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Ancora confuso l'"economista" Brunetta

26 dicembre 2008 (MoviSol) - Difficile crederci, ma c’è chi ancora non riesce a vedere la crisi. È il caso del Ministro Renato Brunetta, che su Il Tempo del 24 dicembre parla di una “fase di stallo normale” e vede già la ripresa in arrivo. Eppure con l’esplosione della bolla speculativa e il crollo repentino dell’economia reale neanche i paraocchi basterebbero per nascondere la realtà; si dovrebbe essere proprio bendati. Allora come si spiega?

Il problema sembra risiedere nello strumento che riceve i segnali dagli organi sensoriali: il cervello. Se quel cervello è dominato dagli assiomi di un ideologo liberista puro - a differenza di alcuni oligarchi che sono liberisti quando serve, ma cambiano velocemente quando la crisi rende necessario manipolare diversamente le istituzioni (vedi il caso Gordon Brown) – allora il nero diventa bianco, e il bianco nero. Nel caso in esame, tale è il cervello del nostro Brunetta, che già quattro anni fa aveva annunciato la “buona notizia” della ripresa in arrivo, a partire dall’America, rendendosi ridicolo davanti al quadro reale presentato dagli imprenditori di Longarone e dai rappresentanti del MoviSol (vedi questa pagina).

Ma se si crede veramente che la crescita economica si basi sui soldi che girano, allora gli ultimi anni sono stati sì eccezionali. I soldi si sono mossi sempre di più, dall’economia reale verso la speculazione. E quando scoppia la bolla, c’è un grande aumento delle compravendite di titoli finanziari – come gira bene l’economia! E su questo punto Brunetta non si smentisce minimamente: sfoggia ancora di più il distacco tra il mondo reale e il suo mondo interiore, affermando che “veniamo fuori da un ciclo di crescita durato 17 anni”. Certo, se non vede neanche gli effetti, è difficile che possa risalire alle cause.

Per chi non è bloccato dall’ideologia, i vari Brunetta e Giavazzi sono già così screditati che le loro esternazioni servono soltanto come conferma dell’isteria che regna nell’establishment pro-britannico. E per coloro che non ci sono ancora arrivati, il drammatico tonfo dell’economia reale in atto dovrebbe bastare per togliere qualsiasi illusione che l’attuale sistema possa continuare ad esistere.

Tuttavia, su un punto bisogna dare ragione a Brunetta: la possibilità di una ripresa c’è, ma soltanto se l’ideologia sua e di tutti i liberisti sarà seppellita definitivamente dai governi nei prossimi mesi.


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