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L'ONU e una nuova Westfalia:
il vero problema è il liberismo anglo-olandese

In un incontro organizzato a Berlino il 12 gennaio 2005, Lyndon LaRouche ha formulato la proposta di tornare ai principi di base del Trattato di Westfalia del 1648, che sono ancora oggi alla base del diritto internazionale. Alcuni partecipanti hanno chiesto se questo nuovo accordo mondiale possa passare attraverso l'Organizzazione delle Nazioni Unite e in che modo essa possa essere ridefinita o riorganizzata nel caso non fosse adeguata allo scopo.
Lyndon LaRouche ha risposto:
L'impostazione iniziale dell'ONU risale al presidente Franklin D. Roosevelt, prima che fosse effettivamente fondato. Nelle intenzioni di Roosevelt il principio di Westfalia doveva essere ampliato, ed è per questo che oggi propongo "un secondo principio di Westfalia". Questo significa che le popolazioni mondiali, ciascuna rappresentata dal proprio stato nazionale, indipendente, debbono dar vita ad un periodo di sviluppo in cooperazione con gli altri, a tutto vantaggio dello sviluppo mondiale complessivo; ciascuna nazione dovrebbe dedicarsi a tale sviluppo. Occorre dunque un contesto istituzionale che renda possibile la coordinazione tra le nazioni indipendenti. Questo non è un governo mondiale, come quello proposto da Bertrand Russell e da altri.
Piuttosto si tratta di un concerto delle nazioni, di un forum. Questo presenta delle debolezze, come ad esempio ebbi modo di constatare in occasione della conferenza dei paesi non allineati che si tenne a Colombo, nel Sri Lanka, nel 1976. In tale occasione si arrivò a dei risultati per cui noi avevamo lavorato nei due anni precedenti. La stragrande maggioranza dei partecipanti a quella conferenza approvò una mozione contenuta Nella sezione economica della risoluzione finale. Ma quando poi si tenne il congresso dell'ONU, nell’autunno successivo, l'unica persona a prendere la parola per sostenere la risoluzione delle nazioni non allineate fu Fred Wills, allora ministro degli Esteri della Guyana, anche se quella risoluzione era stata votata entuasiasticamente dalla stragrande maggioranza dei non allineati.
La debolezza dell'ONU sta nel fatto che il sistema del suo Consiglio di Sicurezza si è rivelato un fallimento. L'organismo in quanto tale è necessario, ma dovrebbe essere più rappresentativo, cosa che non fu in quella occasione e non è mai stato fino ad oggi.
Il problema è che gli interessi delle nazioni più deboli, più piccole, non sono adeguatamente rappresentati nel sistema generale dell'ONU. Così questo non è un organismo dei popoli indipendenti come dovrebbe essere.
Il problema qui non riguarda l'ONU in quanto tale, perché anzi credo che l'idea generale dell'ONU all'inizio era molto buona. Ma quest'idea è stata traviata con la svolta verso la guerra fredda decisa da Truman e compagnia. Questo è ciò che ha rovinato tutto.
L'altro aspetto della faccenda è che dal 1971-1972 il mondo è vissuto sotto la tirannia liberale anglo-olandese. Proprio questo è l'elefante in mezzo alla camera da letto, che troneggia proprio sul letto. O no? Di conseguenza non c'è un governo effettivamente indipendente in tutto il pianeta! Nemmeno uno. I governi sono sotto il controllo dei sistemi bancari centrali che a loro volta sono controllati dal sistema del FMI. Sono queste banche a comandare nel mondo. Si prenda il caso dell'Unione Europea, della Banca centrale europea: nell'Unione Europea di oggi non ci sono governi indipendenti perché quei governi non hanno la facoltà di esercitare i poteri sovrani che loro competono.
Si prendano i governi dell'Europa continentale: la semplice creazione del credito, come quella che nella Germania dell'immediato dopoguerra fu possibile grazie alla Kreditanstalt für Wiederaufbau (KfW), oggi potrebbe salvare la Germania dal disastro in cui si trova! Consentirebbe di prevenire o eliminare il problema della riforma del lavoro, la Hartz IV. E il discorso si estende per analogia al resto dell'Europa. Per l'Europa ci sono tanti grandi progetti che hanno un valore a lungo termine, la cui validità è assodata, ma essi sono continuamente rimandati per mancanza di finanziamenti. Occorre dunque creare il credito per la formazione del capitale nei grandi progetti infrastrutturali, dando così immediatamente impulso alla occupazione, alla produzione, ed alla espansione della base fiscale, risolvendo così i problemi!
La Germania sta avendo successo nei rapporti con la Cina, sta avendo successo con le esportazioni n Asia. Ma il vero problema economico è quello della sua economia interna, che non si sviluppa. Come mai? Non le è concesso! Da chi? Dai banchieri centrali, come questo avviene attraverso i folli accordi di Maastricht.
Ecco dunque che ci troviamo di fronte ad una potenza sopranazionale, un impero di fatto. Nell'Europa di oggi, e questo vale anche per il resto del mondo, ci troviamo di fronte ad una situazione da Medio Evo! C'è un sistema medievale nel quale un’oligarchia finanziaria, come quella veneziana, in combutta con le forze militari, come quelle della cavalleria normanna, stanno terrorizzando il mondo e stanno distruggendo ogni forma di governo rappresentativo.
Ed è qui che si colloca effettivamente il problema, quando si tratta dell'ONU. Occorre sconfiggere tutto questo. Di fronte al sistema che sta crollando è indispensabile trovare il coraggio di porre il FMI sotto amministrazione controllata, sottoporlo alla riorganizzazione fallimentare, e gli stati nazionali debbono riaffermare il loro potere, in maniera congiunta, grazie a dei trattati, mettendo così il FMI e altre banche centrali sotto amministrazione controllata. A tali condizioni è possibile congelare tutto quello che bisogna congelare per consentire alle economie di rimettersi in moto: varare i grandi progetti infrastrutturali di grande utilità, e non semplicemente delle opere pubbliche per creare posti di lavoro.
E' importante tener presente che una infrastruttura di base dell'economia fisica ha una vita utile di circa 40-50 anni. Basti pensare ai grandi sistemi idraulici, come ce ne sono qui in Germania, di grande utilità per l'economia, l'origine delle quali risale a Carlo Magno. Si tratta di opere che debbono essere rinnovate. Poi ci sono i grandi sistemi dei trasporti pubblici: ferrovie efficienti sono sicuramente un'alternativa all'intasamento delle autostrate con gli autotreni. A conti fatti, complessivamente costa tutto molto meno, è tutto più pulito e più efficiente. Ma si tratta sempre di un investimento per i prossimi 40-50 anni. Le centrali di potenza elettrica rappresentano anch'essere un investimento della durata di 40-50 anni. Sono le cose molto utili che cambiano l'ambiente. I posti di lavoro che vengono creati in questo modo non sono inutili. Da essi l'economia ottiene un flusso di reddito. E intanto si costruisce un capitale che aumenta le capacità produttive della popolazione nell'economia. E' facile ripagare tutto questo in un ciclo che si estende dai 25 ai 50 anni.
Così ai governi viene negato di fare ciò che in un sistema razionale di stati nazionali sovrani sarebbe l'alternativa per uscire da questa crisi. Ma chi è che glielo nega? Il governo non si azzarda a rovesciare il tiranno, e questo tiranno è il sistema delle banche centrali indipendenti! E' chiaro?
Abbiamo pertanto a che fare con un sistema internazionale che poggia sul FMI, è costituito da un gruppo di oligarchi finanziari privati che di comune accordo oggi controllano il FMI, che è il principale artefice degli eccidi che vengono oggi compiuti nel mondo, attraverso i suoi tirapiedi. Questo è il problema.
Così è decisamente fuori luogo parlare di problemi che esistono tra gli stati nazionali, perché i problemi reali non sono quelli tra gli stati nazionali ma qualcosa che è al di sopra di essi, qualcosa a cui gli stati nazionali sono sottomessi nei loro stessi rapporti. Occorre dunque reintegrare gli stati nazionali nella loro piena sovranità. Su tale base sarà allora possibile ristabilire una comunità di stati come prevede un nuovo accordo, un nuovo Trattato di Westfalia tra gli stati nazionali. Una volta chiarito questo sarà possibile mettere sul tavolo una lista di progetti che sono comunemente necessari ed utili alle varie parti, e sarà possibile convincere le nazioni sulla necessità di condividere quei progetti. Occorre creare il capitale internazionale a lungo termine, partendo da una base nazionale, per questi progetti quarantennali o cinquantennali che evidentemente sono di importanza primaria.
Allora sarà possibile prendere un programma del genere e portarlo alle Nazioni Unite. Sarà così possibile rendere l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite funzionante, fare cioè in modo che le nazioni più piccole siano ascoltate in un contesto in cui ci sono i meccanismi necessari per trattare con loro. Attualmente invece le Nazioni Unite sono uno strumento per sopprimere la rivolta delle nazioni più piccole, o più deboli. Il tutto avviene all'insegna dell'unanimità: è lo strumento con cui la gente viene scoraggiata dal presentare dei progetti e dal prendere qualsiasi iniziativa.
Come ho detto, si tratta di qualcosa che sperimentai nel 1976, quando il gruppo dei Non Allineati, a grande maggioranza e per iniziativa dell'India, adottò la risoluzione per un nuovo ordine economico mondiale giusto. Ma all'ONU poi non si mosse niente! L'iniziativa fu soppressa all'ONU nel settembre successivo. E questo è ciò che non va nell'ONU.

Sulla conferenza di Berlino vedi anche la proposta di accordo mondiale sulle materie prime


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