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Da Londra il Financial Times attacca Tremonti

11 aprile 2008 (MoviSol) – Londra, si sa, non tollera chi canta fuori dal coro. Il 9 aprile scorso, Tony Barber ha scritto sul Financial Times di aver apprezzato in passato la compagnia di Giulio Tremonti, ma che ora, poiché egli “sta giocando in modo più populista, attaccando la globalizzazione”, condannando “la dittatura del mercato” e proponendo “una nuova Bretton Woods”, non sarebbe più altrettanto sicuro di volerlo tra le sue amicizie.

Secondo il giornalista britannico, essendo “una persona abitudinaria”, possiamo essere certi che in caso di vittoria Berlusconi nominerà Ministro dell’Economia Tremonti. In questo caso, “una vittoria di Tremonti […] intensificherebbe le forze introspettive e l'atteggiamento difensivo”.

Ricorrendo a Shakespeare, Barber ha ricordato le parole di Bruto a giustificazione dell'assassinio di un Cesare non colpevole di atti commessi, ma di atti che avrebbe potuto compiere: “Quindi consideriamolo come un uovo di serpente che, schiuso, diverrebbe, secondo la sua natura nocivo [sic], e uccidiamolo nel guscio”.

Per Barber, quindi, il messaggio indirizzato a Tremonti è minaccioso e semplice: “Non possiamo aspettare che l'uovo del serpente chiamato protezionismo raggiunga la sua maturità”.

Tony Barber è tra quelli che si battono apertamente a sostegno del Trattato di Lisbona, e il 6 febbraio scrisse da Bruxelles che se gli italiani “non riescono a rimediare a ciò che c’è di sbagliato in Italia, l’Europa può farlo per loro”. In particolare ha previsto che l’UE interverrà per costringere Silvio Berlusconi a vendere alcune emittenti se vincerà le elezioni. Un tale intervento complicherebbe, invece che facilitare la soluzione dei problemi italiani, compresi quelli del conflitto d'interessi. L’UE farebbe meglio a lavorare per un piano di grandi investimenti pubblici a lungo termine per creare ricchezza reale nel paese, tanto per dimostrare sul serio di voler “risolvere i problemi” degli italiani.

 


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