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Giornale cinese intervista LaRouche

11 dicembre 2006 – Il 4 dicembre il Quotidiano della scienza e della tecnologia cinese ha pubblicato un'intervista a Lyndon LaRouche sulla crisi finanziaria globale, e in particolare sulla caduta del dollaro e le sue ripercussioni.
Il Quotidiano della scienza e della tecnologia (Science and Technology Daily) è associato al ministero della Scienza e tecnologia e conta 200 mila abbonati. Il suo pubblico è principalmente composto dalle istituzioni scientifiche, della ricerca e della tecnologia.

Nell'intervista LaRouche afferma tra l'altro: “C'è un serio problema concettuale di incompetenza scientifica tra coloro che si occupano di previsioni economiche. Si usano gli stessi metodi che un matematico impiegherebbe nel calcolare le traiettorie delle palle di biliardo. È un metodo di meccanica statistica, di traiettorie nello spazio-tempo cartesiano. Una competente previsione economica tiene conto dei cicli a lungo termine degli investimenti nel capitale fisico dell'economia, considerati come un processo dinamico ... Una previsione competente nel mondo d'oggi deve tener conto della mancanza di coerenza tra i valori monetari-finanziari ed il valore fisico considerato indipendentemente dai presupposti monetari finanziari. Così, nell'economia transatlantica degli ultimi tre decenni e mezzo, il capitale monetario e finanziario è lievitato a tassi crescenti, mentre il valore fisico pro-capite e per chilometro quadrato è andato crollando sempre più rapidamente. Ciò che ha permesso al mondo di funzionare da quando nel 1971-1972 fu abolito il sistema di Bretton Woods basato sul dollaro USA a riserva aurea, è stato il presupposto che i valori denominati in dollari sono in qualche modo sostenuti dalla generale convinzione, condivisa da nazioni e mercati, che il dollaro rimarrà negoziabile per un lungo periodo ad un valore prossimo a quello attuale. Se il dollaro improvvisamente crollasse di un 20%, a livelli inferiori all'80% di quello attualmente stimato, il crollo del dollaro comporterà anche quello di ogni altra moneta il cui governo detiene riserve monetarie e finanziarie denominate in dollari ... Questo tracollo scatenerebbe allora un panico globale. A condizioni del genere, a meno che non si adottino prontamente le riforme specifiche che ho indicato [per una nuovo sistema di Bretton Woods con tassi di cambio fissi e a prova di speculazione], l'intero sistema mondiale finirebbe in un crollo, una reazione a catena, riducendosi ad una piccola percentuale rispetto ai livelli attuali”.


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