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LaRouche a Roma parla alla Commissione Finanze di Camera e Senato

di Liliana Gorini, presidente del Movimento Solidarietà

20 giugno 2009 (MoviSol) - Il 17 e 18 giugno l'economista e leader democratico americano Lyndon LaRouche è stato invitato a testimoniare alla Commissione Finanze di Camera e Senato sulla crisi e come uscirne.


Lyndon LaRouche e il Sen. Mario Baldassarri nella Commissione Finanze del Senato il 18 giugno '09

L'incontro informale alla Commissione Finanze della Camera dei Deputati si è tenuta mercoledì 17, nell'aula della Commissione Esteri dotata di cabina di traduzione, su iniziativa del Presidente Gianfranco Conte (PdL), alla presenza di 13 membri della Commissione che, dopo l'intervento iniziale di LaRouche, hanno posto quasi tutti domande al relatore.

Il Presidente Conte ha presentato LaRouche ricordando di averlo già incontrato nel 1997, e di essere rimasto colpito dalla sua previsione di un crac finanziario che, effettivamente, si è verificato. LaRouche ha esordito ricordando la sua webcast del 25 luglio 2007, in cui prospettò un collasso generale del sistema finanziario internazionale avvenuto pochi giorni dopo. "Ora siamo arrivati al punto in cui rischiamo una crisi finale del sistema finanziario e monetario internazionale. Tra pochi giorni o settimane potremmo avere in molti governi una crisi simile a quella sperimentata in California, con il governo incapace di far fronte ai pagamenti. Ed anche in Europa, con l'Unione Europea, i governi non hanno alcuna autorità per aumentare gli investimenti in conto capitale" e si rischia dunque il coincidere "della deflazione per mancanza di investimenti nell'economia reale e di un'iperinflazione stile Weimar 1923".

"Un rimedio c'è" ha aggiunto LaRouche "ma la questione è: c'è la volontà politica di attuarlo?" Il rimedio proposto da LaRouche, quella Nuova Bretton Woods e riorganizzazione fallimentare del sistema che si ispira a quanto fece Roosevelt dopo il crac del 1929, è stato più volte al centro del dibattito in Italia, sia alla Camera che al Senato (dove si è discusso della mozione per una Nuova Bretton Woods ispirata da LaRouche anche in Aula, l'ultima volta al Senato nel febbraio scorso) ed è stato anche al centro di numerosi interventi del Ministro Tremonti (vedi la conferenza all'Hotel Nazionale con LaRouche, Gianni e Tremonti).

Descrivendo la politica economica dell'amministrazione Obama e del suo consigliere capo Larry Summers, beniamino degli hedge funds a Wall Street, LaRouche ha però aggiunto: "Invece di ricorrere all'amministrazione controllata come ho proposto io per regolamentare le economie nazionali ed organizzare una vera ripresa siamo andati nella direzione opposta, rifinanziando gli speculatori e i derivati a suon di 13 trilioni di dollari, fondi speculativi che non dovevano essere rifinanziati ma sottoposti ad amministrazione controllata. E ora l'amministrazione Obama si accinge a tagliare la spesa sanitaria di 1 trilione di dollari, imitando il modello britannico NICE (National Institute of Health for Clinical Excellence) e il modello di Hitler per ridurre le bocche inutili da sfamare".

Il rimedio resta quello proposto da LaRouche: smettere di acquistare i titoli tossici coi soldi dei contribuenti, riducendo la spesa sociale per continuare ad arricchire gli speculatori che hanno provocato la crisi, e tornare invece ad investire nell'economia reale e in grandi progetti infrastrutturali che creino posti di lavoro. A questo scopo è urgente un accordo tra le 4 potenze (Stati Uniti, Russia, Cina ed India) a cui potranno unirsi anche i paesi europei se riconquisteranno la sovranità nazionale persa col patto di stabilità ed il Trattato di Lisbona.

Le domande dei parlamentari, sia della maggioranza che dell'opposizione, hanno toccato tutti i punti sollevati da LaRouche nel suo intervento, incluso quello del piano sanitario di Obama che, come ha detto un parlamentare "ci viene invece descritto come un piano mirante a dare l'assistenza sanitaria anche ai 40 milioni di americani che non ce l'hanno". LaRouche ha avuto modo di spiegare che in realtà i tagli previsti dal consigliere sanitario Emanuel si propongono espressamente di ridurre le prestazioni sanitarie, inclusi i programmi già esistenti per gli anziani oltre i 65 anni (Medicare) e per gli indigenti (Medicaid) al solo fine di continuare a rifinanziare le banche ed i titoli tossici! Quindi lungi dall'estendere l'assistenza sanitaria a chi non ce l'ha, il risultato di questi tagli sarà quello di ridurre le prestazioni sanitarie anche a chi ce l'ha, all'insegna della cosiddetta "efficienza dei costi".

Un parlamentare del PD ha chiesto al Presidente Conte di organizzare subito un incontro tra LaRouche e il Presidente Berlusconi, che continua a sostenere che la crisi "è solo psicologica" aggiungendo che non è il PD ad essere "catastrofista" visto che la descrizione della situazione economica data da LaRouche è "ancor più drastica".

Un altro parlamentare del PD si è detto "preoccupato" dalla rapidità con cui si sviluppa la crisi dicendo "se Lei ha ragione abbiamo tutti i motivi di essere preoccupati".

Altri hanno posto domande sulla questione dello stato nazionale e del ritorno alla sovranità nazionale in politica economica, e quando LaRouche ha risposto ricordando il Concilio di Firenze e l'importanza della cultura e della lingua nazionale un parlamentare della Lega ha chiesto delucidazioni sul concetto di "stato nazione". LaRouche ha risposto, indirettamente anche alle preoccupazioni di tutti su una crisi difficile da capire e da affrontare "è vero che questa è una crisi senza precedenti nella storia, ma è anche una grande opportunità, di far ritorno all'idea di missione nazionale che permeò il Rinascimento ed il Concilio di Firenze, a quella cultura classica che ispira anche la creatività nella scienza e che può ispirare la soluzione a tutti i problemi". Questa risposta ha suscitato un applauso spontaneo sia dalla maggioranza che dall'opposizione, cosa molto insolita durante un'audizione in Commissione.

A conclusione dell'incontro informale, il presidente del Movimento Solidarietà Liliana Gorini ha consegnato al Presidente Conte e agli altri membri della Commissione copia delle due petizioni per una Nuova Commissione Pecora e in difesa delle PMI sottoscritte sul nostro sito da centinaia di cittadini, tra cui imprenditori, consiglieri comunali, rappresentanti di organizzazioni sindacali ed associazioni (vedi l'elenco dei sostenitori della "Nuova Commissione Pecora" e l'elenco dei firmatari della petizione per salvare le PMI).

Il giorno dopo LaRouche ha incontrato il Sen. Baldassarri, presidente della Commissione Finanze al Senato, sviluppando con lui un dialogo in lingua inglese sulla crisi e su come "sostituire l'oligarchia finanziaria col potere del governo", dialogo che il Presidente Baldassarri intende mettere a disposizione della stampa e sul sito della Commissione.

La visita si è conclusa con un incontro al Senato organizzato dal Sen. Oskar Peterlini, primo firmatario della mozione sulla Nuova Bretton Woods discussa in Aula al Senato nel febbraio scorso.


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