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LaRouche alla TV del LPAC: licenziare Obama e rivoluzionare le infrastrutture per salvare il pianeta

6 agosto 2010 (MoviSol) - Nel corso di un intervento alla TV del LPAC, l'economista e politico americano Lyndon LaRouche ha presentato il principio dello sviluppo infrastrutturale da applicare per far uscire gli Stati Uniti ed il mondo dalla catastrofe imminente, collocando il progetto NAWAPA in questo contesto. Per realizzarlo, tuttavia, ha aggiunto, Obama dovrà essere rimosso dalla Casa Bianca e si dovrà tornare alla riforma bancaria di Glass-Steagall.

"Il problema" ha dichiarato LaRouche, "è che la gente pensa che l'industria si basi sull'ingegno di qualche imprenditore." Non è così! La capacità del genere umano di sviluppare nuove tecnologie, quelle che chiamiamo le tecnologie produttive, l'agricoltura e l'industria, dipende dallo sviluppo delle infrastrutture, definite propriamente. E le infrastrutture sono esemplificate dal passaggio da un sistema marittimo, in cui le aree interne del paese sono poco sviluppate, e non sviluppabili, principalmente per la mancanza di acqua e altre infrastrutture; passare quindi da un sistema marittimo, che era il sistema dominante fino all'epoca di Carlo Magno, ad un sistema ripario". Con la costruzione del canale Reno-Danubio negli anni Novanta fu finalmente completato il progetto di Carlo Magno per un sistema continentale di trasporti fluviali, ha aggiunto LaRouche.

Lo sviluppo di un sistema ripario, basato su un sistema di canali, "significò che la popolazione ora poteva vivere anche all'interno, perché c'erano sufficienti mezzi di comunicazione e trasporto merci lungo i sistemi idrici, i canali e i sistemi fluviali, il che rese possibile l'esplosione demografica e la capacità di aumentare le capacità produttive del lavoro".

"Il passo successivo furono le ferrovie. Lo sviluppo delle ferrovie fu una rivoluzione nell'economia, e richiese numerosi altri sviluppi, delle industrie e via dicendo, che si resero necessari. Questa fu la piattaforma da cui dipese lo sviluppo degli Stati Uniti dal 1861 in poi. Non fu l'invenzione dell'industria, non fu l'"ingegno Yankee" in quanto tale, l'individualismo, a renderlo possibile. Fu il governo! Quando il governo nazionale, o i governi a livello internazionale concordano sullo sviluppo di un certo tipo di infrastrutture esemplificate [in successione] da un sistema marittimo, [da] un sistema ripario, [da] un sistema ferroviario ed [infine] anche [da] l'energia nucleare, verso cui cominciamo ad avviarci adesso, c'è la possibilità di aumentare le capacità produttive del lavoro. Non è l'ingegno dell'imprenditore. Certo, l'ingegno dell'imprenditore è importante. Ma il seme non può crescere senza un buon terreno. E le infrastrutture sono da sempre quel terreno.

"In che direzione stiamo andando ora? L'istinto naturale del genere umano è di volgere lo sguardo verso Marte. Chiunque ragioni e sia davvero vivo pensa a come colonizzare Marte. Certo, ci sono un sacco di problemi. Ad esempio, Marte è grande un terzo della terra. Il campo gravitazionale è scioccante, questo è un guaio, e ci sono altri problemi. La gravità è minima, e la gente morrebbe vivendo su Marte, per via della mancanza di gravitazione, salvo che non creiamo una gravitazione artificiale.

"Questo significa che dobbiamo passare da quello che conosciamo come un sistema economico ad un sistema basato sulla capacità di sviluppare Marte rendendolo abitabile dall'uomo: è una questione di infrastrutture! Per farlo dobbiamo sviluppare la Luna, perché i costi inferiori per arrivare dalla Terra alla Luna, i costi gravitazionali, ci consentono di sviluppare industrie sulla Luna, costruendo una struttura con cui andare e tornare da Marte.

"Dunque la scienza, la progettazione ingegneristica, consentono il trasporto sulla Luna. Costruiremo vaste fabbriche automatiche sulla luna, che possiamo controllare ora, con quella che chiamiamo automazione. Ma dovremo comunque mandarci degli uomini, lassù. Avremo il problema dell'esposizione alla mancanza di gravità. Non sappiamo ancora come risolverlo efficacemente, soprattutto a lungo termine. Per gli astronauti ed altri compiremo degli sforzi sperimentali a breve termine per farlo.

"Avremo dunque una nuova piattaforma, anche se non ci arriveremo in questo secolo, o entro la fine del secolo, nella migliore delle ipotesi. Ma avremo una piattaforma che dice che possiamo andare su Marte e produrre qualcosa lassù. Dubito che ci andremo tutti, perché non c'è spazio. È solo un terzo della Terra. Ma dobbiamo creare una piattaforma su cui alcuni possano operare per qualche tempo, costruendo sistemi automatizzati a uso di tutta l'umanità.

"E stabiliremo un precedente per un periodo successivo. Tutto questo dipende dall'organizzazione e il vettore fondamentale di organizzazione sarà l'aumento della densità del flusso energetico, e dell'energia disponibile alla gente (…) l'energia per produrre non si esprime in termini di calorie. Si esprime nella cosiddetta 'densità del flusso energetico' ovvero l'ammontare di energia concentrata nell'area di una certa sezione trasversale di trasmissione di potenza. Perciò, per organizzare lo sviluppo, prendere il suolo e farne materiale utilizzabile, bisogna applicare la potenza. Siamo oltre il punto in cui non si può mantenere il pianeta senza il nucleare. Senza, non possiamo andare su Marte e nemmeno sulla Luna, per non parlare di oltrepassarla. Certamente non possiamo tenere in viaggio della gente a lungo. C'è bisogno dell'energia termonucleare per raggiungere Marte.

Questo è il contesto in cui collocare il principale progetto infrastrutturale, NAWAPA. Il NAWAPA "ci salverà, salverà il suolo, che negli Stati occidentali sprofonda a causa del drenaggio delle falde acquifere, ed eviterà l'esaurimento dell'acqua potabile, non soltanto conservando l'acqua, ma soprattutto gli alberi, se a questi si fornisce tale acqua, e la vegetazione di queste aree; si avrà un maggiore assorbimento - con gli alberi, fino al 10% della radiazione solare viene catturata dagli alberi e convertita in [materia] verde! Così facendo potremo trasformare aree desertiche, o aree perennemente aride, in aree verdi, in cui crescano gli alberi e la vegetazione a foglie, e quindi potremo creare un nuovo sistema idrico, un nuovo sistema di vapore [atmosferico] - un sistema idrico atmosferico. Così avremo le piogge, la stessa acqua che sale al cielo dalle piante tornerà giù in forma di pioggia, innaffiando altre piante, e così via.

"In questo modo aumenteremo le precipitazioni in Nord America senza aumentare l'ammontare di acqua richiesta. Lo stesso faremo in tutta l'Eurasia. Lo stesso tipo di approccio dovremo adottare per l'Africa. Lo stesso tipo di approccio. Quello di cui ha bisogno l'Africa, in larga parte, non sono le industrie: sono prima di tutto le infrastrutture. L'Africa ha bisogno di treni ad alta velocità. Ha bisogno di sistemi di energia ad alta densità di flusso. Con l'arma delle infrastrutture, e l'organizzazione del sistema idrico in Africa, potremo risolvere i problemi dell'Africa. Lo stesso vale per l'Asia.

"Il nostro compito è dunque quello di cambiare il sistema planetario, in modi che coincidano con questo schema ingegnoso che si ispira alla TVA, una TVA che assume le proporzioni del progetto NAWAPA. E NAWAPA è il modello che si collega alla ferrovia attraverso lo stretto di Bering, all'Asia, e tramite il Darien Gap fino al Sud America, unendo i continenti del Sud America, Nord America, Asia, Europa ed Africa, in un unico sistema di trasporti basato sull'energia nucleare e termonucleare, e sulla trasformazione dei deserti in aree verdeggianti! Il che significa, portare sulla terra ferma l'acqua dell'Oceano Pacifico dell'Oceano Atlantico e di altri oceani, e poi riportarla al mare, nel modo in cui andrebbe fatto".

Il video integrale è disponibile sul sito www.larouchepac.com


Vedi anche:

"Il movimento di LaRouche promuove il progetto NAWAPA, la 'TVA del XXI secolo'"

"LaRouche: La Russia potrebbe e dovrebbe contribuire adottando il progetto NAWAPA come modello"

"Il progetto NAWAPA dal punto di vista dello sviluppo della biosfera"

"Pubblicato il video tridimensionale del progetto NAWAPA"


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