Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà

 

 

Da sinistra: Helga Zepp-LaRouche, Lyndon LaRouche, Jonathan Tennenbaum

Berlino: LaRouche presenta le buone notizie

“Le opzioni strategiche del dopo Cheney: una nuova alleanza atlantica nella tradizione di Franklin Delano Roosevelt” è stato il titolo di un seminario che l’EIR ha tenuto a Berlino tra il 6 e 7 dicembre. Il pubblico era principalmente composto da rappresentanti delle istituzioni tedesche e da molti diplomatici di paesi asiatici, africani ed europei. Hanno parlato tra gli altri Jeffrey Steinberg, giornalista dell’EIR e Cliff Kiracofe, esperto del Virginia Military Institute.

Lo scorso gennaio, in un seminario simile tenutosi sempre a Berlino, il fondatore dell’EIR Lyndon LaRouche previde che Bush sarebbe stato ridimensionato - trasformato in un’“anatra zoppa” - come conseguenza di un risveglio del partito democratico, catalizzato dallo stesso LaRouche per ripristinare gli ideali rooseveltiani.

Nel successivo seminario di giugno furono discussi i successi riscossi con quella svolta e allora culminati in una levata di scudi bipartitica nel Congresso degli USA contro la manovra di Cheney volta ad esautorare il Senato. In tale occasione LaRouche indicò che se questa svolta politica non fosse completata fino in fondo non vi sarebbe stato modo di impedire lo sfascio economico completo, conseguenza della crisi finanziaria i cui effetti dirompenti erano diventati più che palesi nella crisi del settore dell’auto e nei dissesti degli hedge funds.

In quest'ultimo incontro di dicembre, LaRouche ha presentato il quadro di una trasformazione profonda in corso nella politica USA, una trasformazione che aveva dato qualche giorno prima dei frutti che egli non ha esitato a definire l’equivalente del “giuramento della pallacorda”. Il riferimento del fondatore dell’EIR è all’iniziativa presa dai repubblicani francesi nel 1789, sotto la guida del marchese di Lafayette e di Jean-Sylvain Bailly - un mese prima della Presa della Bastiglia - in cui i membri dell’Assemblea Nazionale giurarono di restare in seduta permanente fino a quando non avessero dato alla Francia una monarchia costituzionale. Per silurare questa svolta, gli agenti dell’oligarchia, in particolare quella britannica, istigarono uno scontro tra il Re e L’Assemblea, fino ad innescare il processo sanguinario noto come Rivoluzione Francese, che condusse, come era nei disegni oligarchici, al ripristino del potere oligarchico, in Francia e nel resto d’Europa.

L’equivalente odierno del “giuramento della pallacorda”, ha affermato LaRouche, è il discorso che la capogruppo dei democratici alla Camera dei Rappresentanti Nancy Pelosi ha pronunciato il 2 dicembre all’Università di Harvard, in cui ha fatto appello agli ideali kennediani per salvare l’economia USA (vedi qui ).

Il programma spaziale varato da Kennedy rappresenta in effetti una delle mobilitazioni economiche in profondità più riuscite della storia recente. Ma per realizzare una politica economica di questo tipo occorre che il mondo finanziario sia sottoposto ad una riorganizzazione e che l’oligarchia finanziaria che vi si oppone sia neutralizzata.

LaRouche ha anche spiegato che in Europa occorre comprendere che questa svolta deve nascere negli USA, perché “se gli Stati Uniti non relizzano la missione che è implicita nelle dichiarazioni fatte e diffuse la settimana scorsa, debbo temere che il mondo non ha altre possibilità. Perché non c’è altra parte del mondo in grado di affrontare i problemi specifici che occorre risolvere per uscire dall’attuale crisi mondiale … Gli Stati Uniti debbono farsi avanti, in modo che le altre nazioni possano unirsi per compiere lo sforzo comune che ci conduca al successo. E noi dipendiamo in particolare dalle forze europee che hanno una certa comprensione, anche se limitata, di ciò che sono gli Stati Uniti. L’aspetto essenziale di questa comprensione è che noi non siamo George Bush e tanto meno Dick Cheney. Non siamo Wall Street. Noi rappresentiamo una lunga tradizione, che risale fino a Solone. Gli Stati Uniti esprimono quella tradizione ed è ciò che anche l’Europa ha cercato di raggiungere negli sforzi migliori che ha compiuto. Questo ci pone dunque in una situazione da ‘giuramento della pallacorda’ … Possiamo riuscire a tanto? Non lo so, ma non c’è nient’altro che merita di essere tentato”.

La tradizione, a cui si fa sopra riferimento, è stata ampiamente trattata da LaRouche, che ha ripercorso la storia della civiltà europea, interpretandola come una lotta tra la sana tradizione platonica e il male rappresentato da Aristotele e da Roma, un conflitto protrattosi fino ad oggi nello scontro che vede da una parte gli Stati Uniti, intesi come migliore espressione delle correnti repubblicane europee, e l’oligarchia sinarchista e imperialista dall’altra. Ha inoltre spiegato come il suo intervento e quello del suo movimento giovanile abbiano avuto un impatto decisivo sul partito democratico. Di conseguenza la dirigenza del partito si è messa in moto indirizzandosi verso l’impostazione programmatica da lui proposta per salvare l’economia, in particolare cominciando dal patrimonio tecnologico delle macchine utensili contenuto nell’industria dell’auto USA. Il discorso di Nancy Pelosi è il frutto della discussione protratta in seno alla leadership democratica per mettere a punto una politica con cui affrontare la crisi economica.

Amelia Robinson, giunta a Berlino dopo una visita a Roma, si intrattiene con diplomatici e giovani

Zepp-LaRouche, Cheminade e Amelia Robinson

Gli aspetti europei della crisi attuale sono stati affrontati da Helga Zepp-LaRouche, presidente del BüSo, (il “Movimento internazionale per i diritti civili - Solidarietà” tedesco) e da Jacques Cheminade, candidato alle presidenziali francesi del 2007 nella lista Solidarité et Progrès.

Notando il dissesto dei conti finanziari dell’UE e il rifiuto popolare di una Costituzione europea, Zepp-LaRouche ha sottolineato l’urgenza di ripristinare le monete nazionali per poter esercitare la sovranità sulla politica monetaria e creditizia, e impostare quindi una politica di sviluppo. L’elemento più importante per stabilire una nuova alleanza atlantica si colloca nelle radici culturali dei classici: “Un rinascimento culturale deve rovesciare una volta per tutte gli assiomi della rivoluzione culturale che ci sono stati imposti dalla Scuola di Francoforte e dal Congress for Cultural Freedom (CCF)”.

Cheminade ha parlato dei pericoli che corre la Francia e delle ambizioni del ministro degli Interni Nicolas Sarkozy, che conta di sfruttare i disordini dei Banlieues per imporre una svolta bonapartista verso uno stato di polizia. Cheminade si candida quindi per sfidare le mire presidenziali del novello Napoleone. Affrontando le radici culturali della crisi francese, Cheminade ha puntato il dito contro l’ideologia cartesiana alla radice del pessimismo culturale ed ha fatto appello per un ritorno ai classici ed alla tradizione di Colbert, Rabelais e Lazare Carnot.

Oltre 200 ospiti sono intervenuti alla sessione intitolata “Il ruolo della piccola e media industria e la preservazione dello stato sociale”. A questo pubblico, tra cui molti giovani, si è rivolta, tra gli altri, Amelia Boynton Robison, eroina dei diritti civili dei neri d’America.


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