo questa nazione che da 217 anni poggia sul diritto - mentre in effetti non farà nulla per proteggere la nazione dai terroristi. I democratici hanno tradito i propri principi per sottrarsi ad un'ondata di inserzioni pubblicitarie all'ultimo minuto. A perderci davvero qui è la nostra democrazia”.


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