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Il crollo immobiliare e il “Massacro” dei crediti ad alto indebitamento

6 novembre 2006 – Le vendite di abitazioni non nuove negli USA sono diminuite dell'1,1% a settembre rispetto ad agosto e del 13,6 rispetto al settembre 2005, secondo i dati dell'associazione degli immobiliaristi, la National Association of Realtors. Al minimo degli ultimi tre anni sono scese anche le richieste di nuovi mutui casa, come ha riferito il 27 ottobre la Mortgage Bankers Association.
Nel terzo trimestre si registra un aumento degli espropri del 43% rispetto al 2005. Secondo RealtyTrac sono più di 318 mila le proprietà sul conto delle quali è iniziata una qualche procedura di esproprio nel periodo tra luglio e settembre. Questo rappresenta un aumento del 17% rispetto al trimestre precedente e del 43% rispetto al 2005. Gli espropri sono saliti al 171% rispetto all'anno scorso in California. Sono più che raddoppiati nel Michigan, toccando il 109%. La Florida ha il maggior numero di procedure, con un aumento del 26% rispetto all'anno scorso.

I crediti ad alto indebitamento

Un ciclo ribassista immobiliare minaccia direttamente la bolla fittizia dei crediti ad alto indebitamento. Vediamo come. Le scalate da parte dei private equity funds producono una massa esplosiva di debito, crediti e obbligazioni, con un alto tasso d'indebitamento, o leva. Si tratta di debito che spesso viene addossato alle imprese appena rilevate dai private equity funds. Non si tratta di debito contratto per far fronte ad investimenti, ma solo per finanziare la scalata e pagare i dividendi agli investitori del private equity fund.
Le banche che gestiscono le emissioni di bonds ad alto indebitamento di questo tipo rivendono poi i titoli ad alto rischio/alto reddito principalmente agli hedge funds e ad altri investitori/speculatori. Finché c'è liquidità in abbondanza, e poche insolvenze sui bond societari, il mercato tira. Questo però potrebbe cambiare rapidamente, con conseguenze disastrose per grandi banche, hedge funds, private equity funds e per i loro investitori, che comprendono le assicurazioni e i fondi pensione.
In un nuovo rapporto della Dresdner Kleinwort si fanno notare due aspetti allarmanti del mercato dei crediti ad alto rapporto d'indebitamento. Primo, si verifica un aumento sorprendente del volume di questi crediti soprattutto provocato dalle scalate dei private equities. Secondo, gli hedge funds si sono riversati in massa su questo mercato. Quando un'impresa finisce in difficoltà, non sono le banche ma gli hedge funds a deciderne le sorti, scaricandone i titoli e defilandosi. Secondo il rapporto, l'attività degli hedge funds nel mercato europeo dei crediti ad alto rendimento/rischio è raddoppiata quest'anno rispetto al 2005, mentre sul mercato mondiale l'emissione di leveraged bond obbligations (LBO) si stima sui 300 miliardi di dollari.
Il rapporto di Dresdner Kleinwort riferisce: “Una infusione record di denaro nei private equity funds alimenta livelli da record delle attività LBO ... Tutta questa liquidità evidentemente porta ai massimi storici il rischio nel mercato finanziario ad alto rendimento ... La domanda se i mercati ad alto rendimento/rischio finiscano in un bagno di sangue dipende dalla gravità di qualche ciclo ribassista”. Questo ciclo ribassista potrebbe essere innescato da un “crac del mercato dell'abitazione USA”. Se ciò accade, i debitori in LBO scopriranno che “tra chi ha prestato loro denaro vi sono gli hedge funds”, mentre al tempo stesso il “pool di liquidità” che attualmente alimenta il mercato dei crediti ad alto rischio potrebbe improvvisamente prosciugarsi.
Un monito analogo è stato lanciato il 25 ottobre da Standard&Poor in un rapporto in cui si notava come l'aumento del “debito ad alta leva” ed il corrispettivo mercato dei derivati sul credito rischiano di scoppiare. Se dovesse accadere, le banche in Europa e negli USA finirebbero col subire il 40% delle perdite, che saranno nell'ordine delle migliaia di miliardi di dollari, spiega S&P.


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