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Obama vorrà la "riforma letale" anche del programma spaziale?

1 febbraio 2010 (MoviSol) – Oggi la Casa Bianca presenta la previsione di bilancio per l'anno 2011 riservato al funzionamento della NASA. Alcune voci allarmate temono che il programma spaziale sarà definitivamente cancellato. Se nel 2004 Bush promise un programma di conquista della Luna e di Marte senza finanziarlo adeguatamente, pare che Obama potrebbe addirittura dichiararlo non necessario.

Un modo per affossarlo, oggetto di un futuro "studio esauriente e della durata di molti mesi" da parte della Casa Bianca, potrebbe essere quello di 'privatizzare' il settore: dirottare i miliardi di dollari destinati alla NASA per sviluppare razzi e veicoli 'privati', il che sarebbe un chiaro atto di sabotaggio, utile solo a perdere tempo in una crisi nazionale essenzialmente riconducibile ad una perdita relativa netta di produttività fisica del lavoro, per il lungo decadimento dell'intensità con cui i princìpi fisici sono applicati all'economia produttiva.

A conferma di questi sospetti la scorsa settimana lo stesso amministratore della NASA, in visita ad Israele, ha fatto un dichiarazione cui la stampa americana ha deciso di non dedicare molta attenzione. Secondo Charles Bolden vi saranno "cambiamenti importanti", poiché prossimamente, dopo l'abbandono degli Shuttle previsto per l'anno 2010 inoltrato, saranno "entità commerciali americane o straniere" a portare il personale sulla stazione spaziale internazionale.

L'anno scorso il Congresso, con una legge dedicata, ha adottato misure tali da scongiurare la fine del programma lunare e marziano, ma la NASA ha già interrotto le ricerche relative all'esplorazione lunare per mancanza di fondi e al centro spaziale Kennedy, in Florida, ci sono stati i primi licenziamenti. Inoltre, siccome il programma di sostituzione degli Shuttle con i nuovi veicoli esplorativi non è stato adeguatamente finanziato per un intero lustro, e i pochi prototipi realizzati dai privati sono risultati un fallimento, gli Stati Uniti dovranno fare affidamento sulla Russia per mandare astronauti oltre l'atmosfera terrestre.

Bolden ha anche illustrato le logiche conseguenze di questa pericolosa deriva, dicendo che si arriverà a "dibattere se la NASA abbia o no bisogno di astronauti", poiché non è previsto che nel prossimo decennio a salire in orbita siano, appunto, degli americani.

I tagli alla NASA, dal riuscito sbarco sulla Luna fino ad oggi, sono sempre stati fatti per 'risparmiare danaro', benché già durante le missioni Apollo il loro responsabile Werner Von Braun avesse affrontato di petto tutti i 'pauperisti' dimostrando al mondo che la loro gazzarra serviva soltanto a nascondere che le missioni spaziali erano e sono generatrici di "valore economico" per le future generazioni.

Come ha dichiarato il 27 gennaio l'ex amministratore della NASA Mike Griffin, già il blocco del programma Apollo firmato da Nixon nel 1972 fu "della storia umana una delle decisioni sì più importanti, ma comportanti una bancarotta strategica", e quel che Obama potrebbe decidere sarebbe "ancor peggio", poiché la stazione internazionale rischia di diventare "ostaggio della speranza che mezzi spaziali commerciali ora inesistenti possano essere approntati in tempi opportuni [e] il Presidente ha scelto di consigliare alla nazione di abbandonare il suo ruolo di guida nella frontiera spaziale".

Quindi, lo stesso argomento 'liberista e pauperista' che sotto la presidenza Bush, come ricorda in questo frangente LaRouche, ha trasformato l'esercito americano in un'espressione di interessi privati, sembra ora convincere la 'nuova' amministrazione americana a tagliare i preziosi ponti con le stelle. Così mentre Cina, India e Corea del Sud e altre nazioni s'affidano ad un proprio programma spaziale, quello che le ha ispirate e che per decenni è stato oggetto di invidia mondiale rischia di scomparire dalla storia.


Approfondimenti:

"Per uscire dalla crisi, servono uomini su Marte"
(22.7.2009)

"Buzz Aldrin indica Marte come rimedio alla crisi globale"
(6.7.2009)

"Fusione Nucleare? "Yes We Can!""
(11.1.2009)

"LaRouche: il mondo ha bisogno di energia nucleare per sopravvivere"
(9.5.2009)

"Fusione nucleare per secoli, senza aspettare (altri) decenni"
(13.8.2009)


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