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Un’altra vittoria dei democratici lascia di stucco esperti e sondaggisti

     
I giovani del LYN attivi nelle strade di San Antonio, in Texas

18 dicembre 2006 – Un altro importante segnale dall'America: nell'elezione supplementare a San Antonio, nel Texas, tenutasi il 12 dicembre a seguito di un cambiamento dei confini circoscrizionali voluto dai repubblicani, il democratico Ciro Rodriguez ha stravinto, raccogliendo 38.247 voti contro i 32.165 del repubblicano Henry Bonilla. Il margine della vittoria dell'8,6% - 54,3% contro il 45,7% - è stato definito “sbalorditivo”, “un terremoto” e “imprevedibile”. I sondaggi davano al democratico Ciro Rodriguez uno svantaggio del 7% rispetto al favorito, il repubblicano Henry Bonilla, che da 14 anni occupa il seggio parlamentare del 23mo distretto del Texas che ha San Antonio come capoluogo.
In un comunicato del 12 dicembre Lyndon LaRouche ha definito la vittoria “un plebiscito contro Howard Dean” presidente del Democratic National Committee, l'organismo centrale del partito. LaRouche ha fatto notare come Dean abbia cercato di sabotare la campagna elettorale democratica in quel distretto, ma è stato neutralizzato dagli interventi del movimento giovanile di LaRouche, il LYM, i cui contingenti sono arrivati da Houston e Los Angeles, e da un intervento all'ultimo minuto dell'ex presidente Bill Clinton a San Antonio, la principale città del distretto elettorale. Nel comizio del 10 dicembre Clinton ha duramente criticato la politica “imperiale” di Bush-Cheney e l'ingiustizia economica che caratterizza i sei anni da essi trascorsi alla Casa Bianca, animando così un afflusso alle urne tanto straordinario, in particolare nei quartieri universitari, da mandare a casa Bonilla dopo 14 anni di attività parlamentari.
Dean, che aveva già remato contro nelle elezioni del 7 novembre, ha fatto del suo meglio per perdere queste elezioni, ha commentato LaRouche, adottando una “strategia” fasulla, mirante al solo elettorato che è gia parte della base democratica e ostacolando la partecipazione di Rodriguez ai dibattiti elettorali in cui egli avrebbe potuto mettere maggiormente in risalto una sana piattaforma politica. “Per la politica di Dean è stata una sconfitta sonora”, ha spiegato LaRouche. L'intervento del LYM, ha continuato LaRouche, mirante a mobilitare gli strati studenteschi nelle zone universitarie, non sarà forse stato decisivo se considerato isolatamente, ma insieme all'improvvisa visita di Clinton ha senz'altro contribuito a svegliare l'elettorato. Questa combinazione, di Clinton e del LYM, è la forza migliore del partito democratico, ha affermato LaRouche, che ha concluso: “Il partito democratico deve apprendere in fretta questa lezione”.
Smarcandosi dalla strategia ostruzionistica di Dean, il LYM si è fatto particolarmente promotore di una campagna di denunce contro Bonilla, definendolo il “Bush baby”.
Clinton è intervenuto al Palo Alto College di San Antonio - proprio dove la presenza del LYM è stata maggiore - prendendo posizione contro la dirigenza del suo partito che non ha saputo cogliere l'occasione d'oro del 7 novembre per riportare una vittoria ancora più decisa. Clinton ha infatti notato che in dieci circoscrizioni i repubblicani hanno ottenuto il seggio parlamentare con un “esile vantaggio”, ed ha così riproposto la nota critica già diffusa nel partito secondo cui Dean avrebbe sbagliato a stringere i cordoni della borsa, giustificandosi con la necessità di finanziare a lungo termine le strutture di partito, ma avrebbe dovuto finanziare i candidati in quei dieci distretti perché avevano ottime possibilità. Molti applausi hanno accolto l'esclamazione di Clinton: “Dovete decidere se questo seggio parlamentare farà parte dei 29 [già vinti dai democratici il 7 novembre], oppure dei 10” così stupidamente persi.
Come già avvenuto il 7 novembre, esperti e sondaggisti hanno sottovalutato il desiderio reale degli elettori di esprimere il proprio disgusto per la politica di Bush e Cheney.
Un esponente democratico di spicco nello stato si è congratulato con il LYM per l'opera svolta: “E' quello che la struttura nazionale e statale del partito avrebbe dovuto fare”, ha detto. Un altro attivista noto in tutto lo stato ha osservato che “la strada che conduce a nuove vittorie” è quella indicata da LaRouche.


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