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Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà
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L'antidittatore del Bunga Bunga

13 dicembre 2010 (MoviSol) - All'uscita del PalaDozza di Bologna, dopo aver animato il salotto contro "Il Dittatore del Bunga Bunga", Gioacchino Genchi e Antonio Di Pietro hanno ricevuto due copie del volantino che MoviSol ha distribuito al pubblico. Al segretario dell'IdV, davanti ai microfoni che lo accerchiavano, Flavio Tabanelli ha avuto il tempo di presentarsi come un collaboratore dell'economista americano Lyndon LaRouche e a scandire le parole chiave di due punti del programma di ripresa economica globale: (1) riorganizzazione fallimentare del sistema finanziario internazionale e (2) separazione tra banche ordinarie e banche d'affari.

Sul volantino che, distribuito in ottocento copie, ha raggiunto il 10% dei cittadini in trasferta da ogni parte d'Italia, sono elencati altri punti programmatici, tra cui la protezione dei proprietari di casa dai pignoramenti, la protezione della produzione nazionale, il rilancio delle infrastrutture di base, degli investimenti nelle esplorazioni umane dello spazio, ecc.

Oltre ad esporre il programma, il volantino sferra un attacco diretto alle forze che stanno preparando un cosiddetto governo dei tecnici, cioè dei banchieri che servono l'oligarchia finanziaria internazionale responsabile della crisi globale. Per questo, afferma, "prima di rimuovere un pagliaccio, si deve sapere con chi sostituirlo".

La critica è rivolta anche a quei cittadini "di buona volontà" che, manipolati nella loro rabbia, si lasciano convincere da una lettura molto limitata della nostra storia repubblicana, buona per "chi ha venduto l'anima all'impero", ma non a un patriota che per affrontare la crisi del nostro Paese riconosca la necessità di una soluzione anti-oligarchica. Perché, chiede il volantino, anziché far partire tutto da Mani Pulite, non cercare tale soluzione ricucendo gli strappi più importanti, e cioè ripartendo "dall'assassinio di Enrico Mattei [...] e da quello, un anno dopo, di J.F. Kennedy?"

Al confronto con gli applauditi voti all'onestà di Genchi e del magistrato Tinti, con gli eccessi di boria di Parenzo, con l'anglofilia sua e del suo collega Travaglio, con le accalorate difese degli operai da parte di un Vauro ignaro confesso di soluzioni alla crisi, con le ostentate difficoltà di Tonino che pesano come ammissioni d'incompetenza, il messaggio deve aver pizzicato come il pepe.

Per quanto si sia trattato di un pubblico selezionato, una cosa è certa: cresce il numero delle persone che hanno "già sentito parlare di Lyndon LaRouche" e dell'associazione che lo rappresenta in Italia. Serve mettere da parte la timidezza e «prendere le armi contro un mare di affanni e, combattendo, annientarli».


Vedi anche:

1. No al governo dei tecnici e delle banche! (28 agosto 2010)
2. In arrivo il governo dei banchieri? (17 novembre 2010)
3. Il Senato chiede la riorganizzazione fallimentare: il Governo frena (26 febbraio 2009)
4. VIDEO: "The Britannia Crowd in Italy" con sottotitoli in italiano sul contesto strategico dello scontro tra Tremonti e Draghi (30 dicembre 2008)

Scarica il volantino nel formato PDF



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