Mentre il grosso delle attività economiche reali e necessarie da tempo opera
essenzialmente in passivo, le attività finanziarie hanno raggiunto fatturati vertiginosi.
Ora però anche le banche e le finanziarie versano in grandi difficoltà.
Riescono a tenere in piedi i loro schemi piramidali solo con il saccheggio sempre più
aggressivo dell'economia reale. Ma più questo procede rapidamente, più si avvicina
il crollo dell'intero edificio dell'economia globale.
Lothar Komp dell'EIR mostra con questa serie di grafici alcuni aspetti essenziali
del meccanismo speculativo e dell’indebitamento.
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     Il crac finanziario in un colpo d’occhio
Le riserve in dollari

Secondo le stime dell'OCSE, alla fine del 2005 il deficit USA potrebbe superare comodamente gli 800 miliardi di dollari. Il castello di carte può essere tenuto in piedi soltanto fino a quando le banche centrali asiatiche continuano a rastrellare titoli in dollari, che per quest'anno dovrebbero ammontare ad altri 800 miliardi di dollari. Si tratta di una tendenza che ovviamente non può durare all'infinito. Ad un certo punto alla Federal Reserve non resta che effettuare una stretta creditizia choccante, che comporta il crollo di bolle finanziarie e piramidi del debito.

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