Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà

 

 

LaRouche annuncia la fine di Al Gore

16 aprile 2007 – In un articolo del 13 aprile Lyndon LaRouche annuncia l'imminente fine politica di Al Gore e di tutto ciò che è collegato alla sua truffa del riscaldamento globale. “Dove si trova il futuro” è il titolo dell'articolo, che attacca così:
“La recente popolarità acquisita dall'ex vice presidente Al Gore si sta già dissolvendo. I 'bio-carburanti' sono cose riservate esclusivamente ai truffatori, che puntano sui creduloni per fare facili incassi. La realtà mondiale è invece dominata da una spinta verso il nucleare come principale base energetica per lo sviluppo dell'Eurasia e di altre parti del mondo. Come suggerisce l'Economist del 7 aprile, l'argomento sul tavolo di ambienti di leadership capaci di pensare è chi controllerà la politica economica di un mondo che, in effetti, sarà sempre più dominato dalla fissione nucleare e da tecnologie connesse.”
L'autore passa quindi a paragonare Al Gore a Don Imus, un personaggio dei mezzi d'informazione americani recentemente caduto in disgrazia a seguito di accuse di razzismo:
“Dopo Don Imus tocca ad Al Gore. La bolla di Al Gore si rivelerà probabilmente la più breve nella storia delle grandi truffe. Nelle ultime settimane se ne sono visti i segni premonitori, che diventeranno sempre più vistosi, rovinando le ambizioni politiche di molti candidati alla presidenza”.
La politica del riscaldamento globale è stata screditata non solo come “truffa pseudo-scientifica”, ma anche perché i suoi effetti sono genocidi e razzisti. Adesso che questi due aspetti della truffa di Gore sono stati pubblicamente denunciati, i suoi giorni sono contati. (vedi oltre)
“La fine della bolla politica di Gore comporterà tra i risultati utili una bella pulizia di tante sciocchezze che attecchiscono tra gli aspiranti alla candidatura presenziale per il 2008.
“Questo non significa che tutti coloro che rischiano di perdere consensi sono degli zero. Significa piuttosto che, come succede per qualche 'bravo ragazzo' sorpreso dalle telecamere durante la perquisizione del bordello, si perde il posto in prima fila. Così molti di coloro che tirano la volata per Gore, magari non saranno costretti a ritirarsi dalla politica, ma dovranno accontentarsi di un ruolo secondario”.
In questo contesto LaRouche ha fatto riferimento all'articolo dell'Economist, intitolato “La prole della globalizzazione”. “In effetti l'Economist si chiede: chi avrà maggiore leadership in un mondo in cui il nucleare si sta affermando ed i seguaci di Al Gore finiranno per pagarla cara? Concordo con l'Economist sulla valutazione generale di tale tendenza ma dissento nettamente a proposito di quale ne sarà l'esito”.
Nel resto dell'articolo, disponibile sul sito web larouchepac.com, l'autore illustra concordanze e divergenze da un punto di vista storico e concettuale.

La saga della rovina di Al Gore
L'11 aprile il Washington Post riferiva che Al Gore è stato costretto a traferire il suo concerto Live Earth allo Stadio Giants nel New Jersey. Gore voleva che si tenesse su un terreno del Congresso USA a Washington, ma i repubblicani non hanno concesso l'uso della proprietà a quelle che giustamente ritengono sue attività elettorali.
Il giorno dopo due giornali cileni, Mercopress e El Mercurio, hanno reso noto che Al Gore e Barrick Gold hanno deciso che quest'ultima ritiri la propria sponsorizzazione alla conferenza sul clima che Gore ha in programma a Santiago del Cile l'11 maggio. L'annuncio è arrivato solo due giorni dopo che l'EIR aveva diffuso un comunicato intitolato: “Il razzismo di Gore: a peso d'oro” .

Nella denuncia si spiega che la sponsorizzazione di Gore da parte del gigante dell'oro è coerente con il razzismo di fondo di ambedue e dei comuni sostenitori finanziari. Barrick conta tra i suoi azionisti la famiglia Bush ed altri esponenti di spicco del cartello delle materie prime anglo-olandese. Un portavoce di Barrick dal Cile ha fatto sapere che i “sospetti” sul conto dell'impresa stavano “distraendo” l'attenzione dal vero scopo della conferenza. Diversi siti di ambientalisti cileni nel corso degli ultimi due anni hanno pubblicato una documentazione del 1997 dell'EIR sulle responsabilità dell'impresa nel genocidio in Africa.
Il principale sponsor della conferenza “Riscaldamento globale e cambiamento climatico” del prossimo 11 maggio è il fascista cileno Sebastian Pinera, personaggio impegnato nella creazione del “Comitato nazionale per il sostegno della candidatura di Al Gore al Nobel per la pace del 2007”. Pinera è stato il candidato alla presidenza del Cile sconfitto da Michele Bachelet nel 2005. La sua candidatura fu sostenuta dai reduci della dittatura di Augusto Pinochet. Sebastian Pinera, miliardario, è fratello del famigerato Jose Pinera, ministro del lavoro di Pinochet e architetto della rovinosa privatizzazione del sistema pensionistico del paese all'epoca della dittatura militare (http://www.movisol.org/pensioni9.htm). Attualmente Pinera è impegnato ad affossare il governo di Bachelet insediatosi nel marzo 2006.
Un altro sponsor della conferenza cilena è il quotidiano El Mercurio, di proprietà della famiglia Edwards, al servizio della corona britannica dal XIX secolo e distintasi per il ruolo centrale svolto nel golpe di Pinochet del 1973 insieme con Henry Kissinger, George Shultz e Felix Rohatyn, che per l'occasione operò attraverso la ITT.
Infine, Gore è stato disinvitato a parlare dall'American Institute of Architects (AIA). Era stato invitato offrendogli anche una succulenta parcella, ma in seno alla dirigenza dell'associazione è scoppiata la rivolta. Anche sul sito dell'AIA si possono leggere le lettere di protesta fioccate contro la partecipazione di Gore al congresso del 5 maggio.


[inizio pagina]

MoviSol.org

Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà

Newsletter

Il CD di Solidarietà

© Copyright

MoviSol.org

Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà